Rispondi

5.9K 132 1
                                    

"SOFIA,NAD, SILVIA, GEMMA, MUOVETEVI VENITE" noi ragazze siamo a lezione quando Ciro viene a chiamarci di corsa, noi senza esitare ci alziamo e corriamo con lui, sta andando verso l'infermiera, non è successo quello che sto pensando vero? Dove stanno Edoardo e gli altri? Vorrei chiedere ma non riesco, riesco solamente a correre più forte che posso.

Arriviamo in infermeria e quando il mio migliore amico apre la porta di corsa, chiudo gli occhi e mi fermo, non ho il coraggio di vedere. Resto così fino a quando non sento una voce, quella che speravo di sentire
"Peccrè, non avere paura, ce la farà" apro gli occhi, di chi sta parlando?
"FILÍIIIIII" urlo piangendo, non riesco a controllare le lacrime, uno dei miei migliori amici è steso su un lettino, con la faccia piena di sangue e privo di sensi, mi giro a guardare Naditza, è accasciata su di lui e sta piangendo, non riesce a parlare
"Lui.. è-è.." cerco di dire
"È stato aggredito gravemente, poco fa, non sappiamo ancora niente" cerca di spiegarmi Totò
"Ma gli hanno sparato? Colpito con un coltellino?" chiede Silvia preoccupata
"Non sappiamo niente" continua Edoardo guardando a terra, sta cercando di calmarmi ma non ci riesce, così cerca, con lo sguardo, l'aiuto di Ciro, che viene verso di me, lo guardo ed è scosso, spaventato, preoccupato
"Sofi, è forte, non preoccupiamoci" dice mentre io continuo a piangere e guardo Carmine, è distrutto, piange come un dannato e Totò e Cardio stanno cercando di calmarlo, per lui Filippo è importantissimo, lo è per tutti.

Rimaniamo così per 15 minuti ma poi entra l'infermiera, io mi alzo in piedi e la raggiungo velocemente, seguita dagli altri
"Potrebbe essere fuori pericolo, ancora non lo sappiamo, le probabilità che si svegli ci sono, ma solo se accadrà tra massimo 3 giorni, altrimenti.." non le lascio finire la frase che mi siedo di peso su una sedia e guardo un punto fisso mentre sento Nad che singhiozza e guardo gli altri che stanno con gli occhi sbarrati, tranne Carmine che è rimasto vicino a Filippo e lo fissa.
"Fatelo svegliare" le dice Ciro con la voce spezzata
"Dipende tutto dal ragazzo, mi dispiace" dice lei e poi se ne va.
Io raggiungo Filippo e mi accascio su di lui
"Filì, ti ricordi quando ti ho chiesto il tuo nome e tu me lo hai detto spaventato? Mi hai detto di abitare a Milano, io in quel momento ho pensato che ho sempre voluto andarci, ci vogliamo andare tutti insieme? Però abbiamo bisogno di te, altrimenti chi ci fa da guida? Eh? Rispondi Filì, ti prego, ti prego" finisco di nuovo a piangere.

"Ragazzi scusate, dovreste tornare in cella, ma se volete restare vi capisco" è il comandante, sono le 9 di sera, siamo qui da questa mattina
"No comandá, restiamo"
"Ma non volete nemmeno cenare?" non mangiamo dalle 9 di stamattina ma scuotiamo tutti la testa e lui annuisce comprensivo e se ne va.
Edoardo si avvicina e mi dice a bassa voce
"Amò, possiamo andare a prendere qualcosa e poi torniamo qua, te la mangi qua, non restare senza mangiare" io non lo guardo e non rispondo
"Mangia qualcosa" continua cercando il mio sguardo e lo trova
"Va bene però vieni con me" dico con la voce ancora rauca dal pianto e faccio per alzarmi, lui annuisce cercando di sorridermi.

Prima di uscire chiediamo agli altri se vogliono qualcosa da mangiare ma tutti dicono di no. Mentre andiamo in mensa non parliamo finché lui non mi dice
"Sai, all'inizio Filippo non mi andava tanto giù, però quando l'ho conosciuto è diventato un amico,un fratello, non so cosa farei se.."
"Chi è stato?" chiedo
"Dei ragazzi, appartengono a una famiglia rivale alla nostra, e secondo me,visto che Filippo è nostro amico sono stati ordinati di farlo per farci distrarre, non so poi a quale scopo" io annuisco e continuo a camminare, è ingiusto, a volte mi preoccupo per Edoardo, Ciro e Carmine perchè la loro vita funziona così, si basa su una specie di codice.

In mensa prendo giusto qualcosa per non rimanere senza mangiare e poi torniamo direttamente in infermeria dove non è cambiato niente, infondo ci speravo. Dopo aver mangiato resto un po' di tempo a guardare il mare e poi, verso le 22 mi metto sulla stessa sedia dove ho dormito quando Edoardo era qua, lui avvicina alla mia un'altra sedia dove si siede e mi fa appoggiare la testa sul suo petto, così mi addormento con gli occhi umidi mentre penso al mio migliore amico steso su quel lettino, ancora privo di sensi.

Se è con te. ||EDOARDO CONTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora