10. Immune

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10. Immune.

"Una piccola vendetta è più umana
di nessuna vendetta."

FRIEDRICH NIETZSCHE

🦋

«Potremmo organizzare il programma di studio di quest'anno». Marta, seduta sul letto di camera mia al mio fianco, pronuncia questa frase con tono dolce e pacato, ma le sue parole sembrano scatenare un terremoto in tutte noi, in particolare in Luna.

«Spero tu stia scherzando! Dobbiamo capire cosa fare stasera, che sottolineo, è il sabato sera, e tu vuoi rimanere qui a studiare?». Luna si avvicina al viso della nostra amica con sguardo furibondo mentre soffia tutto il fumo della sua sigaretta elettronica sulla faccia sconvolta di Marta.

Luna ha da circa un anno questo brutto vizio di fumare quell'aggeggio. Possiede tutti i gusti: fragola, zucchero filato, lampone, menta...

Oggi credo abbia optato per il limone. La sigaretta elettronica, logicamente, non è sua poiché ancora troppo giovane per acquistarne una legalmente, ma è di sua madre che, sbadata com'é, non si accorge che Luna la fuma di nascosto. La donna crede sempre di averla messa da qualche parte e di essersi dimenticata dove.

Vedo Marta agitare una mano davanti al suo volto cercando di scacciare le tracce di fumo e l'odore dell'aroma.

«Luna, ti giuro che se non ti riaccosti vicino alla finestra non ti farò più fumare in camera mia!», sbotto aggrottando la fronte e indicandole con la mano la direzione in cui si trova la fenditura presente nel muro, dalla quale si riesce a vedere la pioggia cadere.

La mora alza gli occhi al cielo e si accinge a riavvicinarsi alla finestra.

«Mi dispiace dirlo, ma questa volta sono d'accordo con Luna. È sabato sera! Dobbiamo divertirci!», dice Camilla ponendosi davanti al mio volto. Nonostante sia molto timida e non ami stare al centro dell'attenzione, Cami ama le feste e ama andare a ballare. Si mostra sempre dolce, affettuosa, timida e silenziosa, ma dentro di lei nasconde un vero e proprio fuoco ardente.

«Lo so, ma cosa potremmo fare? Sapete se ci sono feste organizzate?», domando distendendomi sul letto lasciando, però, i piedi a penzoloni all'estremità.

Noto che nessuna delle mie amiche risponde. Rimanendo distesa sul letto, volto la testa verso Marta che appena incrocia il mio sguardo, lo distoglie. Rivolge le pupille verso il pavimento e inizia a torturarsi le mani poggiate sul grembo. Guardo questa volta Camilla, ma anche lei non mi degna di attenzione e, anzi, si avvicina a Luna. Osservo anche quest'ultima, ancora intenta a fumare la sua sigaretta elettronica, che rivolge uno sguardo triste a Camilla.

Cosa mi nascondono?

«Ragazze...». Mi metto a sedere e mi porto i due soliti ciuffi che mi ricadono sul viso dietro le orecchie «...sapete qualcosa che io non so?»

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