«Ma Keiji non viene?» chiese Kenma, tenendo la console stretta tra le mani.
«Io non l'ho sentito! A te ha detto niente?» chiese Hinata, saltellando da un piede all'altro. Il biondo sospirò: ma dove la trovava tutta questa energia di prima mattina?
In risposta, il ragazzo scosse la testa. Venne seguito da Yamaguchi e Yachi.
«Strano, non è da Akaashi assentarsi senza dirci niente,» fece notare quello con le lentiggini, guardandosi intorno ancora alla ricerca del giovane.
«Già... Magari si è solo addormentato, dai,» mormorò poco convinta la bionda, «se non ci risponde, questo pomeriggio potremmo andarlo a trovare, che ne dite?»
Ella ricevette numerosi cenni d'assenso e dopo un'ultima occhiata entrarono a scuola senza il moro.
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«No, bro. Tu non capisci,» affermò sconsolato Bokuto, appoggiando la fronte della spalla del suo bro Kuroo, «lui è la mia anima gemella.»
«Bo, non lo è. Non lo conosci nemmeno,» precisò Kuroo, alzando gli occhi al cielo... Non sopportava più ascoltare il suo migliore amico parlare in continuazione del ragazzo che aveva conosciuto online, soprattutto quando era chiaro che la storia non potesse avere futuro.
«No, Kuroo, tu non riesci a capirmi è inutile. Lui mi capisce al volo, mi tira sù di morale come nessuno mai riesce a fare, è gentile, calmo, sensibile. È perfetto. Ed è super sexy,» si spiegò Bokuto, con la faccia imbronciata.
«Quello non lo puoi nemmeno sapere,» precisò il moro, riferendosi all'ultima affermazione dell'amico, «non vi siete mai inviati una singola foto.»
«Sono cose che si sanno, bro,» dichiarò fiero l'altro, socchiudendobgli occhi e sorridendo leggermente.
«Stavolta sono con Kuroo. Potrebbe avere cinquant'anni,» aggiunse Tsukishima, suscitando una sorpresa generale.
«Non mi sarei aspettato che il bastardo potesse dare ragione a Kuroo,» mormorò Kageyama, accennando un sorriso.
«Fottiti re,» rispose il biondo, alzando gli occhi al cielo.
«Non ha cinquant'anni,» precisò stizzito Bokuto.
«Sì ok, ma qual è il problema?» chiese l'unica persona con un minimo di compassione per il ragazzo, cioè Kiyoko.
«Lo sta ignorando, se ho capito bene. Mi stupisco che abbia tenuto duro per ben un mese con Bokuto,» disse Tsukishima con un ghigno. Nonostante non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, adorava passare il tempo insieme ai ragazzi: erano divertenti e prenderli in giro lo era ancor di più.
Il biondo si guadagnò una linguaccia.
«Sì, comunque ha ragione,» esclamò demoralizzato Bokuto, «ieri stavamo parlando e a un certo punto ha iniziato a ignorarmi. Dopo che gli ho detto il mio nome dopotutto.»
Kiyoko sospirò, per poi allungare la mano e delicatamente prendere il cellulare dalle mani di Bokuto per poi leggere gli ultimi messaggi.
«Bo, ma quanti messaggi gli hai mandato? Ci credo t'ignora, pover'uomo,» mormorò Kuroo dopo aver sbirciato anche lui.
«Smettila, io sono serio,» rispose l'interpellato, sentinendosi leggermente offeso ma soprattutto amareggiato. Che fosse stato un po' troppo nei confronti del misterioso ragazzo? Magari aveva deciso di smettergli di scrivere per questo.
«Bokuto,» lo richiamò Kiyoko, ridandogli il cellulare, «a me sembra chiaro cosa sia successo.»
I suoi occhi si illuminarono, aspettando una spiegazione.
«Penso ti conosca e...» la ragazza fece una pausa. «Non so quanto tu gli stia simpatico.»
«È un'ipotesi valida,» constatò Kageyama, dando un'occhiata all'orario. Fra poco sarebbero dovuti entrare.
«Ciò significherebbe che però viene a scuola con noi,» aggiunse Tsukishima, quasi sorprendendosi della sua immensa bontà d'animo.
«Visto Kuroo?!» esclamò Bokuto, osservando l'amico, «Visto?!»
Tuttavia, l'attenzione del ragazzo era rivolta altrove. Stava fissando Kenma parlottare con i suoi amici, stringendo la console tra le mani.
"Ma chi si porta una console a scuola?," si chiese Kuroo, con gli occhi ancora fissi su di lui.
Bokuto gli tirò una gomitata per richiamare la sua attenzione.
«Il tipo di ieri... Si trova lì vero?» chiese Kageyama, allungando il collo al fine di scorgere qualcosa in più.
Tetsurō notò che tutti stavano osservando il gruppetto, chi discretamente chi meno.
«Mhh,» Kuroo mugugnò positivamente in risposta, «il biondo»
«Be', sì non è così male » appurò Bokuto, guadagnandosi un'occhiataccia dal moro.
«Ma scommetto che quel ragazzo è pure più figo,» commentò poi, deprimendosi ancora di più.
«Dite che mi odia?» chiese poi, con uno sguardo abbattuto.
Kei alzò gli occhi al cielo, per poi chiedere: «Ti sei trattenuto in alcun modo quando scrivevi con lui?»
«Umh, no. Direi di noi,» mormorò, guardando Tsukishima leggermente sorpreso. Aveva intenzione di prenderlo in giro o confortarlo?
«E allora, al massimo, non odia te. Odia il modo in cui ti presenti agli altri e quello che sa di te. Non so proprio come faccia, in compenso.» Ed ecco la risposta: entrambi.
«Grazie Kei, non sei male a volte,» ringraziò Bokuto, accennando un sorriso, «e tu, bro, smettila di fissarlo che stai sbavando.»
Il moro lo fulminò con lo sguardo, per poi ricambiare: «Almeno io "sbavo" su qualcuno di cui conosco l'aspetto.»
«Alcuni sentimenti non sono solo fisici,» ribattè Kiyoko, soprendendo leggermente gli altri.
«So che ti senti presa in causa, ma non è una ragione per difendere questo idiota,» rispose Kuroo, guardando la ragazza impassibile.
«E perchè mai dovrei sentirmi presa in causa?»
Il gruppo si zittì osservandola.
«E va bene, va bene,» mormorò lei, alzando leggermente le mani come in segno di resa.
«Kuroo, hai pensato come approcciarlo almeno?» chiese cambiando argomento Bokuto.
«No, per niente. Ho paura che potrebbe uccidermi se mi avvicinassi senza una buona scusa,» mormorò sospirando, «qualcuno ha idee?»
Un silenzio cadde sul gruppo.
«Sono amico con un gruppo di idioti,» affermò infine.
«E da chi viene la predica, poi,» disse Tsukishima, aggiustandosi gli occhiali sul naso e iniziando a entrare nel plesso scolastico.
Kuroo lanciò un'occhiata veloce al posto dove prima stava Kenma, per poi entrare a sua volta seguito a ruota dagli altri.
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LoveGame
FanfictionAmericanSchool!AU ↳ kuroken-centric ♡ ♡ ♡ «Ragazzi,» richiamò l'attenzione Hinata, cambiando totalmente discorso (come al solito), «ma secondo voi perchè non siamo tipo super popolari? Voglio dire, mica siamo male.» Akaashi sospirò: «Questa è semp...