Ossigeno

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POV'S EDOARDO
Spero solo di svegliarmi e scoprire che tutto questo è solo un incubo, ma so che non lo è. In questo momento anche se io sto bene la mia vita è in bilico insieme a quella di mio figlio o mia figlia e a quella di Sofia. In questo momento non riesco a fare nulla, non riesco a muovermi, a parlare, a sentire nessuna voce o rumore, riesco solo a liberare le lacrime che scendono veloci sul mio viso. La mia paura più grande è veder Sofia stare male, e perdere quel bambino la distruggerebbe, distruggerebbe anche me.
Sono seduto su una sedia della sala d'attesa, con la testa incatenata tra le mani e i gomiti incollati sulle gambe, in modo da non far vedere agli altri che sto piangendo. Quando vedo una figura fermarsi davanti a noi scatto in piedi asciugandomi velocemente le lacrime, riconosco il dottore.

"Dottore.." dico con un filo di voce
"Edoardo, Sofia sta bene.." mi dice mettendomi una mano sulla spalla, sorrido per un attimo e poi torno serio
"Il bambino..?" chiedo, anche se non sono sicuro di voler sapere la risposta
"Il bambino o la bambina è stato esposto a un grandissimo rischio" dice prendendo una pausa
"Che significa?" chiedo con la voce tremolante
"Non so come sia stato possibile, ma il bambino sta bene, è sano e fuori pericolo, è stato un vero miracolo, in questi casi non ho mai visto nessun bambino sopravvivere, questo bambino è stato fortunatissimo e tanto forte" quando finisce la frase libero tutta la mia paura in un sospiro di sollievo, poi sorrido, non c'è cosa che avrebbe potuto rendermi più felice al mondo
"Posso vederla?"
"Non si potrebbe ma.. ja vai, non farti vedere mi raccomando" dice indicandomi la stanza
"Grazie dottò" lo ringrazio per poi precipitarmi verso stanza indicato.

POV'S SOFIA
"Il bambino sta bene" mi hanno detto dieci minuti fa, e da lì ho ricominciato a respirare, non desidero altro al mondo che avere mio figlio tra le braccia e la paura di perderlo mi ha uccisa momentaneamente.
"Peccrè!" quando sento la sua voce mi giro verso la porta, lo vedo precipitarsi verso di me, e prima che possa dire qualcosa mi bacia. Quando, dopo un tempo indeterminabile, ci stacchiamo, cerco di dirgli
"Il dottore ha detto che-"
"Lo so, lo so, sta bene, lo so" mi interrompe, è felicissimo, mi fermo un attimo a guardarlo, in momenti come questi capisco che lui è la mia felicità, vederlo sorridere, felice, è questo ciò di cui ho bisogno, il mio ossigeno.
"Ho avuto paura" confesso
"Anche io, ma è tutto passato, adesso dobbiamo pensare solo a noi due e a questa piccola principessa"
"E chi ti dice che è una femminuccia?" chiedo quasi ridendo
"Me lo sento" risponde a voce bassa, sorridendo.

Io ed Edoardo abbiamo passato la notte in ospedale, a detta del dottore per sicurezza, ci siamo svegliati da un bel po' perchè dovevano farmi una breve visita e adesso stiamo andando verso l'uscita.

"Ragazzi ma che ci fate qua?" salutiamo sorpresi Ciro, Alice e Totò, non credevamo fossero qui
"Volevamo farvi compagnia, per fortuna ieri sera abbiamo saputo che il bimbo sta bene, altrimenti non ce ne saremmo nemmeno andati"
"Stanno venendo anche gli altri in realtà" rispondono loro
"Ma noi ce ne stiamo andando, ditegli di andare direttamente a casa nostra" li invita Edoardo, loro annuiscono sorridendo.
"La visita tutto bene?" chiede Alice
"Si tutto bene, era solo un controllo" le rispondo sorridendo mentre usciamo dall'ospedale.

Mentre siamo in macchina sento il telefono squillare, quando lo accendo vedo che a chiamarmi è la mamma di Edo
"Eii" la saluto raggiante
"Oh Sofì.. Edoardo ieri sera mi ha chiamata ma non mi ha detto niente più, o criatur?" nella sua voce avverto tanta paura e tensione
"Sta bene, hanno detto che è stato un miracolo ma per fortuna è sano e salvo"
"Maro menumal, stanotte non sono riuscita a dormire.. tu cumm staij?"
"Io sto bene, è passato lo spavento" sorrido anche se lei non può vedermi
"E menumal ja, allora ci sentiamo, un bacione a tutti quanti"
"Anche a te, ci sentiamo".

Quando chiudo la chiamata Edoardo subito mi chiede chi fosse
"Tua madre" rispondo sorridendo
"Uddio ieri mi so scordato di dirle che è tutto apposto" dice mettendosi una mano tra i capelli
"Infatti ha detto che stanotte non ha dormito" gli dico con tono da rimprovero
"Vabbuo.. dorme mo che sta senza pensier" dice facendo le spallucce, io scuoto la testa sorridendo
"Ma comm aggia fa cu te?" butto fuori poi ridendo.

Se è con te. ||EDOARDO CONTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora