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I'm the daughter of Justin Bieber.

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

06/01/2014

Justin mormorò qualcosa nel sonno, infastidito dal respiro pesante della figlia, addormentata sopra di lui.
-Alesha...- Sussurrò tastando la superficie del letto per trovarla, però, quando capì che non c'era, aprì di scatto gli occhi guardandosi attorno. Alesha era lì, non alla sua destra o sinistra, ma completamente sdraiata a gambe e braccia aperte sopra di lui.
Ridacchiò, provando a scrollarsela di dosso.-Alesha.- La chiamò tentando di spostarla senza farle male.
-Voglio dormire.- Mugolò strofinando il viso sulla maglietta del padre.
-Antipatico.- Aggiunse quando Justin le tirò una sberla sul sedere.
-Abbiamo dormito fino a tardi, è quasi mezzogiorno Alesha, alzati.-
-Perchè? Tanto non dobbiamo fare niente.-
-Non è educato alzarsi a quest'ora, saresti dovuta andare a scuola, ma l'hai saltata ancora, quindi andrai settimana prossima.-
-Sei un rompiballe, ecco.- Scivolò via dal suo corpo, nascondendosi sotto le coperte.-Io voglio dormire.-
-Tu vuoi sempre dormire.- Ribatté alzandosi dal letto per andare a fare una doccia.
-Non è vero.-
-Ah, pensala come vuoi e intanto alzati, vuoi fare colazione a casa o fuori?-
-E' uguale, mi basta mangiare.-
-Dovevo aspettarmelo...- E si chiuse in bagno, afferrando al volo dei vestiti puliti.

*.*.*.*

-Mi è entrato il sapone negli occhi.- Si lamentò Alesha entrando in camera, mentre si strofinava più volte gli occhi.

-Non inclini mai la testa indietro, quando fai lo shampoo, è colpa tua.- Disse Justin finendo di pettinarsi i capelli.-Hai visto cos'ha messo Scooter su instagram?- Le chiese avvicinandosi per darle una mano.

Lei scosse la testa,cercando di allacciare il reggiseno e imprecando a bassa voce, quando capì di non riuscirci.-Nel primo, secondo o terzo?- Chiese il ragazzo dietro di lei.

-Uhm...nel secondo.- Si fece allacciare il gancio, tenendo stretta la parte bassa dell'asciugamano.-E' da un po' che non salgo su instagram, forse ho anche dimenticato la password, vedrò di accedere tramite facebook.-

-Va bene, ti aspetto fuori, così possiamo fare questa benedetta colazione, senza che tu mi parli di come sia fondamentale mangiare.- Si voltò verso la porta a braccia incrociate. Alesha infilò le mutandine, lasciando l'asciugamano sopra la sedia.

-Ero sotto la doccia e avevo bisogno di parlare.- Si difese indossando una felpa pesante e larga del padre.

-Cosa vuoi mangiare?-

-Di tutto, ho tanta, tanta fame, ieri mi sono scolata un'intera bottiglia di vodka.- Infilò i piedi nelle pantofole nuove rosa, legando i capelli in una coda alta.

-Di questo ne volevo parlare a tavola. Andiamo.- Le prese la mano, trascinandola fuori dalla sua stanza.
-Ho chiamato gli imbianchini, stanno dipingendo di bianco la tua stanza rosa. Cambieranno anche alcuni mobili, così eviterai di rompermi le palle ogni due per tre.-

-Io non rompo le palle.-

-Più tardi ti darò una mano a spostare le tue cose, però ora siediti e spiegami cos'è successo ieri, dopo che mi hai tirato un calcio li dove non batte il sole.- Afferrandola per i fianchi la portò seduta sopra il tavolo, di fronte a lui.

Lei rise leggermente, chiudendo la mano nella manica della felpa.-Scusa.- Si scusò, sentendosi in dovere di doverlo fare. Alla fine lui si era preoccupato e a quanto pare non aveva nemmeno dormito a causa sua.

-Non fa niente.- Disse lui sedendosi sulla sedia dietro di lui.-Sono tutto orecchie.-

-Ma non ho fatto niente, allora, ho mandato un tipo a comprarmi della vodka, me la sono scolata tutta e poi non ricordo molto, solo Jaxon che mi ''salvava'' dalle grinfie di uno carino.- Gli occhi le si illuminarono quando la cameriera cominciò ad imbandire la tavola.

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