Avevamo due concetti diversi di 'rilassarci'; io ero solita rilassarmi stendendomi sul letto e dormendo, lei, invece, voleva rendere le cose più movimentate. Ma, giuro, che non mi lamentai, mi andava più che bene, mi era mancato il nostro rapporto fisico.Baciò lentamente il mio collo, rimasto senza attenzioni per colpa di quel brutto scherzo del fato, mi tolse la maglia e subito dopo, senza aspettare, il reggiseno, buttandoli per terra. Passò le sue mani, ancora leggermente fredde, sul mio corpo, riuscendo a riscaldare entrambe, sfregandole dolcemente sulle mie costole. La pelle diventò bollente in fretta, e il suo massaggio continuo mi rilassò così tanto da farmi chiudere involontariamente gli occhi; mi stavo quasi per addormentare, i miei muscoli erano completamente rilassati.
In quel momento mi dimenticai tutti i problemi che ci giravano attorno. C'eravamo solo io e lei in quel letto.
"Amo sentire le tue piccole costole sotto il palmo delle mie mani." mormorò Clarke con voce sexy.
Io gemetti in sua risposta.
"E amo vedere come le mie mani riescano a prenderti quasi tutta la vita... sei così piccola e indifesa."
La sua voce era eccitante.
Sospirai esasperata, mentre le sue mani si spostavano verso il mio ventre, slacciando e abbassando i jeans. Ed io la aiutai, scalciandoli via.
"Lexa." disse, togliendosi la maglia. "Sono così felice che tu mi abbia distratta... stavo per dare i numeri."
"È un piacere." scherzai.
Lei ridacchiò. "Certo che lo sarà." sorrise maliziosamente, fiondandosi sulle mie labbra.
Ne approfittai per slacciarle il reggiseno. Lei si allontanò dal mio volto per guardare cosa stessi facendo e, di mia iniziativa, presi delicatamente uno dei suoi seni e iniziai a dargli attenzioni. Appoggiai lentamente il labbro inferiore sull'areola, per poi catturare tutto il capezzolo con la bocca. Lasciai un piccolo bacio, caldo e umido, e la sentii rabbrividire sotto il mio tocco. Inspirò profondamente non appena iniziai a giocarci con la lingua, chiudendo gli occhi e buttando la testa all'indietro.
"Mmh, Lexa..." mugolò, mettendo una mano dietro la mia testa e tenendomi i capelli.
I suoi occhi sputavano fuoco, la sua bocca era semi aperta, per respirare il più possibile. La guardai per tutto il tempo, non volendo staccare gli occhi dallo sguardo di quella meraviglia che stava godendo con così poco, grazie a me, grazie a quello che stavo facendo.
Cercai di toglierle anche la mutande ma, furbamente, mi fermò entrambi i polsi sopra la testa. Invertì i ruoli in poche mosse: m'immobilizzò, catturò il mio labbro inferiore tra i suoi denti e con una sola mano riuscì a togliermi l'ultimo indumento che mi copriva.
"Qui comando io." sussurrò al mio orecchio, succhiando e mordicchiando il lobo.
Mi morsi il labbro inferiore, cercando di trattenere una risatina; era così carina quando faceva la dura. Liberò la presa che aveva sui miei polsi, e scese pericolosamente verso la mia natura. Massaggiò l'interno coscia e, senza farmi aspettare, si posizionò con la bocca davanti al mio centro.
"Oh cazzo!" esclamai, sentendo il suo caldo respiro in mezzo alle mie gambe.
Saltò i preliminari e arrivò subito al punto, con mia grande sorpresa. Alcune volte mi faceva impazzire, ci girava attorno, baciava l'interno coscia, solleticava e mordicchiava i punti più sensibili, invece, questa volta, sentii subito la sua lingua passare sulle mie labbra bagnate. Afferrai con forza le lenzuola e chiusi gli occhi, psicologicamente non pronta alla sua mossa.
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In The Dark
FanfictionLa giovane Lexa Woods, figlia del boss più potente di tutta New York e a capo della banda più ricercata, i Trikru. Clarke Griffin, cecchino esperto ed assassina, membro della banda rivale, che dovrà portare a termine un compito ed il più importante:...