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I'm the daughter of Justin Bieber.

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

11/04/2014
Mia moglie e io siamo stati felici per vent'anni. Poi ci siamo incontrati.
(Rodney Dangerfield)

PICCOLA NOTA PRIMA DI LEGGERE:
Per chi non lo avesse ancora capito nel capitolo precedente si racconta la vera storia tra Ryan e la madre di Alesha.
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-Cosa?- Fece un passo indietro, sconvolto.-Abusato di te?-
-Sì.- Tirò su col naso, allontanandosi ancora di più da lui.-Ho visto le foto e i video.-
-Quali foto? Che video? Non è assolutamente vero Alesha.-
-Tu mi baciavi ed io mi spostavo, oppure la tua faccia era infilata sotto la mia maglietta ed io provavo a spingerti via, in alcune foto siamo nella stessa vasca!-
-No, Alesha, guardami.- Posò la mano sotto il suo mento, tirando su il suo viso.-Ti facevo le pernacchie per vederti ridere, perché tu sei bellissima quando ridi, i baci per noi erano un'abitudine, non saprei come spiegarli, per il bagno assieme invece io tenevo i boxer e tu le mutandine, il reggiseno lo toglievi perché dicevi che non potevi fare il bagnetto con quello.- Spiegò sperando che gli credesse, perché sua madre avrebbe dovuto dirle una cosa del genere?
Forse lo pensava veramente? In effetti li aveva beccati in alcuni momenti intimi, ma non avrebbe mai pensato che sarebbe arrivata a quello.
Come mai non gliene aveva parlato prima?
-Ho 17 anni, sono grande per fare il bagnetto con te.- Rispose sottolineando la parola 'bagnetto', non credeva a nessuna delle sue bugie, non era possibile.-E sono grande anche per le pernacchie! Non dirmi bugie Justin, non ti credo, io voglio andarmene da qui.- Presa la borsa, provando di nuovo ad uscire dalla stanza.
-No, non vai da nessuna parte, Alesha io non ti ho fatto niente, per favore.- Insistette sfilandole la borsa di mano per tenerla nascosta dietro al suo corpo.
-Dammela!- Si allungò per prenderla, inutilmente.
-No.-
-Justin!- Puntò un piede a terra, incrociando le braccia al petto.
-Non te la do, devi fidarti di me.-
-Ho paura di te Justin.-
-Non devi averne, posso darti tutto lo spazio per pensare, ma non andrai via, non posso perderti di vista dopo tutto questo okay?-
-No.-
-Okay, allora non è una domanda, tu resterai qui, ti tengo d'occhio.-
-Posso sempre scappare! Tua madre mi aiuterà.-
-Mia madre non farà proprio un cazzo.- La spinse a sedersi sul letto, scuotendo la testa indignato.-Questo posto è pieno di telecamere, allarmi di sicurezza e tutto il resto, se provi a scappare me ne accorgerò Alesha. Può sembrare una minaccia ma non lo è, faccio tutto questo per te.-
-Mi rinchiudi in casa, non vuoi farmi andare su internet e tua madre mi dice cose strane, è ovvio che non posso fidarmi di te!-
-Se ti dico la verità starai male, il medico ha detto che una notizia del genere potrebbe causarti vari danni celebrali. Non voglio che tu stia male Alesha.-
-Io...potresti dirmi almeno una cosa, darmi delle informazioni lentamente così posso arrivarci da sola.- Si era decisamente calmata rispetto a prima, smettendo anche di piangere, Justin non le sembrava quel tipo di uomo, anzi, appariva dolce e protettivo con lei, ma come mai sua madre aveva detto quelle cose?
Insomma, una madre non farebbe mai una cosa di questo genere ad un figlio innocente.
-Quindi mi credi?- Spalancò gli occhi, inginocchiandosi per arrivare alla sua altezza.
-Non lo so, ma ci sono più punti in favore a tua madre, tutto quello che ha detto ha un senso.- Distolse lo sguardo dal suo, incapace di reggerlo a lungo, a chi doveva credere?
-Non ho mai abusato di te, altrimenti non sarei qui a supplicarti di ascoltarmi, vuoi credermi?- Poggiò la fronte contro la sua, respirando profondamente, non se ne sarebbe andata.
Alesha strinse le labbra, alzandosi di scatto.-Io...sono stanca, voglio dormire, tu non vai a dormire?- Lo guardò sperando dicesse di sì, ne aveva davvero avuto abbastanza di tutto quello e voleva solo addormentarsi, sperando di svegliarsi il giorno dopo con tutti i suoi ricordi, tuttavia non sarebbe stato possibile e ne era a conoscenza.
-Sì io vado a dormire, buonanotte Alesha.- Evitò di darle il bacio della buonanotte quella volta, limitandosi ad un dolce sorriso.

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