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I'm the daughter of Justin Bieber.

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'
12/04/2014
Ho commesso il peggior peccato che uno possa commettere: non sono stato felice.
(Jorge Luis Borges)

-Non l'ho fatto, non ho violentato mia figlia.- Ripeté Justin per l'ennesima volta durante quell'interrogatorio, cercavano di fregarlo, di farlo confondere con le varie domande così da farlo confessare, ma lui stava tenendo testa, ammettendo di non aver avuto alcun rapporto sessuale con Alesha. Gli erano state mostrate le prove, fotografie che ritraevano dei loro stupidi baci sulle labbra o le pernacchie sullo stomaco, ovviamente la polizia aveva subito pensato ad altro e non al fatto che stavano solo giocando.
-E allora perché la ragazzina ha affermato il contrario? Uhm? Anche sua madre ha affermato di avervi visti assieme a letto e in bagno.-
-Alesha ha perso la memoria! Lei non sa quello che dice e mia madre è stupida a pensare tutto questo, voglio un avvocato cazzo!-
-Ci ha mostrato dei video e alcune foto che affermano la sua posizione, abbiamo abbastanza prove per incriminarla, soprattutto quando riusciremo ad interrogare meglio anche la ragazza.-
-Non ho fatto nulla a mia figlia.- Sbuffò esasperato, domandandosi perché sua madre gli aveva fatto tutto quello, non se lo sarebbe mai aspettato da lei, tutti ma non sua madre. In più quello che gli aveva raccontato Ryan lo aveva sconvolto, come avrebbe reagito Alesha? L'avrebbe presa bene o male?
Conoscendola si sarebbe arrabbiata con Ryan per non essersi preso cura di lei come un padre avrebbe dovuto fare, di certo non glielo avrebbe tenuto nascosto a lungo, voleva ricominciare da capo con lei appena si sarebbe completamente ripresa, molto probabilmente si sarebbero trasferiti in un posto lontano dai media e dai paparazzi.
-Il suo avvocato è arrivato, questo pomeriggio sarà portato davanti ad un giudice per la proposta di rilascio su cauzione. Se il tribunale accoglie la richiesta sarete rilasciati non appena l'importo della cauzione viene versato sul conto del tribunale.-
-Ed io dove starò fino a domani? Sono già rimasto in una cella ieri.- Emise un lamento al solo pensiero di dover tornare lì.
-Sarà rinchiuso nella cella di passaggio, dove ci sono i nuovi giunti, ora la lasciamo con il suo avvocato per completare le ultime pratiche.- E fu di nuovo lasciato da solo in quella stanza.
Nel frattempo....
-Devo vedere Alesha! Diamine, quella è anche casa mia.- Insistette Ryan cercando di passare tra tutte quelle persone, paparazzi, fan, guardie, erano tutti fuori da quella casa per poter parlare con la cosiddetta ''vittima'' la notizia si era diffusa più che in fretta e varie foto di Justin all'interno dell'auto della polizia stava facendo il giro del mondo. Ci aveva provato pure il giorno prima ad entrare, tuttavia era stato impossibile.
-Le è categoricamente vietato entrare come a tutti gli altri, la signora Pattie ha dato delle indicazioni precise.- Di nuovo la stessa frase.
-Ryan! Dio, cosa diavolo è successo?- Erika lo raggiunse senza fiato e con il cuore in gola che batteva all'impazzata.
-Hanno arrestato Justin, Scooter è lì con un avvocato, stanno cercando di farlo uscire su cauzione però le prove mostrate da Pattie e la possibile riconferma di Alesha lo faranno rimanere in prigione a lungo.-
-Mio dio povero il mio ragazzo, lui non ha fatto niente, devo parlare con Alesha.-
-Anche io voglio parlare con Alesha, ma è impossibile con tutta questa gente!-
-Ma è casa di Justin, io ho le chiavi del retro, andiamo senza farci vedere.- Annuirono entrambi facendo quel che avevano deciso, la villa sembrava davvero esser stata sopraffatta dai media e se li avessero visti?
-Guarda quante guardie Erika, arrampichiamoci e arriviamo sul terrazzo, saremo subito nella camera degli ospiti.- Propose a voce bassa, così da non farsi sentire troppo, ci mancava davvero poco per farsi beccare.
-Come diavolo facciamo ad arrivare lì sopra? No, entriamo dal retro e basta, non complichiamoci la vita.- Gli sventolò il mazzetto di chiavi regalatole da Justin in caso d'emergenza, come quella volta in cui trovarono Alesha sotto la pioggia.
-Ma è più rischioso!-
-Proviamoci, tanto ci sarai tu a proteggermi, su, cammina senza farti vedere.- Lo fece camminare di fronte a lei, per loro fortuna la porta non era lontana da loro, così in un modo o nell'altro riuscirono ad entrare in quella casa, facendo scattare però l'allarme.
-Merda! Non sapevo di questo allarme, corriamo di sopra veloce!- Ordinò Erika sena guardarsi indietro, sapeva perfettamente dove andare per non farsi beccare.
-Perchè siamo in questo sgabuzzino?-
-Justin mi ha raccontato che è la vecchia camera di Alesha, guarda, c'è l'orsacchiotto da cui non si separa mai.- Camminò verso l'angolo buio raccogliendo Buggy bear, sporco a causa della polvere a terra.
-La sua vecchia camera? Non ne avevo idea, apriamo un po' le finestre però, qui si muore di caldo.-
-Sta attento Ryan!- Urlò nello stesso momento in cui lui inciampò su un cuscino e cadde provocando un forte tonfo.-Ops...-

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