13. Due ragazzi pieni di sorprese

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13. Due ragazzi pieni di sorprese.

"Io amo quei misicisti che
cantano, scrivono e suonano ogni nota
come se fosse l'ultima."

LUCA FLORES

🦋

«Cami sei bravissima».

Ci troviamo nella grande sala teatro della nostra scuola, proprio sopra il piccolo palco in legno. A volte, quando Camilla lo desidera, durante l'intervallo, ci andiamo di nascosto e ascoltiamo la magia che la nostra amica crea con la voce e con le dita.

«Pat, controlla che non venga nessuno, mi raccomando», dico a Patrizio, un uomo di sessantaquattro anni, il bidello amico di tutti. Colui che ci avverte dell'umore dei professori, che ci regala merendine di nascosto e che ci copre le spalle nel momento del bisogno. Ogni volta che ci troviamo nella sala teatro, utilizzata raramente, lui si apposta davanti alla porta a fare la guardia. Sa quanto Camilla apprezzi questa stanza, ma in particolare il vecchio pianoforte che si trova proprio sopra al palco scenico.

«Tranquilla Giulietta, siete al sicuro».

Giulietta.

Come ogni volta mi compare un sorriso. Mi ha sempre chiamata così. È un uomo dalla grande passione per il teatro anche se non ci è mai andato. La sua tragedia preferita è "Romeo e Giulietta" e, non so perché, ma tra le tante Giulie che ci sono a scuola lui ha deciso che io sono la perfetta Giulietta. Crede sempre che prima o poi troveró il mio Romeo e quando ha saputo che stavo con un ragazzo il cuore gli è scoppiato dalla gioia. Chiamava Flavio il mio Romeo, purtroppo si sbagliava. Adesso mi rassicura sul fatto che il mio Romeo arriverà, e forse neanche me ne accorgeró.

«Verrà sotto il tuo balcone, proprio come faceva Romeo, e ti chiamerà a lui. Giulietta, tu troverai il tuo Romeo», mi ha detto dopo la rottura con Flavio.

È abbastanza grande d'età, eppure sogna come un bambino.

Un' anima buona.

Crede nel vero amore, l'amore che legge nelle sue tanto amate opere teatrali.

Un amore che non esiste.

Sorridendogli mi richiudo la porta alle spalle e mi avvio verso il palcoscenico dal quale si accede attraverso degli scalini.

Il pianoforte laccato di nero si addice perfettamente alla figura minuta della nostra amica con la chioma rosso fuoco che, dopo un mio cenno di assenso comincia a suonare.

Nuvole Bianche di Einaudi.

Le sue dita danzano, accarezzano i tasti bianchi con una maestria della quale ogni volta mi stupisco.

Lei non crea musica, lei crea vera magia. È una persona molto ansiosa, insicura di sé stessa, paranoica e molto introversa, ma quando suona sembra una fata. Non pare neanche lei. Riesce a trasmettere un senso di calma anche se a volte suona le canzoni più tristi che esistano. Puó farci piangere, farci ridere o semplicemente ci lascia ascoltare la sua voce melodiosa.

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