23 - L'ultimo colpo di scena - 23

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«Non lo sai che il cattivo muore proprio quando sta per farla franca?» si intromise Jim, fissando Yara con tutto l'astio che provava nei suoi confronti.

«I tempi sono cambiati, Jim. Gli horror sono più coraggiosi, adesso. Il pubblico ormai è stanco del solito lieto fine.» gli spiegò lei, sogghignando.

«Peccato che questo non è un film slasher qualunque ma uno Squartati e la formula è questa. Devi rispettarla.»

«Lo sai qual è un gran problema di questi film?» Hallie si rivolse alla ragazza, la quale si accigliò ma non disse niente «L'assassino parla troppo e agisce poco.» subito dopo aver detto questo, Hallie corse in salotto.

«Dove credi di andare?!» Yara si voltò, iniziando a correre in direzione del salotto, pugnale ben stretto in un pugno.

Jim, tuttavia, corse in soccorso di Hallie e si lanciò addosso a Yara. I due si ritrovarono sul pavimento, lui sopra di lei che le teneva i polsi bloccati.

Ma lei non si diede per vinta, dandogli una ginocchiata sul mento. L'uomo mollò la presa, gemendo dal dolore e massaggiandosi la parte dolorante.

Ciò che fece ancora più male, però, fu la lama che gli trapassò pancia. Sbarrò gli occhi, restando a bocca aperta. Qualsiasi parola si rifiutava di uscire fuori.

Yara fece andare il pugnale ancor più in profondità e fu in quel momento che Jim non poté fare a meno di urlare.

«A quanto pare abbiamo entrambi pensato ad un finale diverso.» furono le ultime parole dell'assassina prima che estraesse la lama dalla sua carne e facesse il suo ingresso in salotto.

Hallie la vide arrivare e fu subito pronta ad afferrare Alexa dal tavolo. Provò a lanciarglielo addosso ma Yara schivò l'aggeggio perfettamente.

Allora decise di estrarre una lattina di birra dal sacchetto portato precedentemente da Jenna. Ma la ragazza l'aveva già raggiunta e cercò di ferirla. Hallie, tuttavia, la colpì in pieno viso con la lattina, facendola finire schiena al muro.

«Io ti ammazzo!» Yara corse verso di lei, pugnale puntato in alto, urlando come una forsennata. Le saltò addosso ed entrambe caddero sul divano. Hallie si ritrovò subito con le mani al collo «Non troverai mai Liam!»

Provò a pugnalarla ma mancò la mira, infilzando la lama nel cuscino su cui era appoggiata la testa di Hallie. Decine di piume si appiccicarono come colla al sangue sparso sui loro vestiti.

«Morirai come lui!» a quella affermazione, Hallie non ci vide più e le strappò il velo dalla testa, rivelando dei lunghi capelli neri scompigliati che finirono negli occhi di Yara.

Quest'ultima si alzò dal divano, lasciando lei libera che fece lo stesso. Si spostò i capelli dal viso, gli occhi che le lacrimavano.

«Prima tocca a te, stronza!» sbraitò Hallie per poi colpirla sul viso con un pugno. Yara indietreggiò rapidamente per poi cadere sul tavolo, versando tutta la birra sul pavimento. Si ritrovò subito col sedere a terra e le spalle al muro.

Hallie si affrettò ad afferrare il pugnale scivolato via e si inginocchiò davanti a colei che le aveva portato via una delle persone a lei più care.

Provò a colpirla ma Yara si difese, tenendole fermo il braccio con tutte le sue forze. Digrignò i denti così tanto da farsi male da sola. La lama si trovava a pochi centimetri dal suo petto.

L'assassina, poi, riuscì a darle un calcio sul viso, facendo cadere Hallie sul pavimento. Yara rialzò, afferrando il pugnale e inginocchiandosi davanti a lei.

«Ci hai provato, Hallie, ma decido io qual è il finale che ti spetta.»

Alzò in alto il pugnale, pronta ad infilzare la lama nel suo cuore, pronta a sentire l'organo smettere gradualmente di battere all'interno del suo petto. Pronta a vederla morire davanti ai propri occhi.

Ma Jim arrivò d'un tratto, colpendola alla testa con Alexa. Yara cadde a terra, lasciando Hallie libera, la quale tossiva senza fermarsi mai; aveva per sbaglio inghiottito il sangue che le stava colando dal naso.

L'assassina, tuttavia, non aveva ancora intenzione di arrendersi e cercò di ferire l'uomo col pugnale. La lama, però, trapassò Alexa, e con essa venne colpita alla tempia.

L'arma scivolò via e Yara sembrava finalmente cedere: indietreggiò, coprendosi il volto con le mani. Ma Jim non riusciva a provare alcuna pietà per lei e continuò a colpirla in pieno viso, senza fermarsi un secondo.

Le ruppe il setto nasale, un fiume di sangue che le colava giù dalle narici. La colpì successivamente alla bocca così forte da spezzarle alcuni denti.

Yara iniziò a perdere una miriade di denso e viscoso sangue rosso dalle labbra mentre singhiozzava, tra le lacrime. Jim continuò a colpirla a non finire, imbrattandosi di liquido rosso appiccicoso.

Il volto della ragazza era completamente ricoperto di sangue, quasi irriconoscibile. Era uno spettacolo raccapricciante. Respirava a malapena.

Jim continuò con la sua tortura finché l'assistente robotico non si ruppe. Yara chiuse lentamente gli occhi, cessando definitivamente di respirare. Lui gettò Alexa sul pavimento, restando a fissarla, col fiato corto.

Afferrò il pugnale da terra e, per essere sicuro che fosse morta, trapassò la lama nel suo cuore. Estrasse la lama dal petto e si allontanò, ammirandola.

Hallie lo raggiunse con un'espressione sconvolta e confusa allo stesso tempo stampata sul volto. Non riusciva a staccare gli occhi dal corpo inerme di Yara.

«Jim, uhm... stai... bene?» gli chiese, non avendo idea di come reagire a ciò a cui aveva appena assistito.

«Sì, io... credo di non essermi mai sentito meglio in vita mia.» rispose lui, continuando a respirare affannosamente.

«Ah. Mi fa piacere sentirtelo dire.»

Entrambi ai voltarono di scatto verso l'ingresso del salotto non appena udirono dei passi farsi sempre più vicini. Pochi secondi dopo, Randy fece la sua apparizione.

«Hallie! Oh Cristo...» quest'ultimo notò subito il corpo di Yara e si portò una mano alle labbra, sconvolto, per poi spostare lo sguardo verso Jim «Sei stato tu, vero?»

Dal suo tono di voce, Randy sembrava particolarmente arrabbiato. Si avvicinò pericolosamente a lui mentre sia Jim che Hallie si accigliarono, confusi.

Inaspettatamente, Randy gli diede un pugno in pieno viso. L'uomo indietreggiò, andando a scontrarsi contro il tavolo e restando a bocca a aperta, sconvolto dal gesto dell'amico.

«Randy, ma che fai?!» sbottò Hallie, raggiungendo Jim e assicurandosi che stesse bene.

«Ha ucciso lui Troy! E ha cercato anche di uccidere me!» spiegò frettolosamente lui.

Nella stanza calò un silenzio tombale. Hallie restò a bocca aperta, indietreggiando da Jim, il quale strinse la presa al pugnale; non osava staccare per un attimo gli occhi da Randy.

«Ho fatto alcune ricerche sul suo conto e ho scoperto che sia lui che Troy erano trafficanti di droga. Loro stessi ne facevano uso.» rivelò quest'ultimo.

«Non è possibile, Troy non avrebbe mai fatto uso di quella roba.» Hallie non riusciva a crederci. O forse non voleva crederci.

«Troy aveva intenzione di andare a confessare tutto alla polizia, quindi il nostro caro Jim doveva trovare un modo per fermarlo.»

«Non starlo a sentire, Hallie, dice stronzate.» si intromise lui ma venne ignorato da entrambi.

«Dopo aver scoperto che io stavo iniziando a sospettare qualcosa, capì che avrebbe fatto meglio a sbarazzarsi anche di me. Ma non ci è riuscito. Sono ancora qui, stronzo.»

Jim sogghignò: «Esatto, non ci sono riuscito. Ed è per questo che rimedierò subito!»

D'un tratto, la lama del pugnale trapassò lo stomaco di Randy. Hallie gridò, incredula. Non appena l'arma venne estratta dalla carne dell'uomo, quest'ultimo cadde a terra, sanguinante.

Scream - Non fidarti di nessunoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora