24 - Sacrificio - 24

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Hallie rivolse lo sguardo a Jim, il quale era intento a ripulire la lama sulla sua t-shirt bianca già imbrattata del sangue di Yara.

Quindi non era stata lei a uccidere Troy e aver aggredito Randy. Era sempre stato lui. E Yara, questo, non lo sapeva neanche!

«Non vorrei farlo, Hallie, credimi. Tu non centri niente in tutta questa storia. Ma non posso lasciarti vivere adesso che sai la verità.»

Non appena ebbe terminato di ripulire il pugnale, Jim iniziò a correre nella sua direzione. Hallie si voltò, scappando via dal salotto. Lui la seguì mentre Randy, ancora vivo, gemeva di dolore, disteso sul pavimento.

La donna cercò di raggiungere l'uscita ma inciampò sul corpo di Lonny. Urlò a squarciagola non appena si ritrovò faccia a faccia con il suo viso cadaverico.

Jim tentò di pugnalarla ma la lama venne trapassò il collo di Lonny. Hallie si rialzò in fretta e furia e corse su per le scale. L'uomo digrignò i denti ed estrasse in un nanosecondo il pugnale dalla carne del cadavere, inseguendola.

Intanto, Randy era riuscito finalmente a mettersi in piedi, anche se con un po' di sforzo. Gemeva sempre di più a causa del lancinante dolore allo stomaco.

Con una mano coprì la ferita, la quale aveva cessato di sanguinare. Corse da Yara, cercando di vedere se c'era ancora qualcosa da fare. Era morta, ormai.

«Figlio di puttana.» disse tra sé e sé, non avendo idea che la ragazza di fronte a lui aveva indossato anch'ella il costume da Ghostface.

Cercò di trattenere le lacrime, voltandosi e correndo via. Il suono dei suoi passi si faceva sempre più lontano.

La porta della terrazza venne aperta e sbucò Hallie. Jim apparve proprio dietro di lei, spingendola giù dalla rampa di scale. La donna rotolò fino ad arrivare alla fine.

«Sto arrivando, Hallie!» l'assassino rise in un modo così inquietante che le venne la pelle d'oca.

Quest'ultimo iniziò a scendere tranquillamente le scale, come se avesse tutto il tempo del mondo per porre fine alle sue sofferenze.

Intanto, Randy fece il suo ingresso nella grande e moderna cucina dipinta interamente di grigio e bianco. Accese la luce, illuminando la stanza.

Raggiunse il bancone su cui si trovava il porta-coltelli e ne prese uno da esso. Lo strinse saldamente in un pugno per poi uscire fuori dalla cucina.

Hallie, invece, era riuscita a rimettersi in piedi. Gemette non appena sentì un dolore alla schiena, probabilmente causato dalla caduta. Tuttavia, non si arrese e corse via.

«Non puoi continuare a lottare, Hallie. Prima o poi le forze cedono.» disse Jim, terminando di scendere le scale. Aveva ancora quel dannato ghigno stampato sul volto.

Hallie si affacciò per vedere quanto era alto e notò subito il corpo senza vita di Linda. Le si mozzò il fiato non appena lo vide. Quando si voltò, Jim si trovava a pochi passi da lei.

«Mi dispiace per Troy, ma in fondo se lo meritava. Voleva farci finire entrambi in prigione, capisci?»

Hallie si rifiutò di ascoltarlo e afferrò una sedia, tenendola ben stretta a sé, proteggendosi come se fosse una sorta di scudo.

«E poi Randy. Dio, quanto lo odiavo. Avrei voluto pugnalarlo in faccia molto prima.»

L'assassino si faceva sempre più vicino a lei, la quale non aveva alcuna via di scampo: dietro c'era la staccionata. Dietro la staccionata, il vuoto.

«Lo sai, stavi anche iniziando a piacermi un po'. Sei una forte, non ti fai mettere i piedi in testa da nessuno. Non mi sorprende che tu ti cacci sempre nei guai.»

Jim era ormai vicinissimo a lei, al che provò a pugnalarla ma Hallie fu pronta a spaccargli la sedia sulla schiena, facendolo cadere sul pavimento.

La donna ne approfittò per correre via e raggiungere le scale ma lui le afferrò la caviglia, facendo cadere anch'ella a terra.

«DOVE CREDI DI ANDARE, PUTTANA?» la accoltellò alla gamba ed Hallie non poté fare a meno di urlare di dolore.

La lama venne estratta e tentò di colpirla di nuovo, senza accorgersi che Randy si trovava proprio dietro davanti a lui.

Quest'ultimo lo accoltellò allo stomaco, facendolo gridare a squarciagola. Randy provò ad accoltellarlo nuovamente.

Ma la lama del pugnale gli trafisse il fianco, non permettendogli di reagire. Fece cadere il coltello e si inginocchiò a terra. jim spinse la lama in profondità, al che Randy sputò sangue.

Hallie piangeva e urlava disperatamente mentre assistitiva alla scena, impossibilitata a fare qualcosa per aiutare l'amico. Randy si accasciò a terra, ancora vivo.

Jim, notando che respirava ancora, si mise a cavalcioni su di lui per poi pugnalarlo ripetutamente al petto e allo stomaco, sotto le grida e i pianti di Hallie.

Quando la smise, l'uomo era definitivamente morto. Si voltò verso la sua prossima vittima, un diabolico sorriso a trentadue denti stampato sul volto.

Lei cercò di rimettersi in piedi e scappare ma cadde subito dopo a causa della ferita alla gamba che iniziò subito a sanguinare.

Jim, approfittando di questo suo momento di debolezza, la raggiunse e la prese in braccio, facendo un po' fatica. Hallie iniziò a dimenarsi disperatamente.

Ma tutte le sue suppliche non furono abbastanza per convincerlo a risparmiarla e la gettò giù senza pensarci due volte.

Calò subito un profondo silenzio, l'unico sottofondo il respiro affannoso dell'assassino. Si accigliò comunque, dubbioso: non aveva sentito alcun tonfo.

Si affacciò, notando che Hallie era riuscita ad aggrapparsi alla staccionata. Si trovava, tuttavia, a spaventosi metri d'altezza. Non osava guardare giù.

«Ma perché ti ostini tanto a morire?!» disse lui, quasi dandole la colpa per star rendendo le cose più difficili del dovuto.

Usò il pugnale per ferirle le dita in modo tale che mollasse la presa dalla staccionata. Hallie gemeva dal dolore ma cercava di resistere il più possibile.

«Che senso ha continuare a vivere? Tutti i tuoi amici sono morti, tua cugina è morta e anche tuo marito. E presto lo sarà anche quel moccioso.»

«Vaffanculo!»

Altri tagli sulle dita, questa volta più lunghi. La donna continuò a gemere di dolore finché non ce la fece più e mollò la presa, lasciandosi cadere nel vuoto.

Scream - Non fidarti di nessunoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora