Ogni secondo

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Oggi è domenica ed io ed Edoardo abbiamo deciso di fare visita all'IPM, innanzitutto perché la direttrice mi ha chiamata e mi ha chiesto di andarci in settimana, poi perchè ogni tanto ci piace andare a trovare parte delle persone alle quali vogliamo più bene.

"Peccrè ma si pront?" sento brontolare Edoardo mentre io sono in bagno a finire di truccarmi
"Quasi fatto!" rispondo affrettandomi a finire di mettere il mascara, poi finalmente esco dal bagno.
"Ce l'hai fatta.. comm si bell" mi dice Edoardo appena lo raggiungo
"Modestamente.." scherzo io facendo le spallucce, lo faccio ridere
"Mo vulimm ij però?" mi chiede scocciato facendo segno verso la porta, mi fa ridacchiare.

Quando Gennaro, dopo essersi lamentato scherzosamente del fatto che ci stiamo prendendo gusto a venire qui, ci fa entrare, andiamo verso il cortile.
"Oh ma chi so sti due wagliù?" sentiamo voci dal campetto dei maschi
"Che ne sacc sasà, mo verimm".
Edoardo si gira verso di loro e li guarda male
"Oh ma chill è Eduard, Edoardo Conte" uno dei ragazzi lo fa notare agli altri, che ci guardano sorpresi, poi Edo si gira verso di me con aria soddisfatta, io alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa, poi torniamo a camminare verso l'ufficio della direttrice.
"Buongiornoo" saluto raggiante la direttrice quando entriamo nell'ufficio
"Ragazzi siete venuti! Entrate, venite" ci saluta felice per poi farci sedere
"Allora Sofi come va a te e al tuo piccolino?"
"Tutto bene, ma ancora non sappiamo se è un piccolino o una piccolina" sorrido vedendola
"In ogni caso sarà sempre bello come i genitori" interviene Litz, le sorridiamo.

Dopo qualche minuto passato a chiacchierare la direttrice va al punto
"Ragazzi vi ho chiamati qui innanzitutto per fare due chiacchiere, ma anche perchè ho bisogno del vostro aiuto, o meglio della vostra collaborazione"
"In che senso?" chiede confuso Edoardo
"Vorremmo organizzare un incontro tra voi e tutti i ragazzi, magari ascoltare la vostra esperienza qui all'istituto potrebbe essergli di ispirazione"
"A me sembra un'ottima idea" affermo sincera guardando Edoardo
"Anche a me, quando si farà questo incontro?" chiede sorridendo lui
"Oh, subito, se per voi va bene anche subito" 
"Va benissimo per noi" la rassicuro, poi lei si mette al lavoro per organizzare tutto.

Circa venti minuti dopo siamo in sala comune, tornare qui dopo tutti questi anni è un'emozione unica, durante le nostre visite all'IPM non abbiamo mai avuto l'opportunità di entrare in sala comune, quindi la sto rivedendo per la prima volta dopo quattro lunghi anni. Mentre guardo ogni angolo di questa stanza nella mia mente riaffiorano un sacco di ricordi, è qui che abbiamo fatto tutti amicizia, dove Ciro ha fatto amicizia persino con Carmine e Filippo, dove Edoardo ed io ci siamo detti "Ti amo" per la prima volta, dove ho vissuto uno dei compleanni più belli della mia vita.
Questa sfilza di ricordi viene interrotta da un gruppo di ragazze guidate da Nunzia, che dopo aver salutato me ed Edo, le fa sedere. Subito dopo di loro arrivano i ragazzi guidati da Lino, ognuno prende posto e lasciano spazio alla direttrice per farle introdurre il tutto.
"Salve ragazzi, siamo qui oggi perchè due ragazzi proprio come voi, che sono stati qui per un po' di tempo, che sono cambiati, vogliono parlarci, Sofia ed Edoardo" quando fa i nostri nomi si gira verso di noi e ci porge il microfono, per poi andare a sedersi.

"Innanzitutto buongiorno, non mento dicendo di non saper da dove iniziare, ma diciamo che proverò ad iniziare da stamattina. Mentre eravamo per strada mi sono ritrovata a pensare, pensare a quanto la mia vita sia cambiato in questi anni. Quattro anni fa mi trovavo a fare la stessa strada ma nella macchina della polizia, ignara del fatto che la mia vita di lì a poco sarebbe cambiata totalmente, avrei conosciuto le persone più importanti della mia vita ed avrei conosciuto la mia vera me, la mia vera vita. Adesso a distanza di tutti questi anni posso affermare che, se quel giorno non fossi stata ingannata da quelle che credevo mie amiche, adesso la mia vita non sarebbe vita, perchè non si può vivere senza conoscere se stessi, non si può vivere senza la persona che vi completa affianco a voi, non si può vivere senza la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per essere felici. Sono qui per dire questo, senza questo posto, senza aver sbagliato molte volte, non sarei felice adesso, non sarei me, quindi alzatevi al mattino, guardate il mare e circondatevi di persone che vi vogliono bene, perchè ci sono, qui dentro più di qualsiasi altro luogo nel mondo. Perchè  qui dentro si vive ogni secondo sperando di uscire presto, ma quando si esce tutto ciò manca tantissimo, perchè sarà diventato la vostra vita, come è stato per la mia" dico queste parole con le lacrime agli occhi, e quando finisco quelle gocce mi bagnano il viso, sorrido vedendo che anche Litz e Beppe si sono emozionati, poi porgo il microfono ad Edoardo, che fino ad ora ha ascoltato accarezzandomi la spalla.

"Allora ragazzi avete qualche domanda?" chiede Beppe una volta che abbiamo finito di parlare anche della storia che ci ha portati qui, vedo un ragazzo alzare la mano, poi dopo aver avuto il via da Beppe inizia a parlare
"Quando tu sei arrivata all'IPM ingiustamente cosa hai provato?" mi chiede
"Beh inizialmente io ero arrabbiata con tutti, ero delusa, sentivo di non potermi più fidare di nessuno, poi col tempo, grazie anche a persone che oggi non sono potute venire qui, ho capito che il problema non ero io, erano quelle due che credevo mie amiche" spiego sorridendo, lui annuisce
"Io sono qui dentro per rapina, ogni notte sogno quella sera, e ogni notte capisco quanto sono stata stupida e disumana, grazie a voi ho capito che se voglio posso cambiare, posso passare a una nuova vita"  interviene di punto in vinco una ragazza seduta infondo, le sorridiamo raggianti.

Quando finiamo l'incontro con i ragazzi la direttrice ordina di farli andare in cortile, ma prima di poterlo fare noto una ragazza, sembra avere massimo 15 anni, è commossa, ha l'aria di una brava ragazza, che non ha fatto nulla e che adesso si ritrova qui, mi ricorda me.
Più tardi dopo aver preso un caffè con la direttrice e il comandante li salutiamo e ci mettiamo in macchina per tornare a casa.

Se è con te. ||EDOARDO CONTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora