Dal primo momento

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"Zia Sofia!!" Futura mi corre incontro una volta entrata nella stanza dell'ospedale, ho pregato le infermiere di farla entrare visto che oggi stesso tornerò a casa
"Amore mio come sei bella, mi sei mancata"
"Ci siamo viste quattro giorni fa!" dice soddisfatta di aver imparato a contare
"Si, bravissima" le dico accarezzandole i piccoli riccioli che le stanno crescendo sempre di più, sono uguali a quelli di Nina.
"Posso vedere la cuginetta?" mi chiede dopo un po'
"Ma certo, è qui che dorme" le dico indicando la piccola culla accanto al mio letto d'ospedale, poi prendo in braccio Futura così che possa vedere meglio la piccola.
"Possiamo giocare insieme adesso?" chiede facendomi ridacchiare
"Si ma non subito, adesso è molto piccola, quando sarà cresciuta un po' però potrete giocare tutto il tempo che vorrete"
"Va bene allora la aspetto" continua sorridendo, farcendo si che il suo nasino si arricci, adoro quando lo fa, è un vizio che ha sin da quando era piccolissima.

Poche ore più tardi sono insieme ad Edoardo e Totò a preparare tutte le mie cose per poter finalmente tornare a casa.
"Allora i borsoni li ha Totò, la valigia l'ho caricata in macchina e adesso prendo la piccola" riassume Edoardo ad alta voce
"Allora possiamo andare?" chiede Totò esausto, ha tre borsoni in mano che pesano tantissimo, dalla sua faccia si nota che non ne può più
"Ma ti ho detto che voglio aiutarti a portarli!" ripeto per l'ennesima volta
"No nun te preoccupà" risponde, così mi rassegno e, tra una risata e l'altra dovuta ai lamenti di Totò, finalmente usciamo dall'ospedale.

Quando arriviamo a casa corro in camera per posare tutto e poter finalmente rilassarmi sul divano. Totò se ne è andato prima che entrassimo in casa, ha detto che aveva una cosa da fare, così siamo finalmente io, Edoardo e nostra figlia, in casa nostra.
"Tu ci credi?" gli chiedo interrompendo il silenzio
"Ci credo e ci ho creduto già dal primo momento" mi risponde lasciandomi, come sempre, un sorriso stampato sul viso
"Adesso si è realizzato tutto, abbiamo una famiglia tutta nostra" continuo incredula, prima che io possa avvicinarmi per baciarlo il campanello ci disturba. Guardo Edoardo per chiedergli spiegazioni ma lui sembra confuso tanto quanto me.

Quando vado ad aprire vedo mia madre, mio cugino e la madre di Edoardo insieme a sua zia. Dopo averli invitati ad entrare ed esserci salutati ci sediamo tutti insieme
"Allora i nostri nuovi genitori?" chiede Giorgio
"Diciamo che per ora non si fa sentire più di tanto" rispondo sorridendo, riferendomi alla bambina
"Godetevi questi momenti in cui è un angioletto, tra qualche settimana sarà tutto diverso"
"Ah grazie eh!" scherzo rispondendo a ciò che ha detto la mamma di Edo
"Si ma adesso voglio vedere mia nipote" butta fuori mia madre con aria fiera, così mi alzo per prenderla, è nella carrozzina di fianco al divano su cui siamo seduti.
"Eccola" dico porgendomi tra le braccia di mia madre
"Ma è tal e qual a tutt e duij, com'è possibile?" si stupisce facendoci ridere
"Sarà di una bellezza unica allora" si vanta Edoardo facendo ridacchiare mia madre.

Più tardi, quando i nostri ospiti inaspettati se ne sono andati, finalmente possiamo andare a dormire, è stata una giornata faticosa per tutti e non vedo l'ora di prendere sonno.
Poggio la testa sul cuscino ma sono costretta ad aprire subito gli occhi quando sento un pianto, mi giro verso la bambina e scopro che è lei. Alzo gli occhi assonnati al cielo, poi la prendo dalla culla e la porto con me di nuovo sul letto.
"Dalla a me" mi dice Edoardo, faccio come dice presa dalla stanchezza, poi dopo aver ricevuto un bacio veloce da lui mi addormento.

Strizzo gli occhi appena i raggi del sole ci si posano su, mi giro dall'altra parte. Apro gli occhi e sorrido, c'è Edoardo addormentato con la piccola stretta a se, poggiata sul suo petto, rimango ad osservarli per un tempo indeterminato, fino a quando anche lui apre gli occhi.
"Buongiorno" gli dico sorridendo per la sua espressione quando ha notato di essersi addormentato con la bimba in braccio
"Buongiorno peccrè" mi dice dopo, avvicinandosi per baciarmi.
Una volta in piedi ci muoviamo a prepararci e usciamo di corsa di casa visto che siamo in ritardo.

Se è con te. ||EDOARDO CONTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora