"Mangiamorte"

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Due bambini 
Maschio e femmina 
In un giardino 
"Andiamo a mangiare" disse il bambino 
"Tu vai, ora arrivo" rispose la piccola tenendo un fiore tra le mani.
"Is, non puoi stare da sola, lo sai" 
Lei mise su il broncio.
"Okay..." 
"Non essere triste. Almeno siamo insieme"
La prese sotto il braccio
"Per sempre insieme". 

Aprii gli occhi.
Alzai di scatto il busto dal divanetto.
Percepii delle lacrime solcarmi il viso, e ci volle poco prima che quelle lacrime diventassero un pianto.
Piansi.
Piansi la mia confusione, la mia rabbia. 

"Isabel" sentii una voce e dei passi che velocemente si avvicinavano a me. 

Scorsi una figura, che notai essere maschile, inginocchiarsi di fronte a me. 
Riconobbi gli occhi di mio fratello e mi tranquillizzai. 
Mi gettai tra le sue braccia e piansi più forte di prima. 
Draco, preso alla sprovvista, mi abbraccio a sua volta riluttante. 

Dopo qualche minuto mi staccai. 
"Che succede?" mi chiese preoccupato. 
"Nel sogno, nel sogno che ho fatto" iniziai e un'altra lacrima proseguì lungo il mio volto. 
"C'erano due bambini, che i-io non credo di aver mai visto prima,  ma sembrava così reale." 
Tirai su con il naso
"Sembrava così reale Draco, e-era reale..." abbassai lo sguardo, smarrita. 

Lui sembrava molto confuso. Ma più che confuso, arrabbiato quasi, ma non con me. I suoi occhi color ghiaccio erano pieni di emozioni indecifrabili. 
Ma solo quando lo guardai in modo più chiaro, notai che non indossava l'uniforme. 

"Dove vai?" gli chiesi. 
Lui sembro risvegliarsi da un sonno profondo. 
"A casa. Ci hanno chiamati" rispose. 
"Ci?" sottolineai la parola da lui appena pronunciata. 
"Sì. Io ero venuto a chiamarti, ma evidentemente i tuoi amici hanno deciso di far festa stanotte" mi squadrò da capo a piedi. 

"Vieni" disse e si alzò, e così feci anch'io. 
"Ho dei tuoi vestiti in camera mia" affermò quando si incamminò. 
Mi bloccai dal seguirlo. 
Un cipiglio si fece strada sul mio volto. 
"E tu perché hai dei miei vestiti in camera tua?" 
"Per le emergenze, tipo questa" rispose salendo le scale che portavano al dormitorio maschile. 

Arrivammo difronte alla porta di camera sua e di Blaise. 
"Forse Blaise sta dormendo-" disse Draco prima di entrare. 
"Aspetto qua tranquillo" lo rasserenai.

Lui entrò ed io mi appoggiai allo stipite della porta. 
Pensai a tutto quello che stava succedendo nella mia mente, e a tutto la confusione che la inondava. 
Sentii una porta aprirsi dietro di me. 
Mi voltai e vidi Mattheo uscire. 

Merda.
Oltre ad essere in condizioni orribili, non ero in vena di conversazione. 

"Isabel?"  mi squadrò. 
"Mattheo." lo salutai freddamente. 
"Va tutto bene?" mi chiese facendo per avvicinarsi ma lo bloccai con un gesto della mano, con cui poi indicai la porta della camera di mio fratello, alludendo al fatto che sarebbe potuto uscire da un momento all'altro. 
Lui sembrò volersene fregare di Draco ma poi cambiò idea, per un motivo a me sconosciuto. 

"Sì. Tutto benissimo." mentii. 
"Dove stai andando" cambiai argomento. 
"Mio padre mi ha chiamato" si fece serio.
Non pensavo che a uno che ha come padre Lord Voldemort facesse piacere parlare della propria famiglia, quindi non gli avevo mai chiesto come andasse a casa, non che ne avessi avuto occasione.
"Anche a noi. Draco mi sta prendendo dei vestiti" dissi. 
"Hm-hmm" annuii lui. 
"Allora credo che ci vedremo nel corso della giornata"
"Sì. A dopo" 
"Ah, la prossima volta che Kai e Pansy stanno in camera vostra, puoi venire da me se ti va"
Mi stupii di quell'offerta. 

E che offerta. 
Beh effettivamente. 

"Si, grazie mille" sorrisi innocente, anche se sapevo bene a cosa stessimo pensando entrambi. 

Lui si avvicinò a me ma sta volta non lo bloccai. 
Mi lasciò un semplice bacio sulla guancia, ma nonostante ciò rabbrividii. 

Brividi di paura immagino
Piantala. 

Se ne andò dopo qualche istante ed io sentii un vuoto dentro di me, che però mio fratello colmò uscendo dalla stanza. 
"Blaise ti saluta" disse porgendomi i vestiti. 
Sorrisi afferandoli. 
"Ti cambierai a casa, ora dobbiamo andare" mi prese per mano e ci smaterializzammo a casa nostra, nel salone. 

Prima di vedere i nostri genitori corsi in camera a cambiarmi e a sistemarmi. 
Poi scesi e trovai mio padre, mia madre e Draco seduti sul divano. 
"Mamma, papà" li salutai. 
Evitavo di chiamarli 'madre' e 'padre' quando eravamo solo noi, mi sarei sentita troppo ricca altrimenti. 

Mia madre si alzò e mi abbracciò, stringendomi un po' troppo. 
"Mamma mi stai bloccando un'arteria" la avvisai.
"Mi siete mancati" dichiarò lei. 
"Anche voi" dissi quando ci staccammo. 

Salutai anche mio padre in un modo meno affettuoso, ma in realtà volevo bene anche a lui. 
"Prima della grande straordinaria notizia possiamo fare colazione? Sto morendo di fame." chiesi. 
"Già fatta" rispose Draco. 
"Dove esattamente?" 
Lui accennò un piccolo, minuscolo sorriso. 
"Sempre un passo avanti" mi fece l'occhiolino. 

Riportai gli occhi su mia madre la quale stava sorridendo. 
Io e mio fratello eravamo la sua gioia più grande, ci aveva detto un giorno. 
"Vieni tesoro" mi chiamò e mi portò in cucina, dove feci un'abbondante colazione. 

Verso le dieci tornai in salone e Draco e mio padre erano ancora lì. 
Mi accomodai accanto a mio fratello, aspettando la notiziona. 

"Quinidi?" domandai quando vidi i miei lanciarsi occhiate preoccupate. 
"Il signore Oscuro ci farà visita oggi e rimarrà qui per tutta la durata delle vacanze natalizie, compreso il periodo da oggi a inizio di esse" 

Non era la prima volta che succedeva. 
Non poteva essere questa la notizia. 
"E?" li spronai a continuare. 
Mia mamma sospirò. 
"Ragazzi, vi avevamo parlato di quel giorno in cui sareste dovuti diventare adulti, o meglio...mangiamorte" 

Sobbalzai; sapevo che quel giorno sarebbe arrivato, ma non credevo così presto. 
Draco non sembrava sorpreso. 

Lui sapeva. Ovviamente. 

Sempre un passo avanti.

Vaffanculo. 

"Quando?" chiesi. 
"Il giorno prima di capodanno si svolgerà la cerimonia per il marchio dei nuovi mangiamorte". 
"Quindi tutti i miei amici verranno marchiati, me compresa" 
"Alcuni lo sono già." disse Draco. 
Sgranai gli occhi. 
"Che cosa?! Chi?" 
"Blaise, lui è più grande di noi".
"Sì di un anno" ribattei. 
"E quindi è pur sempre più grande".
"Un anno fa eravamo già amici, avrei dovuto saperlo." affermai. 
"Non è una notizia che si usa diffondere quella del marchio" si intromise mio padre. 
"Nemmeno con i tuoi migliori amici?" mi voltai nella sua direzione. 
"Non esistono i migliori amici per il signore Oscuro mia cara". 

Mi alzai con gli occhi che mi bruciavano. 
Non era possibile. 
Era troppo. 
Era tutto troppo. 

Avrei perso tutto con il marchio: i miei amici, la spensieratezza, la libertà. 
Mi ero rassegnata il fatto che, prima o poi, anche io sarei dovuta essere marchiata, ma ciò non significava che lo accettassi. 
Lo odiavo. 
Venivamo marchiati come bestie da macello e chiamati solo nel momento del bisogno, come schiavi. 

Il marchio ti portava via la tua identità di essere umano. 
Non potevo accettare una cosa del genere. 




Memories || Mattheo Riddle ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora