9 - Tana - 9

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La casa era silenziosa, tuttavia si potevano udire i passi di Randy provenire dalla cucina. Arrivò in salotto, raggiungendo il lettore DVD e afferrando il Blu-Ray di Squartati.

"Forza, Randy, fatti coraggio" Fece un respiro profondo e aprì la custodia, pronto a vivere di nuovo il suo passato.

Era consapevole del fatto che quel film lo avrebbe portato alle lacrime (com'era sempre successo, d'altronde), ma stavolta doveva guardarlo per forza. Era per una buona causa e doveva essere preparato.

Stava per inserire il disco nel lettore DVD non appena lo squillo del cellulare lo fece sobbalzare. Fece cadere la custodia a terra e imprecò per poi estrarre il cellulare dalla tasca. Numero sconosciuto.

Restò a fissare lo schermo per qualche secondo, apatico, mentre gli squilli erano l'unico sottofondo che rompevano il silenzio in quella casa grande e buia.

"Al diavolo" Riattaccò e uscì di corsa dal salotto.

La prima cosa che fece non appena arrivò all'ingresso fu chiudere la porta a chiave e mettere l'allarme. Guardò alla finestra. Le strade erano vuote e buie.

Il cellulare nella sua mano squillò di nuovo. Ancora quel numero sconosciuto. Riattaccò anche questa volta e tornò in salotto. Aveva una brutta, bruttissima sensazione.

Afferrò il telecomando del televisore e lo accese. Cliccò sull'opzione telecamere e lo schermo si divise in quattro rettangoli. In uno, si intravedeva il giardino. Nell'altro, il portico. Nel terzo rettangolo si poteva osservare il corridoio al piano superiore e nell'ultimo c'era l'ingresso.

Osservò attentamente le telecamere, non notando nulla di sospetto. Forse si stava soltanto facendo prendere dal panico. Forse a chiamarlo era soltanto Lory, il marito di Hallie. O Lonny. Non riusciva a ricordare molto bene il suo nome.

Quindi, quando il cellulare squillò di nuovo e apparve il numero sconosciuto, Randy si lasciò sprofondare nel divano e, facendo un profondo respiro, rispose.

"Sono Randy, chi parla?"

"So perfettamente chi sei" Randy sbarrò gli occhi e percepì una fitta allo stomaco. Scattò in piedi, senza mai distogliere lo sguardo dalle telecamere "Ho notato che stavi per guardare Squartati. Ma che gusto c'è nel guardarlo quando puoi viverlo di persona?"

Randy non ci pensò due volte prima di raggiungere il telefono fisso e alzare la cornetta. Stava per digitare il numero della polizia quando l'assassino lo fermò: "Chiama la polizia e taglio un nuovo sorriso al tuo amichetto!"

Il suo corpo si fece di pietra. Anche soltanto muovere le labbra sembrava una missione difficile da portare a termine: "Di chi stai parlando?"

"Capelli castani, occhi azzurri, sulla trentina... mi pare che si chiami... Jim. Dico bene?"

"Bastardo... bastardo, che cosa gli hai fatto? Dov'è lui? Dimmelo!"

"Guarda la telecamera del garage."

Randy, titubante, fece come gli era stato detto. Afferrò il telecomando, le dita delle mani che gli tremavano. Deglutì rumorosamente e cliccò un tasto. Sullo schermo apparvero le telecamere dal garage alla soffitta.

E Jim era lì, legato ad una sedia, voltato di spalle. La saracinesca era stata lasciata aperta per metà... e l'assassino si sarebbe potuto trovare dentro la casa, lì con lui.

"Merda!" Corse all'ingresso, sbloccando la serratura della porta.

Stava per aprirla e correre fuori quando la voce dell'assassino lo fermò: "Io non lo farei se fossi in te. Chi ti dice che non mi trovi proprio dietro la porta?"

Scream - Non fidarti di nessunoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora