Prima delle lezioni passai nuovamente in biblioteca per controllare un ultimo angolo che mi era sfuggito, ma non vi trovai nulla.
Quindi, delusa, andai in classe. Entrata mi sedetti e, stranamente, Hermione si accomodò con me.
"Ehi Herm" dissi sfilando un libro dalla mia borsa a tracolla di pelle nera. Era bellissima, tranne per lo stemma dei Malfoy all'angolo, che rovinava tutto. La mia amica mi salutò a sua volta prima di iniziare una vera conversazione.
"Devi ancora dirmi com'è finita con Weasley" le ricordai.
Vidi i suoi occhi illuminarsi ed un sorriso farsi strada sul suo viso. Lei arrossì prima di abbassare il capo e scuoterlo leggermente.
"Non è successo nulla di speciale" disse.
"Ah ma davvero?" chiesi ironica.
Lei rise e così feci anche io, prima dell'arrivo di Piton che rovinò quella bella atmosfera.
Entrò sventolando il suo mantello da vampiro.
"Andate a pagina 394" sentenziò il carceriere a denti stretti.
Tutti obbedirono a occhi bassi, senza fiatare.La lezione continuò con Piton che faceva domande alla classe, Piton che toglieva punti alle case senza un apparente motivo e Hermione che si sbracciava ad ogni maledetto quesito per poi essere ignorata.
Quando finalmente finì, cambiammo classe, per dirigerci in quella di difesa contro le arti oscure. Arrivata mi sedetti ma poi, da un corvonero, venni a sapere che il professore era assente per problematiche personali.
Quindi decisi di uscire dall'aula per prendere un po' d'aria.
Passai i corridoi praticamente vuoti e andai in cortile.
Mi stupii vedendo Kai appoggiato ad una delle colonne, con la sua classica sigaretta tra le dita.
Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui.
"Ma buongiorno principessa" disse lui sarcastico.
"Buongiorno rompi cazzo" risposi.
"Sempre dolce" affermò alzando gli occhi al cielo.
"Sì, poi oggi sono in vena di simpatia" dichiarai ironica.
"Si vede" proferì beccandosi una gomitata scherzosa.
"Quindi, che si dice?" chiesi.
"Tutto nella norma" rispose lui allungando la 'u' nella parola 'tutto'.
Mi offrii nuovamente la sigaretta ed io declinai.
"Ci tieni ad insistere?" domandai riferendomi al fatto che mi offrisse sempre le sigarette, nonostante avessi ribadito più volte di non fumare.
"Che ne so, magari un giorno ti sveglierai sana e accetterai, tentar non nuoce"
"Vaffanculo" e ci mettemmo entrambi a ridere.Sospirai osservando il cielo ingrigirsi.
"Il collo?" domandò Kai.
"Oh, bene" risposi poco sincera. Faceva ancora male ma non volli darlo a vedere.
"Sai, ho parlato con Mattheo" iniziò ma non lo lasciai finire.
"Non mi interessa" sputai schietta.
"Ci pensava due volte prima di provare a strozzarmi"
"Ma tu non capisci" cominciò e lo interruppi nuovamente.
"Io non capisco? Kai ha provato ad uccidermi come dovrei reagire? 'Oh si fa niente Mattheo, strozzami quando ti pare'" imitai irritata alzandomi.
Me ne andai e lo sentii rincorrermi.
"Aspetta Isabel" disse prendendomi un polso.
Mi voltai e lo incenerii con lo sguardo.
"Che c'è? Vuoi spiegarmi ancora l'amore fraterno che c'è fra voi due? Indovina? Non me ne frega un cazzo" dissi e me ne pentii subito. Lui allentò la presa su di me e lo vidi leggermente scosso dalle mie parole.
Feci un respiro profondo.
"Voglio dire" iniziai cercando di migliorare.
"Non serve che tu stia a ripetermi quanto tieni a lui, io con lui non voglio averci nulla a che fare" continuai. Kai mi mollò definitivamente ed io me ne andai, non aspettando una risposta.Non sapendo cosa fare in quell'ora buca, andai in sala comune.
Arrivata iniziai a gironzolare, scorgendo dettagli che in sei anni ancora non avevo considerato.
Mi guardai in giro e notai con più attenzione l'ambiente che mi circondava. Sfiorai gli oggetti con i polpastrelli e camminai per tutta la stanza.
Sentii dei passi e di scatto mi voltai verso le scale.
Ciò che vedi mi fece raggelare.
Mattheo, che poco prima sembrava tanto andare di fretta, alla mia vista rallentò. Fece scorrere le iridi su tutto il mio corpo e si avvicinò a me lentamente. Avanzò nella mia direzione ed io, di riflesso, feci un passo indietro. Mi osservò come se fossi un animale cresciuto in cattività, qualcosa da salvare dalle grinfie dei potenti, qualcuno da rincuorare.
Ma si sbagliava.
Continuò ad avvicinarsi, senza dire nulla, ed io ero sempre più vicina alla parete. Stava restringendo il mio mondo e questo pensiero mi fece rabbrividire.
Toccai il muro con le spalle e, per un maggior sostegno, vi poggiai anche le mani ed una gamba che piegai.
Lui continuò a fare passi avanti ed io volli sprofondare nella parete.
"Isabel" affermò come se mi stesse allungando una mano a cui aggrapparmi per essere salvata da un abisso.
Si avvicinò ancora arrivando ad un palmo da me. Il mio ginocchio finii in mezzo alle sue cosce e lui abbassò lo sguardo in esse, per poi lasciare spazio ad un ghigno divertito. In seguito riportò gli occhi nei miei per poi farli scorrere lungo il mio fisico. Io non staccai le iridi dal suo viso un solo secondo.
Alzò una mano e spontaneamente io mi ritrassi a quel tocco.
Successivamente la passò lentamente sul mio viso, scostando una ciocca di capelli da esso, incatenando lo sguardo nel mio.
"Perdonami ti prego" mi sembrò di sentire e da confusa diventai furente.
Era serio? Aveva cercato di uccidermi e questo fu tutto quello che fu in grado di dire.
"Bipolare del cazzo" dissi prima di spingerlo via, raccogliere la mia borsa e uscire.Camminai furente per i corridoi, uscii nel cortile per poi avviarmi verso il lago nero.
Arrivai e lasciai cadere la bora a terra; sulla riva iniziai a camminare nervosamente avanti e indietro.
Mi portai le mani tra i capelli e l'unica cosa che fui in grado di fare fu urlare. Urlai e in quelle grida rilasciai tutta me stessa, tutta la mia rabbia.
Caddi in ginocchio, graffiandoli, e in quel momento notai il vento spaventoso che aveva preso a scorrere. Mi guardai intorno smarrita, percepii brividi di freddo ed esitai prima di alzarmi.
Girai il capo in tutte le direzioni chiedendomi cosa stesse succedendo. Gli alberi spogli alle mie spalle si muovevano con furia e il terreno mi parve tremare. Mi sembrò di vedere l'acqua sobbalzare. Mi guardai le mani tremanti e capii.
Ero io.
Io stavo scatenando tutto quello.
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Memories || Mattheo Riddle ||
Fanfiction"Mi farai impazzire Malfoy" "E' esattamente ciò che voglio" . . . [COMPLETA] LINGUAGGIO VOLGARE In questa storia Bellatrix e Narcissa non sono sorelle.