Tre uomini e una ragazzina

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"Mamma, papà" li salutai fredda una volta entrata in casa. 

Erano entrambi seduti sul divano in soggiorno. Mia madre si stava facendo riempire una tazza di tè da un elfo e mio padre stava leggendo il giornale, come suo solito.

"Ragazzi" si alzò mia madre venendoci incontro. 
Mi avvolse tra le sue braccia ma non ricambiai l'abbraccio. 
Delusa dalla mia freddezza passò a mio fratello, che le sorrise e la abbracciò. 

"Potete andare nelle vostre stanze, sopra i vostri letti troverete i vestiti che ho commisionato per stasera" affermò. 

Quella sera sarebbe stata la vigilia di Natale e, come ogni anno, il Malfoy Manor ospitava le più influenti famiglie di mangiamorte per una cena. 
Erano tre i principali eventi: la vigilia, Natale e capodanno. 
Quattro se si contava anche il marchio. 

Salii nella mia stanza e quando entrai mi stupii di trovare tutto esattamente dove lo avevo lasciato. 
Di fronte la porta si trovava il mio letto: un semplice letto a baldacchino con struttura e  tende neri, con la biancheria verde scuro. 
Ad incorniciarlo si trovavano due ampie finestre, una destra ed una a sinistra, che davano sul giardino. Le tende color verde scuro erano spesso tirate ma quel giorno permettevano alla luce di entrare ed illuminare la camera. 
Nella parete a destra del letto si trovavano due porte: una che dava al bagno ed una che portava alla cabina armadio, piena di vestiti che per metà avevo indossato una sola volta durante qualche evento. 
Nella parete si trovava una cassettiera e la mia libreria, dove tenevo i miei libri e gli spartiti. 

Le uniche cose che la rendevano la mia stanza erano delle piante sparse qua e là e delle foto di me, i miei amici e la mia famiglia appoggiate sui diversi mobili. 

La cosa che attirò di più la mia attenzione fu il vestito che mia madre aveva scelto per me. 
Era lungo, ovviamente.
Mi concedeva vestiti corti solo per il mio compleanno, anche perché il cinque di giugno mettersi un vestito lungo sarebbe stato un suicidio. 
Il colore era un verde molto scuro ed il tessuto seta. 
Presentava uno scollo vertiginoso ed aveva le bretelle, ciò implicava niente reggiseno, non che con una taglia di seno come la mia fosse strettamente necessario. 
Aveva una specie di fascia che metteva in evidenza il punto vita, per poi aprirsi in una gonna non troppa ampia. 

La cosa che mi stupii di più fu lo spacco che portava sulla gonna, strano che mia madre avesse osato così tanto. 
Vi erano stati abbinati dei sandali neri, con un tacco, quadrato, di circa dieci centimetri, alla schiava. 

Mi piaceva molto e, come sempre, mia madre aveva centrato in pieno. 

...

Quando arrivò l'ora di prepararmi, mi alzai dal letto e posai il mio libro babbano sulla scrivania. 
Mio padre non approvava molto le mie letture, ma poco mi importava. 

Mi feci una doccia e una volta uscita, sotto il consiglio di Pansy, mi dedicai alla cura della mia pelle.
In seguito indossai la biancheria e mi acconciai i capelli con un incantesimo. Optai per dei morbidi boccoli, che comunque si avvicinavano molto alla mia forma naturale di capelli. 
Mi truccai come era mio solito: correttore, mascara e illuminante. 

Quando fu il momento di indossare il vestito notai che aveva la schiena praticamente tutta scoperta, se non fosse stato per un laccio che si richiudeva, in teoria, con un fiocco all'inizio della gonna. 
Mi trovai in difficoltà nell'indossarlo quindi, fui costretta a chiedere aiuto. 
Aprii la porta e mi affacciai. 
Mio fratello non era nella sua stanza e mia madre nemmeno. 

Erano già arrivati tutti gli ospiti?

Stranita, tornai dentro e, con fatica, alla fine riuscii ad allacciare il vestito. 

Indossai le scarpe e, quando fu effettivamente arrivato il momento di scendere, confermai la mia precedente ipotesi: erano già tutti arrivati. 

Ciò significa che potrai fare la tua entrata di scena squadrando da capo a piedi tutti gli invitati. 
Non vedevo l'ora. 

Memories || Mattheo Riddle ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora