Capitolo 23 - Terreno instabile

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La Gazzetta del Profeta

N° 102.105

23 Febbraio 2022

Pubblico a disagio

Mentre il Ministero viene sottoposto a indagini su larga scala, il pubblico percepisce un disagio crescente. Harry Potter ha confermato che non sa dove si trovi questo 'Caymus Stillens', e nemmeno cosa voglia di preciso. I cittadini sono incoraggiati a tenere la bacchetta con sé in ogni momento e di restare allerta. Segnalate ogni comportamento sospetto al Ministero...

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Per quanto spento e tetro potesse essere Febbraio, c'era un lato positivo. Mentre la maggior parte delle coppie erano all'apice delle smancerie dopo San Valentino, Mollie e Marcus litigavano nella sala comune. Pesantemente. Quando Marcus inevitabilmente sbirciò con desiderio verso di me dopo che Mollie era andata via furiosa, io mi limitai a rivolgergli un sorrisetto. Fu solo più tardi che Lacy mi disse che Mollie lo aveva proprio lasciato.

Anche altre cose stavano andando bene. Fred ci stava spingendo più che mai a Quidditch, preparandoci per affrontare Serpeverde ad Aprile. Ero contenta di avere una scusa per andare fuori e schiarirmi i pensieri. Era un bel modo per stare lontano dai miei problemi. Per quanto provassi con tutta me stessa a zittire la voce nella mia testa, non voleva zittirsi, urlando sospetti ogni volta che ero con Wren. A malapena riuscivo a ragionare in modo lucido (anche se, lo ammetto, l'idea che ne fossi mai stata capace era opinabile).

La nostra relazione si era tesa in un modo che non sapevo come riparare. Sopprimevo la voce ogni volta che la sentivo, e quando chiedevo disperata ad Albus, lui diceva che non aveva notato un comportamento diverso da parte mia. Almeno, non in quel senso. Quindi non capivo del tutto la freddezza, a meno che Wren non stesse interpretando il mio sottile disagio meglio di Albus (altamente probabile). Mi sentivo malissimo ogni volta che ero con lei. Dilaniata dal senso di colpa e dalla furia verso me stessa perché non mi fidavo di lei. Non aveva nemmeno fatto nulla. Imprecai contro il mondo per quell'atmosfera che mi aveva fatto sospettare di lei in primo luogo.

Ogni volta che potevo pensare ad una scusa, la evitavo. Ciò mi faceva sentire male come quando stavo con lei, e la voce mi urlava in testa, ma portava anche una minuscola briciola di sollievo. Era più semplice zittire la voce quando lei era altrove. Sapevo che quando l'avrebbe capito, se non l'aveva fatto già, Wren sarebbe rimasta molto gerita e non avrebbe capito. Probabilmente si sarebbe preoccupata per me. Ma poi la voce intervenne. Forse è meglio non esserle attorno, disse. Magari prendere le distanze è più sicuro.

E quando succedeva, mi alzavo ovunque fossi, qualunque cosa stavo facendo, e correvo alla ricerca di Wren e Colette, per puro dispetto. Perché al diavolo quella voce. Al diavolo Stillens. Al diavolo tutto ciò che ci aveva messe in quella situazione.

Il nostro gruppo di amici si stava dividendo. Albus ed io, Wren e Colette. Mi sentivo inerme. Desideravo di non aver mai esposto l'idea ad Albus, desideravo di poter avere un'ancora di sanità mentale in quel pazzo caos che era il mio cervello. Ma anche lui era consumato dai dubbi. Ovviamente, c'era Colette, ma lei mi avrebbe solo chiamata stupida e mi avrebbe detto di darci un taglio, ne ero sicura. Eravamo Albus ed io su un lato di una voragine in continua espansione, e Wren e Colette sull'altro. E potevamo solo guardare mentre loro si allontanano sempre più, lentamente.

L'unica persona che effettivamente disse mai qualcosa sulla questione fu James, lo spettatore altamente di parte. Nonostante la sua relazione con Wren, però, si stava rapidamente spaventando per Albus e me. Ovviamente, non potevamo dirgli quale fosse il problema, la causa alla radice di tutto. Dichiarammo di non aver notato nulla quando lui ci presentò il problema. Non so cosa disse Wren. Mi lanciai in altre cose. Studiare (per quanto lo odiassi). Quidditch. Gli altri Grifondoro. Mai ero stata così grata per le ore di chiacchiere di Lacy quanto lo fui allora. Lei teneva la tensione bassa nel nostro dormitorio le notti, che lo sapesse o no. E se lei ed Iris notarono che io parlavo più con loro che con le mie altre amiche, non lo dissero. Nessuno disse nulla. Ad essere sincera, mi piaceva di più in quel modo. Nega qualcosa abbastanza a lungo, e smetti di crederci per davvero.

The Spark - Star of Gryffindor libro 5 - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora