Capitolo 20

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Piccolo capitolo extra <3

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Clarke era completamente stesa sopra di me, mentre cercava di riprendersi, facendo combaciare i nostri corpi alla perfezione. Non pesava molto, ma, comunque, la pressione su di me era abbastanza da farmi sentire il suo diaframma in funzione.

I nostri respiri affannati erano l'unica cosa che riuscivamo a sentire nella stanza, il silenzio era spezzato dai nostri polmoni affaticati. Il suo cuore martellava sulla mia pelle, e lo stesso il mio sulla sua.

La sua testa era completamente sprofondata nell'incavo del mio collo, e sentivo solo il suo respiro caldo sulla pelle. Allungai una mano, e tracciai la sua spina dorsale con l'indice, facendolo scendere per tutta la lunghezza della sua schiena, seguendo il piccolo percorso fino al suo fondoschiena. Entrambi i nostri corpi erano ricoperti da un piccolo strato di sudore: l'unica cosa, di cui mi accorsi dopo, era che Clarke indossava ancora l'intimo.

Alla fine scese dal mio corpo, e si stese al mio fianco; socchiusi gli occhi, e provai a godermi quel momento il più possibile, cercando di portare alla normalità le funzioni dei miei organi vitali. Il mio cuore era quello che stava andando di più per conto suo, con una mano iniziò ad accarezzarmi i capelli, mentre l'altra la appoggiò sulla mia coscia, solleticandomi.

Ogni suo tocco era la morte per me. Quella donna mi avrebbe fatto perdere la testa, spostai lo sguardo sulla mano che Clarke aveva messo dentro di me, quella appoggiata sulla mia coscia.

'Quelle due dita, lunghe e affusolate, pochi secondi fa mi hanno fatto raggiungere l'apice del piacere per la prima volta.'  pensai tra me e me.

Sorrisi per qualche secondo, ricordandomi i minuti precedenti, dopo, guardando meglio, notai che era sporca di un liquido insolito, rossastro e appiccicoso: era sangue.

"Oddio..."  mugolai, fissando le sue dita. Sicuramente era solo una piccola parte di quello che avevo perso, e il resto era sul lenzuolo.

Lei sorrise, e mi baciò la guancia.  "Quella era la tua verginità."  sussurrò nel mio orecchio.  "E sono così felice che tu abbia lasciato l'onore a me."

Deglutii, e mi vennero i brividi.

"La tua verginità ora è mia, il tuo corpo è mio, le tue labbra sono mie... Tu sei solo mia."  Continuò ad accarezzarmi, guardando e cogliendo ogni mia singola reazione ai suoi diversi tocchi. Io avevo gli occhi semi-chiusi, per concentrarmi di più fisicamente; sapevo che il suo sorriso non aveva  intenzione di lasciare il suo volto in quel momento, neanche per un secondo.

"Sei così bella."

Questa volta la guardai dritto negli occhi, e lo ripeté una seconda volta, con più convinzione e scandendo ogni singola parola.

"Sei bellissima."

Detto da lei ci potevo anche credere. Prese il mio mento e mi baciò dolcemente, plasmando le mie labbra a suo piacimento, provavo emozioni e sensazioni indescrivibili. Solo con lei, solo lei ci riusciva. Non approfondì, fù un semplice e casto bacio, che durò poco.

"È stata la cosa sbagliata più bella che io abbia mai fatto."  concluse.

Il mio sguardo si trasformò da tranquillo e sereno a interrogativo e ferito; quelle parole fecero male, davvero molto male. Mi sentii tutta d'un tratto usata.

'Sono solo un giocattolo anti stress?'

"Clarke, è stata la mia prima volta... l-lo abbiamo appena fatto..."  mormorai, leggermente alterata.  "Questo vuol dire che mi hai rubato la verginità così, tanto perché provavi attrazione sessuale verso di me?"

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