Quotidianità

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"Mamma sono a casa!!" annuncio quando entro dalla porta d'ingresso
"Oh Sofia stavo per chiamarti, tutto bene il viaggio a mammà?" vado a sedermi con lei sul divano lasciando la valigia vicino alla porta
"Si mamma, ho una cosa importante da dirti, anzi.. due"
"Belle o brutte?" mi chiede seria
"Entrambe belle, ma una molto di più" dico sorridendo
"Eh e dic" mi invita a parlare
"Ho trovato l'assassino di papà, per puro caso, l'ho fatto arrestare" le dico ormai senza il sorriso in volto
"Uddij.. ma si seria?" annuisco in risposta alla sua domanda
"Ne so felice, chill se merita tutt 'o mal cà ce stac, l'altra notizia?" sembra non voler soffermarsi su questo discorso e io la capisco, così faccio un bel respiro e dico
"Torno a vivere con Edoardo" lei si alza di scatto dal divano, con un sorriso gigante in volto, mi prende le mani
"Oddio Sofia! Non puoi immaginare quanto ne sia felice, avete risolto quindi?"
"Si mamma, abbiamo risolto" confermo sorridendo a mia volta
"Nun può capí quant so cuntent!" mi dice, lei ci ha sempre creduto
"Pur ij mà, pure io".

Il mattino dopo mi trovo a riempire ben 4 valigie, ho fin troppi vestiti ma non posso farci nulla, ogni volta che entro in un negozio compro di tutto e di più, è più forte di me
"Questa è l'ultima" rassicuro Edoardo che è venuto in mio aiuto
"Ma che te si purtat pur l'Americ appriess?" brontola, io ridacchio
"Jamm babb, ho quasi finito"
"Eh ce mancass pur, stiamo qua da 3 ore, non so se rendo l'idea Sofì" mi dice facendolo suonare quasi come un rimprovero.
Mezz'ora dopo ho salutato mamma e sono in macchina con Edoardo per andare a casa nostra, arriviamo subito visto che le due case distano 10 minuti in macchina.

Appena arriviamo davanti al vialetto ho un tuffo al cuore, casa nostra è lì ad aspettarci, pronta a unire di nuovo le nostre vite come tempo fa.
"Entriamo?" mi chiede, io annuisco sorridendo.
Apre la porta con le chiavi e mi fa spazio per entrare, appena metto piede in casa una serie di ricordi affiorano nella mia mente, eravamo noi, siamo noi, siamo sempre stati noi.
"È rimasto tutto uguale, non è cambiato nulla" dico sorpresa
"Non potevo cambiare nulla, non ce la facevo"
"Non cambieremo mai nulla, è perfetta così" dico guardandolo per poi alzarmi sulle punte dei piedi per baciarlo.
Sono di nuovo qui, a casa mia, a casa nostra, la casa che ho cercato per tutto questo tempo e non ho mai trovato perchè, lo sapevo anch'io infondo, casa è solo questa, casa è lui insieme a me.

"Allora?" mi chiede Edoardo raggiungendomi sul terrazzo di camera nostra, mentre osservo il mare
"Mi era mancato tutto questo"
"Pure a me peccrè" mi lascia un bacio veloce sulle labbra
"Ti voglio chiedere una cosa" gli dico
"Dici"
"Quel quadro che c'è all'ingresso.. di quell'uomo, chi è quello ritratto?" sembra esitare ma poi prende parola
"Mio nonno, lui era un grande amico del nonno di Ciro, questa casa apparteneva a lui. Era il padre di mio padre, ma a differenza sua lui è stato presente nella mia vita, è stato la mia figura paterna, è stato lui a passarmi tutti i principi della nostra vita, quella... insomma hai capito di quale vita parlo" lo ascolto senza interromperlo.
Adesso capisco perchè nonostante i lavori che ha fatto fare in casa anni fa, prima del nostro arrivo all'uscita dall'IPM il quadro sia rimasto lì, è tutto ciò che gli rimane di suo nonno, e forse, anche un po' di suo padre.
"Capisco" dico accarezzando i suoi capelli, spostandogli indietro quelli che gli sono caduti davanti al viso
"Ma se ti da fastidio possiamo toglier-" tenta di dirmi, io lo interrompo subito
"No, assolutamente no, la mia era solo curiosità, trovo giustissimo che il quadro resti dove sta"
"Grazie peccrè" mi sorride.

"La spesa l'hai fatta stavolta?" gli chiedo ad alta voce mentre vado in cucina per mangiare qualcosa, sento i suoi passi raggiungermi dal salotto, dove prima stavamo guardando un film
"Uh gesù.." dice a bassa voce, mi giro verso di lui prima di aprire il frigo
"Non mi dire che ti sei dimenticato!" non risponde, mi guarda con aria colpevole
"Ti sei dimenticato" giungo a conclusione, lui ride e non riesco a trattenermi dal farlo anche io.
"Bar?" mi propone con un sorriso da ruffiano dopo un piccolo silenzio
"Bar" confermo annuendo, per poi uscire subito insieme a lui.

Se è con te. ||EDOARDO CONTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora