𝐓𝐫𝐚𝐦𝐚:
"Non voler soffrire": questo è il motto che Giulia Rossi si è imposta per proteggere se stessa. Vivere a Roma, circondata da una famiglia che la adora e dalle sue tre inseparabili amiche, non basta a cancellare il dolore che l'ha segnata...
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17. Halloween.
"Pe' spaventà 'a gente nun serve che ve mascherate da zombie, basta caricà 'na foto senza filtri"
-Stacce
L'espressione romana che riassume, così come "eccallà", il fatalismo dei certi romani, l'accettazione con un sorriso, spesso sardonico, delle sventure quotidiane. Hai perso l'83 e non arriverai in tempo per l'esame? Stacce. Hai giocato mezza piotta sulla vittoria della Roma ma una papera del portiere al novantacinquesimo ti ha fatto perdere tutto? Stacce. Dovevi prendere la metro ma un improvviso acquazzone ha fatto allagare tutte le stazioni? Stacce.
🦋
(Ricordatevi di lasciare una stellina per supportarmi🌟)
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Non tutti i ragazzi presenti si sono accorti della scena che ha attirato l'attenzione di me e Cesare, che insieme ci avviciniamo ai soggetti in questione.
«Lasciami!», la voce di Ginevra, travestita da vampiro, si scaglia contro un ragazzo alto, biondo, occhi azzurri e fisico scolpito, che si trova al suo fianco.
Il suo ragazzo, vestito, invece, in abiti civili.
Abbassando lo sguardo noto che quest'ultimo stinge con violenza il polso candido di Ginevra. La ragazza dagli occhi color ghiaccio lo guarda spaventata, incurante del fatto che una decina di persone si siano raggruppate intorno a loro per assistere alla scena. Il ragazzo, però, sembra intuire di aver attirato l'attenzione e lascia andare il polso di Ginevra strattonandolo.
«Io me ne vado!».
Dopo aver urlato queste parole si volta verso me e Cesare e, dandoci una spallata, ci supera e scompare alla vista di tutti.