"Non posso sopportarlo"

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"Io-io non so più cosa fare mamma" singhiozzai tra le sue braccia. 
Le lacrime mi rigavano il viso mentre mia madre mi accarezzava i capelli. 
"Oh tesoro mio..." 

Qualche ora prima...

Mentre stavo risistemando alcune cose in camera da letto mi imbattei in un vecchio scatolone avvolto nella polvere. Lo tirai giù dall'armadio e iniziai a frugare dentro, con la speranza di trovare qualcosa di utile per gli allenamenti. Ancora non erano iniziati, considerando la condizione del mio braccio; poco alla volta si stava rimettendo, ma era ancora debole.

Quella scatola odorava di polvere, così, per togliermi la puzza dal sotto il naso, decisi di svuotarla totalmente e di buttarla.  
Mi alzai, la presi e la capovolsi.

Pessima idea. 

Tutti gli oggetti che erano al suo interno si sparpagliarono per la stanza portando con loro la sporcizia. 
"Un genio Isabel, complimenti" dissi tra me e me prima di ricominciare ad ammucchiarli tutti al centro della stanza. 

Trovai alcune cose di dubbia provenienza e le misi fuori dalla porta di camera mia, sperando che qualche elfo le avrebbe poi buttate. 
Lasciai la porta aperta, sapendo che in casa c'eravamo solo io, Draco e Mattheo, visto che gli adulti erano da qualche parte a bere scotch e bourbon. 

Tra gli oggetti che vi erano trovai anche un mio vestitino. Lo avevo indossato la prima e ultima volta forse quando avevo sei o sette anni. Lo osservai bene e notai che era macchiato ma non mi ci soffermai: avrei dovuto chiedere a mia madre. 
Feci per prenderlo in mano quando una strana energia mi passò tutto il corpo. Come se quel vestito fosse collegato a qualche mio muscolo.
Fu una sensazione strana, breve e molto rapida, ma fu come se mi avesse sfiorato ogni singolo nervo del corpo. 

Stranita, lo ripiegai e lo posai lì a lato. 

"Che fai?" chiese una voce alle mie spalle. 
Mi voltai e vidi Mattheo sulla soglia, a braccia conserte. Gli sorrisi. 
"Pulizie di primavera?" spuntò Kai da dietro di lui. 
Il mio sorriso si allargò e mi alzai per abbracciarlo. 
Lui rimase stupito ma ricambiò.

Una volta staccati Mattheo alzò gli occhi al cielo ed entrò nella mia stanza, seguito da me e Kai. 

Lo baciai, in modo molto tranquillo, prima di prendergli la mano e farlo sedere accanto a me.
Ricominciai a mettere le mani nella pila delle cose che avevo trovato quando, con la coda dell'occhio, notai Kai mettere mano ovunque. 

"Hai intenzione di controllare ogni singolo centimetro di questa stanza?" gli domandai, ironica.  
Prese in mano un mio spartito e mi guardò, scioccato. 
"Suoni?"
"Tanto strano?" 

Lui lo appoggiò, si avvicinò e prese qualcosa dalla pila. 
"Uh uh, ma guarda che carine" rise prendendo delle mie mutande di qualche anno fa.
Sgranai gli occhi e gliele strappai dalle mani. 
"Oh andiamo Isabel, è normale avere delle mutande con le fatine a diciassette anni, non ti preoccupare!"
"Idiota" sibilai e lui rise. 

Tirai fuori anche una fotografia e la osservai. 
Io, Draco e un altro bambino. 
Era moro e aveva degli occhi neri come la pece. 
Non lo riconobbi, anche se mi sembrava di averlo già visto, e feci una specie di smorfia. 

Mi concentrai e capii. 
Era il bambino dei miei sogni.
Quello che mi prendeva per mano e che mi portava dentro casa. 
Quello che mi consolava quando piangevo. 
Quello che mi prendeva sotto braccio e mi accarezzava i capelli. 

"Per sempre insieme"
Eppure non avevo idea di chi fosse...

"Lo conosci?" chiesi porgendo la foto a Mattheo. 
Lui raggelò e guardò Kai, il quale si avvicinò e posò gli occhi sulla foto, prima di portare lo sguardo nuovamente sul suo amico e deglutire. 
"Qualche problema?" domandai, confusa. 
"Ti ho solo chiesto se lo conosci non il suo codice fiscale" sbuffai.

Memories || Mattheo Riddle ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora