'Ma porca puttana, vaffanculo!' pensai, mentre mi massaggiava, straziandomi incessantemente. Continuò con il suo ritmo, fregandosene delle mie suppliche e delle mie richieste; alla fine affondai le mie unghie dentro la sua maglia, sorprendendola."Qui siamo impazienti."
La guardai, fulminandola. Lei scoppiò a ridere, tornando seria subito dopo, si fiondò sulle mie labbra, in un modo poco casto e ingenuo. Succhiò con forza il mio labbro, e strinse forte la mia coscia, facendomi gemere, si mise poi a sedere sopra di me, staccandosi dalla mia bocca per togliersi la maglia. Io restai immobile a godere della meravigliosa scena che mi si porse davanti; il suo corpo era una favola.
Divino, scolpito e rifinito da Dio in persona.
Appoggiai una mano sui suoi fianchi morbidi mentre lei fece passare la maglia dalla testa per poi buttarla a terra. Si passò una mano tra i capelli, buttando la testa all'indietro, lasciandosi toccare.
Non esistevano parole per descrivere la perfezione di quel corpo, di quei muscoli, di quella pelle...Clarke era semplicemente maestosa. Guardandomi negli occhi, si tolse anche il reggiseno, fissando la mia reazione.
Sentii il sesso tra le mie gambe prendere fuoco di fronte a quella divinità, senza paura, appoggiai i palmi delle mie mani sui suoi capezzoli, per poi circondare i sui seni con le mie dita. La palpai dolcemente, socchiudendo gli occhi, lei sorrise abbassandosi su di me e baciandomi.
Ne approfittò per mettere le sue mani sotto il mio indumento, in seguito togliendolo e buttandolo per terra, alzai il busto per permetterle di togliermi il reggiseno, e lei non si lasciò scappare l'occasione. Scese con i baci, passando sul mento, sul collo, sul petto per poi arrivare al seno sinistro. Ansimai, sotto ogni suo tocco, le sue labbra sembravano sempre più morbide quando assaggiava la mia pelle. Tirò fuori la lingua, e la passò lentamente sull'areola, arrivando con una lentezza disarmante al capezzolo turgido dal centro del mio petto.
"Oh mio Dio." mugugnai, affondando la mano nei suoi capelli, lasciandola lavorare. Il mio respiro si fece più pesante quando diede lo stesso tipo di attenzioni al seno destro.
Stavo vedendo le stelle, letteralmente.
Il mio corpo era coinvolto in un grande vortice di piacere e di tortura. Volevo di più e subito. Sembrò leggermi nel pensiero, scese sempre di più, baciando, succhiando e assaporando ogni centimetro fino ad arrivare sotto l'ombelico. Abbassò la gonna, togliendola senza problemi, che finì subito sul pavimento a far compagnia agli altri vestiti, diventati ormai inutili. Prima che mi togliesse le mutande, la fermai.
"Togliti i pantaloni." dissi con un filo di voce.
Clarke, senza farsi troppi problemi, se li sbottonò e se li tolse agilmente. Restai a guardare le sue cosce, che erano perfettamente simmetriche e muscolose. Prima che facesse qualcosa, capovolsi la situazione, facendola atterrare sul materasso di schiena e sedendomi sopra di lei; spostai i capelli da un lato, e iniziai a strusciarmi su di lei. Lei mi prese per i fianchi e mi aiutò, facendomi entrare in contatto il più possibile con il suo monte di Venere.
Sentii definitivamente le mie mutande diventare bagnate fradice. Lo sguardo di Clarke era fisso sul movimento sensuale che ci manteneva in contatto, cosa che sembrò eccitarla da morire.
"Basta, non ce la faccio più." disse lei, sorprendendomi.
Afferrò il mio sedere, alzandomi e togliendomi con forza le mutande, finalmente ero completamente nuda. Mi morsi il labbro, guardandola sorridente. Mi prese da dietro le cosce, e senza problemi mi portò davanti al suo volto. La vicinanza della sua faccia alla mia intimità mi fece un attimo vergognare, ma la vergogna sparì non appena mi forzò a sedermi sopra la sua bocca. Serrai gli occhi e buttai la testa all'indietro, liberando un gemito che fece risuonare la mia gola.
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In The Dark
FanficLa giovane Lexa Woods, figlia del boss più potente di tutta New York e a capo della banda più ricercata, i Trikru. Clarke Griffin, cecchino esperto ed assassina, membro della banda rivale, che dovrà portare a termine un compito ed il più importante:...