Mikey Hurt

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CAPITOLO SEQUEL

Ero solo oramai in quell'inferno della vita mentre passeggiavo fuori dall'ospedale dove circa mezz'ora prima era morta la mia unica e vera ragione di vita. Non volevo fare niente se non mettermi ad urlare oppure uccidere qualcuno con le mie stesse mani, tutte cose normali oserei dire.

Camminavo per le vie di Tokyo oramai sconsolato da quella merda mente tra i denti temevo una sigaretta, come mai la vita deve essere così ingiusta con le persone sbagliate, cosa avevo meritato per veder morire così la mia amata davanti ai miei occhi senza che io potessi salvare in nessun modo.

Oramai potevo definirmi morto del tutto senza niente a cui aggrapparmi. Però in quella oscurità mi trovo Sanzu che mi promise che mi avrebbe aiutato in qualsiasi modo per creare una nuova era per i delinquenti, non che mi interessase più di tanto essendo che la morte nel mio petto non si poteva colpare con niente.

Così feci come mi suggeri Sanzu, sciolsi la Toman e mi liberai perfino dei miei ex migliori amici lasciandoli alle spalle senza più pensarci, continuavo a maledirmi in un certo senso non gli avevo neanche dato una singola spiegazione di tutte quelle cose che facevo.
Reclutai molte persone e fumare era diventata una vera e propria dipendenza, tra le sigarette di ogni tipo e ogni tanto prendevo alcuna roba che mi dava Sanzu per non farmi sprofondare nel baratro o almeno era così che mi aveva sempre detto lui.

L'appartamento dove mi trovavo era condiviso con Koko e molto spesso mi divertivo a portare alcune prostitute che mi appartenevano a letto pur di cercare di scacciare via la faccia della prima volta che ho avuto con Tn.
Ovviamente non mi andava bene qualsiasi prostituta essendo che anche ingonsiamemte cercavo sempre quei suoi bellissimi capelli c/c e i suoi occhi c/o in ogni prostituta. Era in un certo senso un controsenso ma mi divertivo così, da bravo defficente quale ero.

Anni passarono e io ero diventato purtroppo pelle e ossa quasi da competizione con le vecchie condizioni di Tn, non riuscivo a mangiare niente neanche se ci provavo, forse avevo sviluppato un vero e proprio disturbo alimentare senza rendermene conto, ma come sempre non me ne importava infondo a Sanzu gli bastava che fossi vivo anche se non ero del tutto in me ma gli bastava quello a lui.

<<Mikey tra poco dovrebbero arrivare quelli dello scambio della roba, li faccio accomadore in sala>> disse la voce di Sanzu mentre mi guardava dalla soglia della porta.
<<Fa come credi Sanzu finisco la sigaretta e sono da te>> dissi avvicinando la sigaretta alla bocca.

Il ragazzo dai capelli rosa annui per poi chiudere la porta lasciandomi solo con la mia sigaretta sul tavanzale mentre guardavo quella città illuminata dalle luci di alcune vetrine e da abitazioni dove le persone si divertivano ed erano felici, una sensazione che non provavo ormai da dodici anni, credo.

<<Dimmi te se posso vivere senza di te?>> Dissi prendendo il telefono e guardando una vecchia foto che raffigurava me e lei, l'unica donna che abbia mai amato e che ho cercato nelle varie prostitute che mi ero scopato per scacciarla dalla mente.
Era una vecchia foto quasi sgranata ma era stata l'ultima volta prima che morire davanti agli occhi.

Io e lei mentre guardavamo il tramonto, potevo veramente vedere il suo reale sorriso senza un respiratore e una flebo. Mai mi malidissi così tanto di averla portata via dall'ospedale infatti per colpa di quella minchiata lei era andata in insufficienza respiratoria da cui poi scatori tutte le altre cause che la portarono alla morte presso precoce.

La sigaretta non aveva più quel sapore amaro che generalmente aveva ma era il sapore delle labbra di quella ragazza che ho sempre amato e che non ricordavo più il gusto. Medicine e di mango, un sapore che non provavo da oramai dodici lunghi anni dove ero stato senza di lei.

La dove le nuvole arrivano [Mikey X Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora