21 - Istinto materno - 21

37 4 0
                                    

«Randy?» chiamò Hallie, restando a fissare il corridoio del piano di sopra.

Non ottenne alcuna risposta. Venne distratta dallo squillo del cellulare che la fece sobbalzare. Controllò lo schermo, notando che era Tania. Il suo cuore perse un battito.

Migliaia di domande si facevano largo nella sua testa: perché stava chiamando? Era in pericolo? Aveva bisogno di aiuto? Era successo qualcosa? Decise di rispondere.

«Tania, va tutto bene?» chiese, iniziando ad agitarsi ancor prima di sapere il motivo per il quale avesse telefonato.

«Che serataccia per Tania.» Hallie sbarrò gli occhi non appena udì quella voce cupa e sinistra. Non era sua cugina, a parlarle.

«Che cosa le hai fatto, brutto figlio di puttana?!» sbottò, il viso che diveniva rosso di rabbia.

«Ha scoperto che non è mai una buona idea riunirsi con un gruppo di adolescenti la sera, in una casa grande e nel bel mezzo del nulla.»

«Perché lo hai fatto? È me che vuoi, Tania non centrava niente!»

«Hallie... il mondo non gira tutto intorno a te.»

«Puoi smetterla di dire stronzate, per una volta? Sei patetico.»

«Attenta a come parli, potrei tagliare la testa al tuo pargoletto da un momento all'altro.»

Hallie sbarrò gli occhi, restando a bocca aperta: «Ti prego, non fargli del male... è solo un bambino...»

«Questo dipende da te.»

«Come sarebbe a dire che dipende da me?»

«Vieni qui, a casa di Dylan, senza polizia. Avrai tutte le risposte che vuoi.»

Hallie continuava a mantenere uno sguardo da dura, nonostante gli occhi lucidi e le labbra tremolanti. Riattaccò.

«Non trovo più il cellulare, è scomparso nel nulla.» la voce di Randy la distrasse e lo vide scendere le scale

«Devo andare.» enunciò lei d'un tratto, riponendo il cellulare nella tasca dei pantaloni.

«Andare dove?» Randy si accigliò, giungendo ai piedi delle scale.

«Al 1428 Elm Street, la casa di quel Dylan. L'assassino mi ha chiamata e Liam è con lui.»

«No no no, potrebbe essere una trappola per attirarti lì! Non andare, ti prego.»

«Perdonami ma devo.»

Randy tentò di fermarla in tutti i modi ma Hallie non gli diede ascolto, uscendo dalla casa e richiudendo la porta alle sue spalle. Randy si maledì mentalmente.

La donna raggiunse l'auto: fortunatamente, Lonny era andato a prendere Meredith con quella di quest'ultima. Si sedette sul sedile del passeggero e mise in moto.

Prima di sfrecciare via, però, Hallie digitò qualcosa sul cellulare per poi avvicinarlo all'orecchio. Stava squillando.

«Sono Lonny, al momento non sono disponibile, lasciate un messaggio dopo il segnale acustico.» rispose la segreteria.

«Maledizione!» sbraitò, riattaccando e partendo, allontanandosi sempre di più dalla casa dei Prescott.

■ ■ ■

Casa Flinch era deserta; non volava una mosca. Nessun movimento. Nessun'anima viva. Era tutto così pacifico ma al contempo terribilmente inquietante.

Si sentiva della musica in sottofondo: Alexa stava ancora riproducendo Bad Karma, ripetendo l'azione ogni volta che la canzone terminava.

Scream - Non fidarti di nessunoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora