16 - Il dibattito dei sospettati - 16

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Nella cucina di casa Prescott, i restanti sopravvissuti si trovavano tutti seduti attorno al tavolo rotondo. Hallie aveva chiesto a Dylan di far riunire tutti lì, anche se a Tania e Yara non faceva piacere.

Randy si trovava seduto a capotavola, Hallie accanto a lui assieme a Lonny. Liam si trovava al piano di sopra con Meredith, la quale lo invogliava a giocare con i pupazzi per distrarlo dalla discussione che stava avvenendo al piano anteriore.

«Siamo qui perché siamo i bersagli dell'assassino, chiunque esso sia.» Randy diede inizio al dibattito.

«Io credo che nessuno di noi sia un bersaglio, qui. Perché dovrebbe avercela con noi, poi?» disse Yara.

«Detto dalla migliore amica della cugina di Hallie Prescott.» la ragazza roteò gli occhi subito dopo che lui ebbe detto quella frase.

«E perché uccidere proprio Stella? Che cosa ha fatto lei per meritarsi quello?» si intromise Jenna, affiorando una mano tra i capelli.

«Beh, è soltanto un'ipotesi ma... forse sei tu l'assassino.» rivelò Tania. Jenna si accigliò e si sporse verso di lei.

«Ah sì? E perché sarei io? Sentiamo.»

«Odiavi Stella, sia perché ti trattava male sia perché era la ragazza di Dylan.»

«Ma questo non spiegherebbe l'omicidio di Troy e l'aggressione di Randy.» la fece ragionare Hallie.

«Ragazze, basta.» le interruppe Randy «Lasciate le accuse per dopo. Ci sono delle regole per sopravvivere.»

«Questa è la vita reale, non un film.» ribatté Tania, sbuffando.

«Io non ne sarei tanto sicuro. Voglio dire, siete il tipico cast di un film slasher di serie B. Lo stereotipo degli stereotipi, per intenderci: la ribelle, la musulmana, le cheerleader e il belloccio della scuola.»

«E con questo che cosa vorresti dire?», domandò Dylan, alterandosi.

«Niente, ma sappiate che in un film horror moderno sopravvivrebbero soltanto Tania e Yara. Forse anche Hallie.»

«Grazie, Randy, molto rassicurante.», disse Jenna, incrociando le braccia sotto il seno.

«Non le ho inventate io le regole.»

«Di quali regole stai parlando?» chiese Linda, curiosa di saperne di più.

«Ci sono delle regole da seguire se si vuole sopravvivere in un film horror moderno! Numero uno: bisogna distinguersi dalla massa.»

Yara e Tania si guardarono l'un l'altra. Effettivamente, loro due erano quelle a distinguersi maggiormente tra tutti loro. Forse di più Yara, data la sua religione.

«Se volete uscirne vivi dal bagno di sangue finale dovete essere musulmani, gay, neri, transgender, arrabbiati con il mondo!»

«Eppure Troy è morto, però.», gli fece notare Jim, un'espressione affranta stampata sul volto.

Hallie abbassò il capo, gli occhi che si inumidivano. Randy lo ignorò, continuando il suo monologo: «Numero due: la storia deve avere una tematica e un messaggio di sottofondo che sia un pugno in faccia alla società. Il razzismo, l'islamofobia, l'omofobia, la misoginia!»

Tutti i presenti rivolsero la propria attenzione verso Yara, la quale si sentì incredibilmente in soggezione: «Come mai mi fissate?»

«Sarebbe molto sensato se fossi tu l'assassino.» affermò Jenna dopo averci ragionato su.

«Come, scusa?»

«Pensaci: i tuoi genitori sono stati uccisi, hai sopportato e sopporti continuamente discriminazioni a causa della tua religione... direi che sono tutti ottimi motivi per uccidere chi ti ha rovinato la vita e Stella era una di quelle persone.»

«Mi prendi in giro?!»

«Smettetela voi due!» le zittì Tania, concedendo a Randy di proseguire con le regole.

«Numero tre: la storia deve avere qualcosa di nuovo, anche un piccolissimo dettaglio e il cambiamento della maschera da bianca a verde ne è un esempio.»

«Il verde è il colore predominante dei film Squartati, giusto?», gli fece notare Lonny.

«Ottima osservazione, Lonny. Inoltre, non siete al sicuro da nessuna parte; l'assassino si spinge oltre e vi dà la caccia ovunque!»

«Stella è stata uccisa a scuola.» ricordò Dylan.

«Ma perché il killer segue queste stupide regole? Che cosa ci guadagna replicando questi cliché?» domandò Hallie, sempre più confusa.

«Questo è da scoprire, Hallie. Dobbiamo soltanto aspettare il terzo atto per risolvere il puzzle.»

■ ■ ■

Tania si sedette sul letto, sospirando profondamente. Non riusciva più a sopportare quella situazione, era mentalmente stanchissima.

«Non riesco a credere che stia accadendo proprio a noi.» ammise Yara, sedendosi accanto a lei.

«Ho così tanta paura, Yara. Ho paura... ho paura di finire come mio padre.»

Si asciugò una lacrima mentre l'amica le accarezzava la schiena. Tania riusciva ad esternare le sue emozioni soltanto con Yara, neanche con sua madre. C'era qualcosa di speciale che le legava.

«Saremo al sicuro se restiamo insieme. L'importante è non restare da soli.» cercò di rassicurarla Yara.

«Sì ma per quanto tempo durerà tutto questo? Giorni? Settimane? Mesi?»

«Presto finirà tutto, vedrai. Riusciremo a superare anche questo, come abbiamo sempre fatto.» entrambe si sforzarono di sorridere «Che ne dici se dormo da te, stasera?»

Il sorriso morì sul volto di Tania: «Io... non credo sia una buona idea.»

«Perché?»

«Perché... ehm...» cercò di trovare una scusa plausibile «Sono imparentata con Hallie e lei vive qui, adesso... sarebbe troppo rischioso per te e io non voglio metterti in pericolo.»

«Io non ho paura... voglio proteggerti, dico sul serio. Hai capito?» lei non rispose, mantenendo la testa bassa «Tania... sei sicura che questo sia l'unico motivo per cui non vuoi starmi intorno?»

«Sì, te l'ho detto, non voglio che ti accada qualcosa.»

Yara restò a riflettere per qualche secondo finché non capì quale fosse il vero motivo: «Credi che l'assassino sia io?»

«Che cosa?! No! Assolutamente no, te lo giuro!» cercò di spiegare lei, le parole che uscivano a raffica dalle sue labbra.

«Per favore, non sei mai stata brava a raccontare bugie. So che è così.» dopo che Yara ebbe detto questo, Tania si ammutolì «Pensi davvero che io possa aver ucciso Stella? Sono la tua migliore amica, come puoi credermi capace di una cosa simile?» lei continuava a non rispondere «Ho visto i miei genitori venire uccisi, Tania. Non potrei mai fare una cosa del genere.»

«Mi dispiace...»

«Risparmiati le scuse, ci vediamo domani a scuola.»

Yara si alzò in fretta dal letto e uscì dalla stanza in men che non si dica, lasciando Tania da sola tra le lacrime e i suoi stupidi pensieri.

Scream - Non fidarti di nessunoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora