1.0

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«E anche oggi è andata,» mormorò Kenma, appoggiando il viso contro la superficie fredda del tavolo. Una ciocca di capelli gli cadde di fronte al viso e lui cercò di spostarla con un sospiro.

Quella giornata Kuroo l'aveva proprio stremato: erano ormai due ore e mezza che continuava a blaterare e blaterare su argomenti particolarmente difficile. Il biondo si sentiva tuttavia soddisfatto: nonostante oggi fosse stato più difficile della volta precedente sentiva come se, piano piano, il suo apprendimento della materia risultasse più fluido e naturale.

«Oggi ci siamo andati giù pesante, lo ammetto,» ammise Kuroo, alzando le mani come a scusarsi.

«Già,» mormorò Kenma, socchiudendo gli occhi e sospirando.

«Ti va di andare fuori a mangiare qualcosa?» propose il corvino di punto in bianco, soprendendo l'altro, il quale aprì gli occhi e si sedette dritto, scrutando il viso del più alto in cerca di segni che lo prendesse in giro o che fosse serio.

«Non mi piace mangiare fuori,» provò a rifiutare Kenma, sentendosi a disagio.

«Puoi stare tranquillo, ti porto in un posto poco affollato. So che ti da fastidio essere osservato mentre mangi,» lo rassicurò Kuroo con una leggera risata alla fine. Il biondo si stupì parecchio: e ora questo come faceva a saperlo?

«E cosa te lo fa pensare?» fargugliò, cercando di capire da cosa l'avesse intuito o soprattutto chi gliel'avesse detto considerando che il ragazzo non si considerava così facile da leggere.

«Be', è piuttosto ovvio,» spiegò il corvino, accennando un ghigno.

Kenma assottigliò gli occhi, senza però proferire parola, ancora indeciso sulla veridicità delle parole del ragazzo e su come reagire a quell'affermazione.

«Quindi?»

Il biondo sospirò e si alzò dalla sedia, con gli occhi del moro addosso. Non poteva dirgli di no dopo che l'aveva aiutato così tanto... Sarebbe risultato rude.

«Non posso uscire così, vado a cambiarmi al volo,» disse semplicemente, accennando ai pantaloni a scacchi.

«Mi sento quasi offeso dal fatto che non ti metti in tiro per me, sai?» domandò Kuroo retoricamente, festeggiando internamente la vittoria appena ottenuta.

Mentre Kenma saliva le scale, il ragazzo rimasto solo attuò velocemente il suo piano: prese il giubbotto nero del ragazzo e lo nascose sotto una coperta sul divano. Ridacchiò tra sè e sè per questa sua genialità e scrisse ai suoi amici.

primo step appena fatto (nascosto il suo giubbotto): V

tsukishima:
non dico nulla

kageyama:
fingi tanto di fare l'interessato ma sei sempre il primo a rispondere🤔🤔

tsukishima:
perchè vedere voi idioti è sempre un boost di autostima

bokuto:
GRANDE KUROOOO
e tu tsukishima smettila :((

tsukishima:
non finchè non vi renderete conto di quanto stupidi siete
e ciò non avverrà mai quindi mai smetterò

kiyoko:
facci sapere come va

uhhh okay

tsukishima:
...
imbarazzante

kageyama:
se dici così non aiuti mica

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