8. Lui è la mia ferita

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8. Lui è la mia ferita.

"Vuoi essere felice?
Impara prima a soffrire."

IVAN SEREGEEVIČ TURGENEV

🦋

«Ma Giulia...ancora con quello skateboard?»Ero appena arrivata davanti casa mia dopo aver terminato la mia giornata scolastica.

Ad aspettarmi c'era Flavio con indosso una maglietta a maniche corte nera, pantaloni color cachi e scarpe da ginnastica, tutto rigorosamente delle migliori marche esistenti sul mercato.

Con un gesto del piede presi lo skateboard in mano e a passo spedito mi diressi verso l'alta figura del mio ragazzo. Il suoi capelli neri erano in perfetto ordine e l'accenno di barba sempre clamorosamente rasato.

«Ciao anche a te», dissi semplicemente posandogli un bacio leggero sulle labbra.

«Quante volte ti devo dire che quell'aggeggio non ti si addice?», continuó a protestare senza salutarmi e senza ricambiare il bacio.

«Che ci fai qui?», chiesi mentre iniziai a cercare nello zaino le chiavi di casa.

«Sono uscito prima di scuola e ho pensato di farti una sorpresa». Mi voltai verso di lui a guardarlo e vidi che si grattava nervosamente il retro della nuca. Notai immediatamente che ci fosse qualcosa che non andava.

«Sicuro di stare bene?», domandai avvicinandomi al suo viso.

«Giulia! Volevo solo farti una sorpresa! C'è qualcosa di strano in questo?», sbottò all'improvviso mettendosi sulla difensiva.

«Mi sembri nervoso, tutto qui», risposi dirigendomi nuovamente verso la porta di casa.

«Dai su, cambiati. Usciamo.», affermò con tono severo. «E posa quello skateboard»

«Va bene. Fammi dare una spazzolata e sono da te», conclusi entrando in casa, ma sentii la mano del mio ragazzo trattenermi per una spalla.

«Credo che tu ti debba cambiare totalmente», disse facendo scontrare i nostri nasi squadrandomi dall'alto verso il basso con sguardo disgustato.

«Okay...», abbassai gli occhi verso le mie scarpe, ma quasi subito sentii il contatto delle dita di Flavio sul mio mento che con tocco delicato mi costrinse a fissarlo negli occhi.

«Non guardarmi così. È solo per renderti più bella», disse facendo scorrere le dita dal mio mento alla mia guancia posandomi un bacio delicato sulla fronte.

Io chiusi gli occhi e iniziai a respirare profondamente per evitare di iniziare a urlargli quanto fosse soffocante. Non volevo litigare.

So che lo fa per il mio bene.
Lui mi vuole bella.
Mi vuole per sé.

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