I'm the daughter of Justin Bieber.
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'
07/01/2014
-E' già ora.- Borbottò da sotto le coperte Alesha, tenendo comunque gli occhi chiusi.
-Sì, è ora, alzati e vai a farti una doccia.- Le impose Justin tirando via le coperte.
-Muoviti, vado a prepararti la colazione.- Lei non rispose, si limitò a grugnire, rimettendosi le coperte.
Ad un tratto però, il suono del cellulare le fece tirar fuori la testa e, tastando qua e la sul letto lo prese, portandoselo di fronte al viso. 'Nuovo messaggio, da sconosciuto' Recitava il testo.
Lo aprì, sorridendo alla vista di ciò che c'era scritto. ''Alzati dormigliona <3 , vuoi che ti passi a prendere?'' Firmato, 'J'.
Sospirò, gli sarebbe piaciuto, ma ormai aveva detto a Justin di voler andare con lui.
''Hey <3, no, tranquillo, vengo con Justin. Ci vediamo lì''. Non firmò il messaggio, ma decise di alzarsi e andare in bagno. Se voleva apparire bella agli occhi di Jaxon doveva darsi da fare. Di fare la doccia al mattino, prima della scuola non ne aveva voglia, quindi si sciacquò il viso, lavò i denti e tornò di la, per prendere vestiti e trucchi.
-Alesha! Muoviti che devi fare colazione.- La richiamò suo padre innervosito da tutto quel ritardo.
-Arrivo, arrivo.- Con una velocità impressionante pettinò i capelli, si truccò e si vestì, pronta per uscire.
-Lo sapevo che quella gonna è troppo corta.- Borbottò Justin quando la vide scendere le scale.-Potresti metterti delle calze...- propose grattandosi nervosamente la nuca.
-Non fanno parte della divisa.- Rispose lei stampandogli un bacio sulla guancia.-Ops..il rossetto.- Sussurrò pulendoglielo via.
-Toglilo tutto.- Ribadì lui passandogli il pollice sulle labbra.
-Justin!- Esclamò indietreggiando di scatto.-Me lo hai rovinato...ecco...- Mugolò tirandolo fuori dalla tasca.
-Stammi lontano.- Lo precedette, fissandosi di fronte allo specchio accanto alla mensola.-Ma perchè devi metterlo? Togli anche l'eyeliner, è eccessivo!-
-No, lo metto da quando ho tredici anni e non ho intenzione di smettere! Ora andiamo a fare colazione.- Tornò da lui, gli prese la mano e lo trascinò in cucina.-Che cosa mi hai preparato? Che si mangia?-
-Latte e cereali, pancake, succo d'arancia e un muffin al cioccolato, devi sbrigarti però, se no a scuola non ci arrivi più!-
*.*.*.*.*
-Lo sapevo! Non dovevo darti retta: 'No, Justin, non arriveremo tardi'.- La scimmiottò sbattendo la porta dell'auto e camminando a grandi falcate verso la scuola. Alesha rise, continuando a masticare il muffin.-Non è solo colpa mia, dovevi mangiare più in fretta.-
-Ma io l'avrei fatta dopo la colazione!- Sbottò tornando indietro per prenderle la mano e farle aumentare il passo..
-Come i bambini si deve fare! Pure la manina...- Si passò la mano libera tra i capelli, scompigliandoli.-Non sono una bambina...- Rispose facendo il broncio.
-Si invece e ora fai pure il muso, finiscila!- Appena furono davanti alla segreteria Justin si fece dare l'orario delle lezioni, senza smettere di lanciare occhiatacce ad Alesha, che si aggirava indisturbata per la scuola.
-Justin! Guarda, una donna nuda!- Gridò indicando un quadro appeso.
-Alesha!- Esclamò tirandola per un braccio.-Stai ferma, qui! Vicino a me e non andare in giro che finiresti col perderti.-
-Sei cattivo...- Mormorò nascondendo il viso sulla sua camicia.-Non dovresti trattare così la tua bambina adorata.- Lo prese in giro strofinando il naso su di lui.
-Ora hai biologia, andiamo, ti accompagno in classe e finisci quel muffin prima che lo butti via io.- Disse prima di stamparle un bacio sulla fronte e portarla verso quell'aula.
-Rimani con me?- Chiese Alesha sorridendo alla vista delle loro mani unite.
-Non posso stare con te a scuola Alesha.- La lasciò andare, fermandosi in mezzo al corridoio.-Sii te stessa e vedrai che ti farai molti amici.-
Alesha sbuffò, facendo qualche passo in avanti, andando a sbattere però, contro il corpo di un uomo.
Prima che potesse toccare terra venne afferrata per la vita e riportata in piedi.-Mi scusi.- Si scusò Colin, il prof di matematica, staccandosi lentamente.
-Il mio muffin!- Esclamò buttandosi a terra a cercarlo. Colin, sorrise, cominciando a cercare assieme a lei.
-Mi dispiace, ma credo sia finito sotto la cattedra del bidello.- Inclinò la testa verso destra, divertito, dall'espressione delusa di Alesha.-Desidera che l'accompagni a prenderne un altro?- Questa volta, si guardarono dritto negli occhi e Alesha non potè non rimanere a bocca aperta. Il professore era giovane e bello. Alto, elegante, occhi verdi abbinati a capelli nero corvino.
-Alesha!- Justin, la tirò su di forza, innervosito.-Sei in ritardo per biologia.-
-Ma il muffin!? Non ho mangiato niente...-
-Non hai mangiato niente!?-
-Scusate, vi richiameranno se continuate ad urlare per i corridoi. Se vuole la accompagno io in classe.- Lei annuì, ritrovando il sorriso, ma interrotta di nuovo dal padre, non contento di quell'idea.-Senta, Mr...-
-Smith.- Disse Colin sbuffando.
-Uhm, Mr Smith non c'è né bisogno, grazie comunque.- Detto questo se ne andò, trascinando Alesha che utilizzò l'occasione per fare un occhiolino al professore.
*.*.*.*.*.*
-Dio! Sei così simpatica, dovremmo uscire insieme qualche volta!- Esclamò Tiffany facendo accigliare Alesha, che mormorò un 'Anche no'. La compagnia in cui era stata inserita non faceva per lei, erano tutti troppo snob...
-Papà mi ha detto che c'è anche la figlia di Louis Tomilson, Katie, chi è?- Chiese guardandosi attorno.
-Ow, quella che se ne sta lì in disparte.- Spiegò Tiffany passandosi la mano tra i suoi capelli biondo tinti.-Non parla mai con nessuno.- Katie era così, troppo timida per esporsi.
-Ecco la mia preferita!- Disse Jaxon circondandole la vita.-Allora? Ti piace la scuola?- Domandò portandosela sulle ginocchia. Era la pausa pranzo e chiunque avrebbe pagato per mangiare in quel tavolo assieme ai popolari, ma ad Alesha non piaceva, non piaceva avere tutti gli occhi puntati su di sé.
-Uhm.. si, non è male.- Disse guardandosi attorno. Il tavolo era composto da cheerleader e giocatori di basket o rugby, cosa che faceva sentire a disagio Alesha, che non era nessuno, se non 'la figlia di Justin Bieber'
-Non è male? Cos'è che non ti piace?- Sussurrò lui avvicinandola di più a sé.
-Non lo so..sarà per il fatto che non vado a scuola da anni.--Io saprei come farti divertire.-
Dieci minuti dopo si trovavano entrambi all'interno dello sgabuzzino, a scambiarsi varie "effusioni d'amore."
STAI LEGGENDO
I'm the daughter of Justin Bieber.
FanfictionAlesha, una ragazza di 17 anni, piomberà nella vita del famoso cantante Justin Bieber, suo padre. Non è la solita storia, provate e passate a leggera... Tratto dal primo capitolo: -Wilson dove mi manderà?- Chiese col tono di voce più preoccupato che...