Un'amara sorpresa

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Stiamo camminando mano nella mano ridendo e scherzando quando sento una vocina venire verso di noi
"Papà!" un bambino corre incontro ad Edoardo, non capisco, Edoardo ha un figlio? lo guardo e lui sembra più confuso di me, sposta lo sguardo dal bambino a me velocemente. Non posso crederci, non mi ha mai detto niente di un ipotetico bambino.

Sto per andarmene delusa quando una ragazza si avvicina
"Roby, ma cosa fai? Lui non è papà! Papà è lui!" dice al bambino indicando un ragazzo dietro noi, sono ancora più confusa, continuo a spostare lo sguardo da Edoardo alla ragazza, mentre il bambino raggiunge il ragazzo indicato, che lo aspetta a braccia aperte.
"Scusatemi, è mio figlio, oggi vede per la prima volta suo padre che è uscito dal carcere minorile, ha capito male chi fosse perchè il papà proprio dietro di te" dice quest'ultima frase guardando Edoardo
"Tranquilla, complimenti, è proprio un bel bambino" le dico sorridendo
"Grazie mille, scusate di nuovo, ciao ragazzi" ci saluta e va dal suo ragazzo e suo figlio.

Edoardo scoppia a ridere
"Che hai da ridere ne scem'?" chiedo seria
"Dovevi vedere la tua faccia" continua a ridere, io non rido, sono seria
"Credevo.."
"Che avessi un figlio? Sofì ma ti senti?" scuote la testa ancora sorridendo, mi vede titubante e quindi si ferma, mi prende il volto tra le mani e mi accarezza con i pollici
"L'unica famiglia che voglio è con te peccrè" queste parole mi fanno sorridere, dopodiché mi bacia, con questo bacio mi sta dicendo tutto quello che non è riuscito a dirmi a parole.

Mentre siamo in macchina arriva una chiamata ad Edoardo, mi dice di rispondere e mettere il vivavoce, io lo faccio
"Eduà?"
"We mà dimmi" è la mamma di Edo che lo sta chiamando
"State in giro?" chiede, sa che siamo insieme
"Si, mo proprio stiamo in macchina, pecchè?"
"Vi volevo chiedere se potete passare a prendere una cosa che vi devo dare"
"Certo, mo venimm, 5 minuti e stiamo là"
"Vi aspetto" chiude la chiamata.

"Secondo te che ci deve dare?" chiedo curiosa
"O roba da mangiare o ci ha fatto un regalo" mi risponde ridacchiando, la mamma di Edo è molto gentile, a primo impatto può sembrare rigida, non diresti mai che è una donna di così buon cuore visto che segue un determinato codice.

Arriviamo alla casa della mamma di Edoardo, bussiamo e subito ci fa entrare.
"Wagliù sono di corsa perchè devo fare alcune cose, ma ci tenevo a darti questo" parla con me, mi porge una scatolina, io la apro e al suo interno c'è una collana dall'aria antica
"Ma..?"
"Questa collana è di famiglia, me la diede mia madre, alla quale la diede mia nonna, prima ancora era appartenuta alla mia bisnonna e cosi via, non ho avuto una figlia femmina ma per me tu lo sei, quindi ci tenevo che l'avessi tu" a queste parole mi commuovo e le sorrido a 32 denti
"Non so che dire, grazie, ti voglio bene"
"Non dire niente, ti voglio bene pure io"
"Ma quant sit bellell tutte e doij" ridacchia Edoardo interrompendoci, noi ridiamo. Lui non me l'ha mai detto ma credo sia felicissimo del rapporto che si è creato con sua madre.

"Adesso dove andiamo?" chiedo una volta in macchina
"Già che siamo venuti da mamma andiamo da Elisa" dice sogghignando, tra lui e mia mamma c'è un rapporto di amore e odio, lei per scherzare dice sempre che non lo sopporta
"Va bene, basta che non la fai dannare" acconsento e lui soffia una risata.

Quando entriamo a casa di mamma sento una voce che ormai non sentivo da tempo, sta parlando a bassa voce, mi irrigidisco quando arrivo davanti alla soglia della cucina e vedo questa persona, mio nonno, il mio nonno paterno.
Da piccola avevo un bel rapporto con lui, poi 5 anni fa è successa una cosa che lo ha portato ad odiarmi e schifarmi, per questa cosa sono sempre stata male. Non capisco cosa ci faccia qui, so che lui e la mamma vanno d'accordo ma non credevo le facesse visita a volte.

"Ragazzi, non vi aspettavo.." dice sorpresa mia madre
"Che c fac chesta 'cca?" le chiede mio nonno alzando la voce
"Giusè, calmt" gli dice mia mamma
"Tranquilla mamma, ce ne andiamo, ci vediamo domani".
Proprio quando cerco di incamminarmi mio nonno urla
"T'e mis pur cu nu mafius mo'?" di scatto vado verso di lui
"Non ti permettere di parlare ne di me ne di lui così, m'e capit?" dico puntandogli il dito, lui non risponde, mi guarda solo con aria di sfida
"For ra' casa mij" gli dice mia mamma seria
"Prima ti dico quello che ti devo dire, po' me n vac e nun me verit cchiù" risponde lui spavaldo, io decido di andarmene, non voglio stare nella stessa casa dove si trova lui, accenno un sorriso a mia madre dopo averle detto che passeremo dopo, lei saluta me ed Edoardo e poi ce ne andiamo.

"Mi vuoi spiegare che cazzo è successo?" Edoardo, che per tutto questo tempo ha osservato in silenzio con uno sguardo interrogativo, mi afferra per il polso prima che io salga in macchina, proprio come ai vecchi tempi. Annuisco ed inizio a raccontare.

Se è con te. ||EDOARDO CONTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora