C'aggia pensà

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*Due mesi dopo*
Sono sul divano del salone al computer, cercando qualcosa da vedere insieme ad Edoardo
"Questo film sembra bello" dico indicandone uno
"No, è noioso" risponde arricciando il naso in una smorfia
"Che ne sai?"
"Ma ci sta questo vestito da babbo natale con la barba storta, po' maij ess bell?" ridacchio quando completa la frase
"Effettivamente hai ragione, allora scegli tu, ti lamenti solo" gli passo il computer.
"Ecco" dice soddisfatto dopo nemmeno cinque minuti
"Mh sembra carino"
"Ij so nu mast" si vanta tirandosi indietro i capelli, ogni volta che lo fa è ancora più bello.

Dopo nemmeno cinque minuti che abbiamo iniziato a vedere il film suona il campanello, mi alzo per andare ad aprire ma Edoardo mi ferma
"Non ti preoccupa' vado io" mi dice alzandosi.
Quando apre la porta sento una voce profonda provenire dall'esterno
"Eduá te l'agg ritt, t' ia mov, nun serv ca nun rispunn a telefn" mi giro verso la porta e vedo un uomo che non ho mai visto prima
"Nun teng nient ra t ric" risponde quasi indifferente Edoardo
"Eduà tu nun ia pazzià cu me e capit?" mi spavento quando l'uomo fa un passo avanti verso Edoardo e riduce al nulla la loro distanza
"Ah si? Nun aggia pazzià cu te? E chi si famm capí? Te vuo mett contr ai Conte e ai Ricci?" chiede spavaldo Edoardo, quando l'uomo fa un passo indietro lui ride
"Crè? Te cag sott e nu cognom e tien o curagg e vení a casa mij? Eh? Vir e te ne ij và" continua Edoardo con lo stesso sorrisetto ironico in volto, io ormai mi sono alzata in piedi e li ho quasi raggiunti quando mi fermo per ascoltare ciò che sta per rispondere l'altro
"Me ne vac e nun torn 'cchiu, nun me facc sent, ma nun dic nient a don Salvatore" dice con una punta di paura nel pronunciare questo nome
"Nun 'o sacc, c'aggia pensà, ndo frattiemp tu vir e te ne ij" dice ormai serio Edoardo, l'uomo non se lo fa dire due volte e in men che non si dica raggiunge la sua macchina, mette subito in moto e, ad una velocità impressionante, se ne va.

Quando Edoardo chiude la porta lo guardo come per chiedergli spiegazioni
"Non preoccuparti" si limita a dirmi per poi darmi un bacio veloce sulle labbra
"No Edoà, tu devi parlare anche con me di queste cose, lo sai che non mi piace restarne all'oscuro" gli dico una volta che siamo tornati sul divano, mi guarda come se stesse prendendo una decisione
"È nu scem, pensa di poter comandare e avere la meglio su di noi, mi ha detto di fare una cosa, io ovviamente non l'ho fatto e non lo farò"
"Che ti ha chiesto di fare?"
"Occuparmi di una persona" automaticamente mi faccio seria all'udire questa frase
"Per occuparti intendi..?"
"Si intendo ucciderlo, ma te l'ho detto, non l'ho fatto e non lo farò" mi rassicura subito, si è accorto della mia preoccupazione, sa quanto è importante non fare certe cose, ne abbiamo già parlato
"So che non saresti in grado di farlo, ma ti chiedo solo di stare attento, certa gente è imprevedibile, non me lo perdonerei se ti succedesse qualcosa" butto fuori tutt'un fiato, lui mi accarezza la guancia
"Non mi succederà nulla, starò attento, lo sono sempre stato, lo sai" annuisco, poi torniamo a guardare il film, io con la testa appoggiata al suo petto, lui che gioca con i miei capelli.

Il mattino dopo vengo svegliata dal campanello, guardo il telefono per vedere che ore sono
"Sono quasi le otto di mattina.. ma che vogliono a quest'ora?" brontolo alzandomi, provando a non svegliare Edoardo, poi una volta fuori dalla stanza mi precipito giù per andare ad aprire.
"Oh sei sveglia" è la prima cosa che sento dire a Silvia appena apro la porta
"Non lo ero fino a quindici secondi fa, ma che ci fai sveglia e soprattutto davanti alla porta di casa mia a quest'ora?" chiedo ancora assonnata
"Scusa, per farmi perdonare ho portato i cornetti per me te ed Edoardo" dice una volta in casa, andando verso la cucina per posarli
"Silvia ma stai un attimo ferma e mi dici che ci fai qui?" le chiedo perdendo la pazienza
"Mi ha scritto"
"Ma chi?"
"Ma come chi? Quel ragazzo che ho conosciuto alla festa dell'altra sera"
"Ma è fantastico!" le dico cercando di risultare il più euforica possibile, ma non ci riesco visto che sto praticamente ancora dormendo
"No che non è fantastico" ribatte disperata
"Ah no?" chiedo confusa
"Mi ha chiesto di uscire" spiega
"E allora? È una cosa buona"
"Maro Sofí ma non capisci? Io non voglio uscirci!"
"Ma perchè?" chiedo perdendo la pazienza
"Te lo volevo dire ma poi non ho avuto modo, io credo di essermi innamorata di Totò" appena fa il suo nome scoppio a ridere
"Scusa, non sono riuscita a trattenermi, fai la seria, perchè non vuoi uscirci?"
"Sofí ma io sono seria"
"Ah.. vabbè e che problema c'è? Dai buca a quello e per Totò aspetti un po', sai che non è il tipo da relazioni.."
"Ecco sapevo che lo avresti detto! Come devo fare per farmela passare?" chiede disperata
"Oh ma crè stu burdell..? Ah ciao Sil.. ma che c faij 'cca a chest or?" veniamo interrotte da Edoardo che, tutto assonnato, ci ha raggiunte in cucina
"Problemi di cuore" rispondo io prendendola leggermente in giro
"Sofí finiscila" mi ammonisce lei
"Allora mo vi aiuto pure io cosí magari riusciamo a tornare a dormire visto che è sabato ed ho sonno, lo conosco?".
Dopo quindici minuti e dopo aver fatto capire a Silvia che la sua cotta è passeggera, come le succede sempre, una volta che siamo di nuovo soli torniamo in camera nostra e crolliamo appena appoggiamo la testa sul cuscino.

Se è con te. ||EDOARDO CONTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora