1|Nice to meet ya

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Carlotta

Se c'era una cosa che avrei dovuto imparare in questi ultimi ventisei anni, era prendere la scelta giusta. Dare della stronza alla commessa che non voleva vendermi un paio di jeans taglia 46 perché effettivamente non mi sarebbero entrati neanche dopo tre settimane di influenza intestinale, ad esempio, era una scelta sbagliata. Comprarli comunque, invece, sbagliatissima. Un'altra cosa che avrei dovuto imparare nei miei ventisei anni di vita, era mettere sempre una cover al telefono. Eppure ora mi ritrovavo con un telefono dallo schermo completamente in frantumi, un paio di jeans che neanche a diciott'anni mi sarebbero stati, in coda nel reparto telefoni nel negozio di elettronica.

Alzai la mano sentendo il mio numero, sperando di trovare le solite commesse che mi avevano accompagnato durante gli ultimi nuovi telefoni sostitutivi degli altri nuovi telefoni rotti. Invece, davanti a me c'era un tipo. Figo. Dannazione. Non ero mai stata brava a comportarmi da persona normale con un figo, le mie innate doti da parlatrice ironica e persuasiva andavano a farsi fottere insieme a quella bagascia della sicurezza. Viziose e maledette stronze. «Ciao, ti posso aiutare?» domandò con un sorriso amichevole. Porca vacca che bono. «S-sì» balbettai, poi mi schiarii la voce: «C'è Lara o Michelle?» Il figo scosse la testa, mordendosi il labbro inferiore. Certo, perché non bastava lo sguardo da super bono, no? Doveva pure mordersi il labbro inferiore. «Uhm, Davide?» chiesi ancora torturandomi il lobo dell'orecchio per l'imbarazzo mentre lui continuava a scuotere il capo. «C'è solo Harry» commentò indicando la targhetta affissa alla polo della divisa. La polo di cotone che non celava alcun segreto riguardo al suo corpo allenato né tanto meno la presenza di almeno un paio di tatuaggi: erano code di un uccello? Un bell'uccello, dannazione! Sgualdrina, pensa al tuo telefono non al suo uccello. «Uhm, okay, Harry. Ho bisogno di un telefono nuovo o di riparare quello vecchio» potevo usare un tono più insicuro di questo? «Sei nel posto giusto. Cos'è successo al telefono?» domandò con voce morbida e un sexy accento inglese. Carlotta, concentrati. Tirai fuori il telefono dalla borsa con un sorriso vagamente simile alla personificazione dell'imbarazzo. «Se ora dicessi che non l'ho fatto cadere, non mi crederesti vero?» Il figo rise e scosse la testa, ancora. «Quanti anni ha il telefono?» chiese, facendo ridere me questa volta. «Sei sicuro che non ci sia Lara, vero?» sospirai, poi continuai la mia figura da imbecille: «Non ha resistito sei mesi. Sono una cliente molto devota e stupida che non ha mai fatto la garanzia kasko sui telefoni. Che poi chiamarla "kasko" è proprio una genialata, divertente direi. Scusa, la mia ironia è sottile quando sono agitata» conclusi imbarazzatissima, appoggiando il telefono sul bancone; lui sorrise guardando lo schermo illuminato e subito dopo me con sguardo malizioso. «Interessante» commentò davanti al mio sfondo "I got a big fat ass". Maledizione. «Sì, uhm, immagino che non si possa sistemare, vero?» chiesi cambiando discorso, perdendo quasi totalmente la sensibilità all'orecchio destro. Harry piegò il viso in avanti verso di me. «Legalmente dovrei dirti di no, perché questo lavoro mi serve per pagare l'affitto» iniziò, poi mi fece segno di avvicinarmi di più, deglutii, ma lo feci. «Però, se vieni all'English Pub sotto i portici stasera, possiamo trovare un'alternativa» concluse sussurrando. Ci stava provando con me? Mi schiarii la voce. «Non ho capito, mi stai dicendo che si può aggiustare o che vuoi approfittare del mio big fat ass?» Non sapevo se essere più imbarazzata, colpita o impaurita. Lui mosse le sopracciglia un paio di volte con fare ammiccante. «Magari tutte e due le cose.» Eccitata, signore e signori, la risposta giusta è eccitata: l'accendiamo e vinciamo il montepremi di Harry mila euro. «Sì uhm, okay. Magari torno quando ci sono Lara, Michelle o Davide» dissi senza avere la cortezza di mascherare l'improvvisa vampata di calore salita su da in mezzo alle gambe fino alla cute, manco avessi fatto una tac con contrasto. «Come vuoi, la proposta rimane però. Mi trovi lì stasera, chiedi di me» concluse porgendomi indietro il povero telefono sfregiato.

Love me Lottie [hs] ~ COMPLETA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora