"Oh cristo santo"

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Quando quella mattina mi svegliai i miei pensieri inevitabilmente tornarono a ciò che era successo la sera precedente e un brivido mi passò la schiena.
Ci volle un bel po' prima che riuscissi ad alzarmi ma poi, imprecando per il freddo che mi avvolse quando scostai le coperte, riuscii ad arrivare in bagno. 

Mi guardai allo specchio e per poco non mi riconobbi: avevo una cera orribile. Ero pallida e avevo delle occhiaie che toccavano il pavimento. 
"Okay..." dissi tra me e me. 
"Ho bisogno di una doccia" e così feci. 

Mi spogliai e mi infilai sotto il getto caldo, godendomi quel paradiso. 
Una volta uscita mi vestii indossando un semplice vestito nero in velluto che arrivava poco sopra il ginocchio.  
Uscii dalla stanza ed arrivai in salone dove vidi una decina di elfi intenti a montare decorazioni natalizie, che nemmeno il giorno dopo sarebbero state tolte. 

Arrivai in cucina e lì vi trovai i miei familiari e i Riddle persi in chiacchiere di cortesia. 
"Buongiorno" dissi una volta entrata. 
"Buongiorno Isabel" mi salutò mia madre, ed io presi posto, casualmente, di fronte a Mattheo. 
Gli feci un sorriso tirato e poi rivolsi lo sguardo a suo padre. 
"Mio signore" feci un piccolo inchino con la testa e poi riportai lo sguardo sul mio piatto che con uno schiocco di dita si riempì. 

Mangiai poco in previsione dell'abbondante pranzo che ci sarebbe stato. 

"Isabel" mi sentii chiamare e solo a quel punto mi distrassi dal mio piatto. 
Quando mi resi conto di chi effettivamente mi aveva chiamato persi un battito. 
"Ti aspetto nel mio ufficio alle tre, spero di vederti" disse il Signore Oscuro guardandomi. 
"Certamente, mio signore" l'ultimo pezzo lo sussurrai, infastidita.

Buon Natale Isabel. 

...

Una volta finita la colazione tornai in camera, ma poi, presa dalla noia, decisi di andare a suonare, cosa che non facevo da molto. 
Salii le infinite scale per poi arrivare davanti alla porta che conduceva alla mia stanza preferita di tutta la casa. 
Entrai e ciò che vidi mi scaldò il cuore, come sempre. 
Si trovava un divano e, opposto ad esso, una poltrona. A ricoprire il parquet, un tappeto color crema, sul quale avevo deciso di posizionare un basso tavolino in vetro su cui avevo messo una piantina. 
Sempre in bella vista due scalini che portavano al mio pianoforte che si trovava di fronte ad una vetrata molto ampia. Ad incorniciare quest'ultima una libreria che occupava tutta la parete. 

Mi avvicinai allo strumento con molta calma. 
Osservai tutti i dettagli e mi stupii di vedere che era rimasto tutto come l'avevo lasciato a settembre, quando ero partita per Hogwarts. 
Mi sedetti sullo sgabello e iniziai a sfiorare i tasti, per riabituarmi ai movimenti. 
Produssi qualche nota che poi prese vita in una vera e propria canzone. 

Suonai, come sempre, tutte le mie emozioni. Dalle migliori alle peggiori ed arrivai a comporre una melodia strappalacrime. Per poco non iniziai a piangere quando una voce mi interruppe. 

"Wow" sentii e mi voltai di scatto. 
Vidi Mattheo appoggiato allo stipite della porta osservarmi con gli occhi che brillavano di qualche emozione a me indefinita. 
"Non mi avevi detto di saper suonare" affermò.
"Lo sanno in pochi"
"Tipo?" 
"Qualche parente" 

Ci fu un attimo di silenzio. 
"E come mai tutta questa segretezza?" mi domandò facendo un passo avanti. 
Riportai lo sguardo sulla tastiera e la sfiorai. 
"Per me è una cosa personale" mi giustificai, come se ci fosse il bisogno di farlo. 

Mi alzai a feci qualche passo verso la vetrata, dove mi fermai per osservare il giardino ricoperto da uno spesso strato di neve. 
Lo percepii affiancarmi. 
Mi girai verso la sua direzione e lui fece lo stesso. 
Mi avvicinai ed iniziai a baciarlo. Mi era mancato il sapore delle sue labbra. 

Memories || Mattheo Riddle ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora