Te lo giuro

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Mi sveglio sentendo qualcuno che mi accarezza dolcemente la guancia, apro leggermente gli occhi e mi ritrovo a pochissimi centimetri da Edoardo, già sveglio che mi sorride, sorrido ancora assonnata
"Buongiorno peccrè" sorride ancora di più
"Buongiorno" dico con la voce rauca dal sonno.
"Che vogliamo fare oggi?" mi chiede dopo un po'
"Edoà, non so manco che mi voglio mangiare a colazione, secondo te so quello che voglio fare oggi?" lui ridacchia
"Che m rir?" chiedo cacciando fuori la mia parte da napoletana, dopo la festa di ieri sono stanchissima
"La colazione già è pronta"
"Ah, i pancake da riscaldare?" dico ridendo
"Jamm babb, una cosa più buona" risponde scocciato
"Che non hai cucinato tu sicuro" lo prendo in giro, lui prende un cuscino e me lo butta addosso, dopo io faccio lo stesso
"Effettivamente non l'ho cucinata io però è buona lo stesso, l'ho ordinata al bar, ce la portano per le 10:30"
"E mo che ore sono?"
"Le 10:20" risponde ridendo, io spalanco gli occhi
"Che palle, mo mi alzo"
"Eh foss quas or" appena finisc la frase gli butto di nuovo un cuscino addosso, per poi alzarmi definitivamente ridendo.

Mentre sono sul divano sento il campanello suonare, confusa visto che non aspettavo nessuno, infilo le ciabatte e vado ad aprire.
"Ehm.. ciao?" dico confusa guardando il ragazzo davanti alla porta
"Ciao Sofia, non ti ricordi di me?" chiede imbarazzato
"Dovrei?" continuo fredda
"Sono- sono Micheal, siamo negli stessi corsi all'università" cerco di ricordarmi, ma non ci riesco, non ho mai parlato con questo ragazzo, non mi ricordavo nemmeno di lui
"Scusa ma non mi ricordo di te, sei sicuro di cercare proprio me?"
"Beh cercare è un parolone, solo che.. beh visto che eri in America non sei venuta più all'università, ho scoperto che abiti qui e.. beh insomma.. volevo chiederti se.. vuoi venire a prendere qualcosa con me al bar?" mi blocco e trattengo un'espressione sconvolta, ma questo da dove è uscito adesso? Faccio un bel respiro e dico
"Mi sa di dover declinare l'invito"
"Oh beh.. fa nulla, sai.. vivi qui da sola?"
"Beh in realtà-"
"In realtà vive con me" sento una presenza dietro di me, non potrei non riconoscere questo profumo, Edoardo appoggia una mano al bordo della porta
"Oh e tu sei.." cerca di rimediare il ragazzo che ho scoperto chiamarsi Micheal
"Suo marito" completa secco Edoardo, sul mio volto compare un sorrisetto, è davvero mio marito adesso, non è più un modo di dire
"Ma intendi proprio.. marito marito?"
"Si, siamo sposati, qualche problema?" continua a ribattere Edoardo con tono autoritario, non lo vedo in faccia ma posso dedurre la sua espressione visto che il ragazzo deglutisce
"Tu- tu per caso ti chiami-?"
"Edoardo Conte" lo interrompe Edoardo, il ragazzo sbianca, a Napoli tutti conoscono i Conte e i Ricci, e tutti li temono
"Quindi mi sa .. insomma io... devo andare, ciao" dice frettoloso il ragazzo e dopo un secondo scompare dietro la curva della strada, Edoardo subito chiude la porta, io mi giro a guardarlo.
"Lo hai terrorizzato"
"Lo so" risponde facendo le spallucce
"Chi era?"
"Non lo so nemmeno io, ha detto di chiamarsi Micheal, che siamo nello stesso corso all'università, ma in realtà io non mi ricordavo di lui" mi guarda titubante
"Edoà, ma la finisci?"
"Quando andavi all'università non stavamo più insieme" butta fuori
"Si ma io ti amavo ancora, non sono mai stata con nessuno e non ho mai conosciuto nessuno oltre te" dico guardandolo negli occhi
"Me lo giuri?" mi chiede
"Te lo giuro" appena mi sente pronunciare questa frase in volto gli spunta un sorriso, subito sorrido anche io.
"Quindi che facciamo oggi?" mi chiede dopo un po'
"Non ti ricordi? Aperitivo con gli altri" rispondo subito
"Ah ma non stavate scherzando?"
"Ti pare che scherziamo sull'aperitivo?"
"Eh infatti no" dice facendomi ridere.

Di pomeriggio siamo in macchina per raggiungere i ragazzi, per fortuna oggi non siamo in ritardo, infatti arriviamo insieme a loro
"È successo un miracolo!" butta fuori Filippo appena ci vede, noi ridiamo
"Non so nemmeno io come ho fatto, non chiedetemi" alzo le mani scuotendo la testa, loro sorridono, poi prendiamo posto al nostro solito tavolo.
"Totò ma t'azzitt semb vicin a me.. ma te piacessr e maschij?" scherza Ciro
"Oh Ciro ma vafangul, me piacn e femmn 'cchiu e comm te piacn a te" ribatte Totò
"S'adda semb verè" si intromette Edoardo ridendo, guadagnandosi uno schiaffo amichevole dietro alla testa da Totò.

"Ragazzi ho saputo la novità, auguri" ci dice Mimmo quando viene a prendere le prenotazioni
"Grazie Mimmo" rispondiamo quasi in coro io ed Edoardo
"Mo mi raccomando, non vi voglio più vedere separati come tempo fa" sorride
"No Mimmo nun te preoccupà, quella ormai è acqua passata" ricambio il suo sorriso
"Allora che vi porto?" chiede ritornando a lavoro
"Il solito" rispondiamo tutti in coro, lui scuote la testa, ormai con noi si è arreso, siamo entrati nel suo albero genealogico talmente delle volte che veniamo qui durante una settimana.
"Secondo me un giorno di questi ci caccia" dice Gemma ridendo
"Se ci caccia a noi voglio vede' poi come fa" ribatte Alice facendoci sorridere tutti.

Se è con te. ||EDOARDO CONTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora