Capitolo 18

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Olivia.

Pensavo che organizzare la cena della vigilia e il pranzo di Natale fosse facile. Ospitare diciannove  persone con tutti i  bambini avrebbe rallegrato la mia casa. Ma nel mio cuore c'è sempre quella tristezza, quella mancanza.

Per due mesi mi sono presa cura di Eli, gli ho fatto da figura materna. L'ho consolato e abbracciato, stessa cosa anche quando gli altri Stabler erano tristi perchè sentivano la mancanza di Katie o di Elliot, li ho consolati. Abbiamo riso e pianto, ho preso le foto che avevo conservato e li ho dati a Noah e Eli. Erano sbalorditi della nostra unione dai tempi che ci siamo conosciuti.
Noah era stregato della mia bellezza giovanile, ha visto qualche foto, ma mai quelle di quando ho cominciato. Non ricordavo di avere delle foto che mi ritraevano abbracciata a Elliot. Anzi pensavo che erano state perdute.
"Quindi tu e papà eravate soltanto amici?" domanda Eli.
"Sì, lo siamo stati fin da subito."
"In queste foto papà ti guarda innamorato."
"No. Stavamo giocando. Il nostro collega John Munch era un burlone. Quindi ci ha sfidati, ora non ricordo bene l'esatto momento di cosa è successo."
"Comunque eravate una bella coppia." dice Eli.
"No tuo padre amava tua madre e io ero soltanto la sua partner."
"Quando ti sei accorta di amare Elliot." domanda Noah.
"Io... penso che sia ora che andiate a letto."
"Mamma perchè non c'è lo dici." dice Noah.
"Non lo so. Penso che tutto è successo per gradi." mento. So il momento esatto quando mi sono innamorata di lui.
"Buona notte Olivia." dice Eli.
"Buona notte." dico abbracciandolo.
"Notte mamma." dice Noah.
"Buona notte dolce ragazzo. Passerò tra poco a controllarvi."
In questa nuova casa ci sono tre camera da letto. E altrettante camere per gli ospiti. Quindi ognuno ha la sua privacy.

Rimango seduta sul divano e continuo a guardare le foto. Ogni foto e come se parlasse del passato, dei giovani che eravamo stati. Di quando la SVU era piena di gente, di quanto ci divertivamo insieme. Mi sento ancora con Miranda, Alex e Casey, siamo rimaste in contatto. Sfogliando le foto c'è ne una anche con Huang, il nostro psicologo dell'FBI e nostro amico.
Poi mi passano tra le mani le foto con Barba, lui ha distrutto la nostra amicizia per un assassino. Mi mancano tutti il capitano Cragen, Munch, le mie amiche e Rafael, sento che un giorno chiariremo, ma per il momento sono troppo arrabbiata con lui.
Quando mi alzo per andare a controllarli dormono entrambi nelle loro camere. Quindi mi vado a cambiare anch'io e mi metto a letto.  

La mattina dopo esco presto da casa, ci sono  così tante cose da fare, poi il caso della ragazza che si è buttata di sotto, ma che è sopravvissuta con qualche frattura. 

Quando torno a casa ci sono quasi tutti, dico quasi perchè mancano Amanda e Sonny. Ma arrivano quasi una manciata di minuti dopo.

Stiamo per aprire il vino, quando bussano alla porta. Così vado ad aprire. E' Elliot.
Gli chiudo la porta in faccia, lui bussa di nuovo, ma ad aprirgli e Kathleen che mi vede bloccata accanto alla porta. Appena lo vedono tutti sono felice. Ha fatto un regalo di natale a tutti. Ma per me non è un regalo di natale. Alla fine mi affronta in cucina, davanti a tutte.  Io cerco di non scoppiare per tutte le cose, mentre lui cerca di parlarmi. Ha così tanto da dirmi, mentre io vorrei soltanto prendere il mio bicchiere di vino e scolarlo tutto.
Quando Maureen e tutte escono rimaniamo da soli, sto per andarmene quando mi afferra il braccio e mi gira incollando le labbra alle mie.
Questa cosa che mi prende sempre per il braccio deve finire, però se mi afferra sempre così e mi bacia, beh può  farlo per sempre. Quando torniamo nella sala da pranzo tutti ci guardano. Non dicono niente ma nei loro volti sembra che abbiano un segreto.

La cena passa tranquilla, Elliot è circondato da tutti, mentre io sono con il cellulare in mano, mentre litigo con McGrant tra noi è guerra fredda. Lui cerca di affossarmi e io risolvo i casi più difficili con la mia squadra. Ora c'è l'ha con me perche la ragazza di oggi sul tetto e finita in traumatologia. Viva ma ferita.  Gli auguro buon Natale e poso il cellulare. 

Ti amo e non lo so direDove le storie prendono vita. Scoprilo ora