2. Principe Azzurro

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2. Principe Azzurro.

"Perchè se incontrarsi resta una magia,
è non perdersi la vera favola"

MASSIMO GRAMELLINI

🦋

«Tu!», esclamo incredula. 

«Tu!», esclama Luna un secondo dopo.

Marta e Camilla passano lo sguardo da me alla mia amica.

Il ragazzo della Vespa mi sorride. Sembra divertito dalla situazione.

Per favore fa che non faccia parte dei ragazzi che verranno trasferiti nella mia scuola!

«Io? Scusa ci conosciamo?». Questa volta è la voce di Niccolò che parla rivolto verso Luna.

Mi giro verso la mia amica. Adesso capisco la sua reazione. Sembra che da un momento all'altro possa cadere per terra ed è per questo che Marta le si avvicina e le posa la mano sul braccio.

Nel mezzo tra il tizio della Vespa e Niccolò c'è un altro ragazzo più basso, con lunghi capelli ricci che gli sfiorano le sopracciglia e con occhi grandi e marroni. Le labbra sono carnose e il naso è lungo e sottile. Tra le mani stringe un piccolo quaderno rosso e una penna e guarda con fare interrogativo sia me, sia il ragazzo biondo, sia Niccolò.

Ecco perché il ragazzo della Vespa mi era così familiare! Circa un anno fa la nostra scuola ha organizzato una gita scolastica di tre giorni e oltre alle classi del nostro istituto, si sono unite anche quelle del liceo che, a quanto ho capito, frequenta lui.

«Il biglietto ha funzionato! Non pensavo che ti avrei rivista così presto però...», dice il biondo avvicinandosi a me con sguardo malizioso.

Io lo fermo poggiandogli una mano sul petto: «Non so cosa tu ci faccia qui, ma lasciami in pace...ehm...Principe Azzurro di Shrek!».

Lui mi guarda curioso. «Non sai il mio nome». Sembra più un'affermazione che una domanda. «Ma ti ho lasciato il biglietto!»

«Secondo te l'ho custodito nel mio cassetto e magari ogni notte prima di andare a dormire l'ho baciato? L'ho buttato»

«Non importa, ritengo che così sia più d'effetto. Sono Cesare Mariani gattina e faccio parte degli studenti che sono stati trasferiti nella tua scuola.»

Alzo gli occhi al cielo e incrocio le braccia sotto al seno sbuffando. Lui mi osserva come se si aspettasse una risposta. Probabilmente il mio nome. «Beh, okay».

Detto questo mi volto e mi dirigo verso l'ingresso della mia scuola afferrando il mio skateboard. Mi giro e vedo Marta e Camilla che mi guardano come se avessero visto una gallina volante, mentre Luna è ancora imbambolata a guardare Niccolò il quale non le sta prestando attenzione e sta parlando con il ragazzo al suo fianco. Il tizio della moto, o come dice lui, Cesare, mi guarda con un sorriso stampato sulle labbra, dopodiché mi da le spalle e si allontana seguito dagli altri due ragazzi.

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