3. Non credevo che l'amore potesse far stare così bene

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3. Non credevo che l'amore potesse far stare così bene.

"Non c'è nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria"

DANTE ALIGHIERI

🦋

«Come sei bella» Flavio mi accarezzó una guancia con la mano.

Era da circa due mesi che stavamo insieme e quel giorno di metà luglio mi aveva portato a fare un giro sulla ruota panoramica.

Io risposi: «Lo so» facendogli l'occhiolino.

Mi piaceva scherzare sul mio aspetto, mi piaceva sentirmi sicura di me. Mi piaceva sentirmi bella e per ironizzare spesso davo questa risposta.

Flavio sorrise e strinse la lingua tra i denti.«Sempre modesta tu eh?».

Io mi voltai dal lato opposto e guardai verso il basso accorgendomi di stare proprio sulla punta dell'attrazione.

«Sempre», ridacchiai mentre lui prese il mio piccolo mento tra le sue grandi e ruvide mani costringendomi a guardarlo egli occhi. Mi ci perdevo ogni volta. Erano neri come la cenere e vi potevo vedere stormi di corvi che volteggiavano nell'aria umida di una foresta.

Io mi allungai verso di lui all'improvviso e baciai le sue labbra intensamente. Mi piaceva la loro morbidezza, il loro sapore. Il sapore dell'amore.

La mia lingua ballava una danza irrefrenabile mentre la sua cercava di starmi dietro.

Dopo quel bacio intenso mi staccai da lui e velocemente gli baciai la punta del naso ritraendomi subito.

«Questo era per...?», domandò curioso mentre si inumidiva le labbra ancora leggermente arrossate.

«Per te», risposi semplicemente questo. Non mi sbilanciavo mai troppo nelle dimostrazioni d'amore, solo durante qualche bacio, come quell'ultimo, mi lasciavo prendere dalla passione.

Scendemmo dalla ruota panoramica velocemente e ci dirigemmo verso il parcheggio dove si trovava la sua macchina. Aveva ottenuto un mese prima il patentino e i genitori non avevano aspettato a comprargli una mini-car nera perfettamente lucidata.

Salimmo a bordo diretti verso casa mia. C'era il tramonto più bello che avessi mai visto e al mio fianco c'era il ragazzo che da poco era diventato il mio fidanzato, eppure mi sentivo così strana. Mi sentivo...felice. Mi sentivo innamorata.

Pensai di essermi innamorata molto prima di ufficializzare quello che c'era tra di noi.

Lo guardai. Gli occhi erano rivolti verso la strada, la camicia di lino era aperta sul petto e il capelli erano mossi dal vento proveniente dal finestrino.

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