Capitolo 11

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Olivia
La mattina del ventisei dicembre.

La notte è passata in fretta, ho dormito per la prima volta da quando lo conosco tra le sue braccia. E' per la prima volta ho dormito bene. Quando mi sono svegliata lui era lì, che mi guardava con i suoi splendidi occhi blu, così uguali a Noah. Certe volte penso che il destino mi abbia messo Noah sulla strada per farmi guardare i suoi occhi è pensare a lui. Sto vaneggiando mi sono appena svegliata da un paio di minuti e vorrei non averlo fatto. Vorrei restare così nel letto tutto il giorno a guardare il suo viso che mi sorride e che vorrebbe baciarmi.
"Mamma dov'è sei?" chiama Noah dall'altra parte del corridoio.
"Devo alzarmi." sussurro.
"Devi. Ma vorrei stare tutto il giorno con te così."
"Anch'io, ma il dovere chiama." dico lasciando il suo abbraccio caldo.

Mi rivesto in bagno, e quando esco dalla camera di Elliot, Noah mi aspetta lì con un cipiglio.
"Mamma hai dormito lì con lui." sussurra.
"No, avevo bisogno del bagno e quello di Elliot era più vicino." dico arrossendo un po'.
"Mamma me lo diresti se c'è qualcosa tra voi due."
"Amore, tra me e il mio amico non c'è nulla. E poi certo che te lo dire." dico, prendendolo in braccio.
"Mamma sono troppo grande per stare in braccio." dice ma si accoccola a me lo stesso.
La prima ad alzarsi è Bernie, che sembra già molto attiva. Inizia a preparare il caffè e io l'aiuto con ad apparecchiare la tavola per tutti. Quando gli altri ci raggiungono sono felici che sia ancora con loro.
Infatti Kathleen mi dice. "Pensavo che te saresti andata al sorgere del sole."
"No, ma presto devo andare. Mi hanno già chiamata. Un caso particolare e quindi ho il tempo di sistemare Noah e andare."
"Lucy, mamma e dalla sua mamma." dice Noah, giuro non lo sapevo.
"Vuoi rimanere qui, Noah?" domanda Kathleen.
"Abbiamo già approfittato per la notte." dico.
"Papà andrà a lavoro e noi rimaniamo tutti qui."
"Davvero, troverò dove portarlo. Anzi, che ne dici di passare un giorno con me in centrale?" gli domando.
"Va bene, mamma." dice contento.
Visto ho trovato la soluzione. Kathleen ci riprova, ma vede con non cedo. Quando Elliot ci raggiunge e vestito con un tre pezzi ed è da mozzare il fiato. Si viene a sedere accanto a me.
"Buon giorno amica, hai dormito bene?" domanda con un sorriso sulle labbra.
"Buon giorno amico, ho dormito bene sul tuo divano comodo. E' tu?" dico facendo un piccolo sorriso. I nostri sguardi si incrociano.
"Molto bene. Ho dormito come un bambino, sarà stato il cuscino nuovo." dice stringendomi la mano da sotto il tavolo.
"Papà hai comprato un nuovo cuscino?" domanda Eli.
"Sì. Un cuscino molto comodo."
"Allora devi prestarmelo il mio mi fa fare brutti sogni."
"Mi sa che è impossibile prestartelo. E' un cuscino solo mio. Ma se vuoi te lo compro."
"Eli non hai capito il tipo di cuscino?" domanda Lizzie.
"Lizzie." dice Elliot.
"Scusa papà." dice lei, ma ha un sorriso furbo e sono sicura che dopo che saremo usciti faranno gruppetto.
Dopo colazione, Noah prende le sue cose e saluta tutti gli Stabler.
"Olivia potevi lasciarlo qui, te lo avremmo portato noi nel pomeriggio." ci riprova.
"Si mamma voglio restare. Non voglio passare tutto il giorno alla centrale."
"Ma avevi detto... va bene, ma fa il bravo. Se riesco ti vengo a prendere io."
"Allora posso?" domanda.
"Sì." saluto i ragazzi e la signora Bernie.
Quando usciamo io e Elliot ci ritroviamo davanti alle nostre auto.
"Grazie per averlo lasciato con i miei figli."
"Volevo portarlo alla centrale. Ma il messaggio di Fin mi ha detto che il caso non è semplice e che McGrant è nel mio ufficio. Quindi mi cambierò una volta che me ne sarà andato."
"E' stato bello dormire con te."
"Sono il tuo cuscino?"
"Non potevo dire che ho dormito con la mia amica nel mio letto, ci sarebbero state molte domande."
"Hai ragione. Anche io ho avuto un buon divano."
"Dovremmo...."
"Devo andare. Grazie per la bella giornata di ieri."
"Sono stato davvero bene." dice sorridendomi. Nessuno dei due si muove. Ma il mio cellulare come il suo squilla e quando prendo per vedere chi sia. Trovo un sms con tanto di emoticon.
*Baciatevi.*recita il messaggio. E' Kathleen.
"Tua figlia vede troppi film romantici."
"Lei tifa per noi. Ha sempre tenuto a te, ti vede come una compagna perfetta per me."
"Devo andare. Davvero." dico dispiaciuta, perchè volevo restare un altro po'.
"Allora ci sentiamo."
"Ci sentiamo." dico.

Ti amo e non lo so direDove le storie prendono vita. Scoprilo ora