Hallie scese le scale, stropicciandosi gli occhi. Si era svegliata da poco. Non appena aveva aperto gli occhi, un sorriso si era fatto largo sul suo volto quando si accorse che Lonny si era addormentato accanto a Liam.
Notò Meredith seduta sul divano a leggere una rivista di gossip. Le chiese l'orario, poi le domandò come mai fosse ancora sveglia alle undici di sera.
"Di solito vado a dormire a mezzanotte. È... un problema?"
"No no, figurati. Ho bisogno di prendere un po' d'aria."
Le girava la testa e si sentiva accaldata. Probabilmente aveva contratto l'influenza. Quindi lasciò perdere la zia e raggiunse la porta d'ingresso, togliendo la catena di sicurezza e il chiavistello.
Saltò dallo spavento non appena si ritrovò faccia a faccia con una ragazza mulatta che indossava un hijab. L'espressione preoccupata che aveva sul volto non lasciava intendere nulla di buono.
"Scusa scusa, non volevo spaventarti" Si scusò la ragazza e assottigliò gli occhi per assicurarsi che la donna che si era ritrovata di fronte fosse proprio Hallie.
"Chi sei tu?" Le chiese quest'ultima, forse un po' troppo bruscamente.
"Yara, sono un'amica di Tania. Ma tu..." La scrutò meglio e le ci volle un momento per realizzare che Hallie Prescott si trovava proprio davanti a lei.
Apparve Meredith che si piazzò dietro la nipote: "Yara, ciao. Che cosa ci fai qui a quest'ora?"
"Buonasera, signora Prescott. Volevo soltanto assicurarmi che Tania stesse bene."
"Certo che sta bene, è in camera sua adesso. Ma che cosa è successo? Ti vedo un po' agitata, vuoi entrare?"
"La ringrazio ma devo scappare. È che c'è polizia ovunque e tutta Woodsboro sta andando di matto. Hanno cercato di uccidere Randy Meeks."
Hallie sbiancò in volto e sia lei che Meredith si guardarono intensamente negli occhi per molti secondi. Entrambe sapevano che stava per avere inizio il secondo atto.
■ ■ ■
Davanti alla casa di Randy erano presenti pattuglie e svariati agenti. L'abitazione era stata contrassegnata come scena del crimine ed era stato severamente vietato l'accesso ai cittadini.
Randy si trovava seduto nei sedili posteriori di un'auto della polizia, la portiera aperta e la gamba fasciata. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, ancora incredulo.
"Randy" Hallie apparve davanti a lui, facendogli alzare lo sguardo. Aveva il respiro corto "Cosa diavolo è successo?"
"Dovresti saperlo" Rispose lui, tornando a fissare il vuoto "Mi chiedo dove starò adesso."
"Puoi stare da me e Tania, per il momento, non c'è problema. Almeno per me."
Randy sospirò: "Sai... trentacinque anni fa, quando c'è stato il primo massacro... non avrei mai immaginato che una cosa del genere sarebbe potuta capitare a me. Erano cose che vedevo soltanto nei film. Eppure è successo. La mia vita si è trasformata in un altro, banale slasher di serie B."
"Dove ti stanno portando adesso?"
"In centrale, vogliono farmi un interrogatorio per capire meglio come è andata la vicenda."
"Vengo anch'io."
"Non mi sembra il caso."
"Randy" Calò silenzio "Ho detto che vengo anch'io, fine della discussione."
Lui fece spallucce: "Fa' come ti pare."
Hallie incrociò le braccia sotto il seno, allontanandosi dall'auto. Randy sbuffò e richiuse la portiera, aspettando che gli agenti terminassero di controllare da cima a fondo la casa.
Hallie era sempre stata una tipa testarda e cocciuta: più cercavi di farle capire quanto una determinata cosa fosse sbagliata e più lei sentiva l'esigenza di farla. Era una forza inarrestabile. Ma in fondo era imparentata con Sidney.
Passarono due ore intere prima che lei e Lonny si trovassero nella sala d'attesa della stazione di polizia, seduti su delle sedie disposte in fila.
Nssuno dei due osava aprire bocca. Hallie aveva gli occhi lucidi ma, nel corso degli anni, aveva imparato a trattenere le lacrime in qualsiasi occasione. Si era stufata di essere una piagnucolona.
"Mi dispiace tanto per quello che è successo al tuo amico. Sul serio" Lonny le poggiò una mano sulla spalla.
"Ti prego, risparmiati il dispiacere" Lei non si degnò neanche di guardarlo in faccia, facendolo ammutolire "È tutta colpa mia. Randy aveva ragione, tornare a Woodsboro ha soltanto dato una ragione all'assassino per continuare a uccidere."
"Non è affatto vero! Ehi, guardami" Lonny la fece voltare verso di lui, costringendola a mantenere il contatto visivo "Tu non hai nessuna colpa, Hallie. Sei soltanto capitata nel posto sbagliato al momento sbagliato."
"Ma l'ho scelto io, Lonny. Ho scelto io di venire qui e cercare di capire che cosa diavolo sta succedendo."
"E ti ammiro per questo! Nessuno oltre te avrebbe il coraggio di farlo. Stai rischiando la tua vita per salvare quella degli altri, è una cosa che ti fa molto onore, sai?" Hallie non rispose e una lacrima le rigò la guancia "Adesso me lo fai un bel sorriso?"
Lei si sforzò di fare come lui le aveva detto e sorrise. Lonny ricambiò il sorriso e restò a fissarla con tutto l'amore che provava e che avrebbe sempre provato per lei.
Anche Lonny pensava che tornare a Woodsboro fosse stata una pessima idea, ma non poteva dirlo in una situazione del genere. Hallie aveva bisogno di suo marito e lui ci sarebbe stato.
"Vado a prendere qualcosa da mangiare" La donna si alzò dalla sedia e si allontanò, camminando per il corridoio. Ma Lonny non le tolse gli occhi di dosso.
Non smise di guardarla neanche quando Hallie ebbe raggiunto il distributore automatico. Infilò una banconota al suo interno per poi digitare sul tastierino.
L'aggeggio emise un suono robotico, successivamente il prodotto venne rilasciato e lei si accovacciò per afferrarlo. Era una semplice barretta di cioccolato bianco.
Si voltò, pronta a tornare da Lonny. Ma il fatto che si fosse appena scontrata con qualcuno non glielo permise: "Mi scusi, non l'ho vista!"
"Non si preoccupi, è tutto a posto" Linda aveva gli occhi rossi e le guance umide. Fu la prima cosa che Hallie notò.
"Ehi... stai bene?"
"Sì, sono solanto un po' scossa. Lei è Hallie Prescott, vero? La cugina di Tania Prescott?"
Quella domanda l'aveva estenuata. Fece un respiro profondo, poi diede la sua conferma: "Sì, sono io. Conosci Tania?"
"Più o meno. Eravamo amiche un tempo, ma adesso non ci parliamo neanche più."
"Mi dispiace, Tania non me ne aveva mai parlato. Non sapevo neanche che avesse degli amici, in realtà."
"Beh, faceva parte di un gruppo in cui ci siamo io e altre tre persone ma... ci ha rimpiazzati per un'altra ragazza."
Hallie non poté fare a meno di supporre che la ragazza in questione fosse Yara: "Sono sicura che tutto si sistemerà. Siete adolescenti, è normale."
"Non mi interessa neanche più, ormai; è successo un anno fa. Non ci rivolgiamo la parola da allora. Ma grazie lo stesso, mi ha fatto piacere parlare con lei."
Hallie sorrise mentre Linda la sorpassò. Fu quasi tentata di chiederle il nome ma ci ripensò. Probabilmente non l'avrebbe mai più rivista, quindi che senso aveva?
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Scream - Non fidarti di nessuno
FanfictionSECONDO VOLUME DELLA TRILOGIA "SCREAM H25" I fantasmi non muoiono mai. CONTIENE SPOILER DEL PRIMO VOLUME È trascorso un decennio dall'ultima apparizione di Ghostface e nelle sale cinematografiche viene rilasciato il seguito di Squartati, scritto e d...