Capitolo 15

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Elliot.
Quando mi sono infiltrato in questa organizzazione non pensavo che ne sarei diventato il capo. Pensavo che mi avrebbero ucciso, invece ne ho preso il comando dopo due settimane. Mi sono guadagnato il rispetto di quegli uomini e di quelle donne senza che pensassero che io sia uno sbirro.
Ho avvisato le squadre e mi sono infiltrato, non faccio rapporto da cinque mesi, sono dentro due settimane dopo la partenza di Olivia  e Noah. Se penso che sono con quell'uomo giocando alal famiglia felice mi sento il cuore spezzarsi ancora. Adesso capisco cosa ha provato Olivia quando me ne sono andato. Almeno lei me lo ha detto, io ho preso la famiglia e mi sono trasferito in un altro continente mettendo kilometri di distanza tra me e lei.
Ora capisco perchè e ancora arrabbiata, lo sono anch'io e penso che se mai dovessi rivederla  sarei arrabbiato con lei.
Per il momento io agisco con la rabbia e il cuore spezzato.

"Ehi Josh Avery, raccontami la tua storia." dice una ragazza.
"La mia storia. Sono soltanto Josh." dico.
"Sei sposato, hai dei figli?" domanda.
"No." ripenso ad Olivia e i ragazzi. E poi ripenso  a Katie.  "No sono un uomo single incallito."
"Beh, anch'io sono sola." dice lei. "E comunque mi chiamo Eve." dice.
"Piacere." Questa volta niente barba, soltanto me con un altro nome.
 "Beh se vuoi scoprire le gioie del sesso, puoi venire da me."
"No grazie, non sono alla ricerca del sesso. Sono qui per affari." 
"Sono sempre disponibile." dice e si allontana ancheggiando.

Ora che sono il capo di questa organizzazione, mi posso muovere meglio, ma ancora non ho contattato nessuno delle squadre. So che passano ore a sorvegliare la residenza.

Avevo pensato di fare rapporto e di chiedere aiuto, quando si presenta una donna che dice di essere mia moglie. Tutto avrei pensato che il capitano della SVU di Manhattan Olivia Margaret Benson, si fosse infiltrata facendosi passare come mia moglie.

Quando la vedo, il mio cuore batte di nuovo e si alla mia età sento le farfalle nello stomaco. E' bellissima nel ruolo di mia moglie, ha indosso un paio di pantaloni di pelle, camicetta rossa e stivali in pelle. E' truccata in maniera eccessiva, mai vista truccata così però sta bene.  La guardo sotto shock, sono arrabbiato con lei, si sta mettendo in pericolo.

Quando alzo la mano e vanno via, lei mi attacca come l'attacco io. Mi dice che mia madre è stata male e che Eli è di nuovo in brutti giri. Pensavo che glielo avessero detto che sarei andato di nuovo sotto copertura.

Le dico che qui non la voglio, poi sento la voce di quell'uomo e io divento ancora più arrabbiato. Poi la bacio e quando ci interrompono vorrei che si facessero i fatti loro. Poi la faccio accompagnare nella sua  nuova camera. Non dormirò con lei, anche se ormai tutti sanno che Arya è mia moglie. Nella camera  che le ho dato litighiamo e lei mi dice che se ne andata perchè aveva perso il nostro bambino. All'inizio non le ho creduto, ma poi lei era in lacrime e io sono crollato ai suoi piedi. Non pensavo che sarebbe rimasta incinta e poi alla nostra età, ma credo che per un attimo l'universo l'abbia voluta premiare per tutti i sacrifici che ha fatto, per tutte le sofferenze. Ma per colpa di Wheatley non è potuto succedere, che lei fosse felice. Questa è anche una cosa che metterò nella lista nera a suo conto. So che non è finita questa storia, mi sento che lo incontrerò di nuovo.

La settimana che ci ha dato la Bell  la passiamo a prepararci per affrontare questo misterioso tizio che vuole fare affare  con Josh Avery.
La sera prima dell'incontro, non riesco a dormire, quindi passeggio per la mia stanza, quando bussano alla porta. Vado ad aprire la porta pensando che sia Olivia,  invece è una delle ragazze che ci ha provato con me Eve.
"Sei tutto solo?"
"No."
"E' dov'è la tua cara mogliettina?" domanda.
"Nella sua camera, presto  la raggiungerò."
"Mmm, quindi non puoi perdere un po' di tempo con me?"
"No."
"Mmm che peccato." dice.
"Stabler vai nella camera di Olivia." dice Fin. Eve si sta spogliando.
L'accompagno fuori e vado nella camera di Olivia. Busso alla sua porta, lei mi apre con indosso soltanto con una camicia da notte corta sul ginocchio.
"Che cosa ti porta qui?" domanda.
"Te." dico sussurrando, mentre guardo le sue gambe nude e lunghe.
"Josh." dice.
"Arya." sussurro. Lei si sposta e mi fa entrare.
"Cosa ti porta qui?" domanda.
"Hai spento tutto?" domando.
"Sì, li ho mandati a casa, erano tutti stanchi."
"Ma Fin mi ha mandato da te."
"Perchè?"
"Non lo so. C'era quella ragazza Eve che si stava per spogliare."
"Quella ragazza vuole farsi mio marito." dice.
"No ti sono troppo fedele per farlo con un'altra."
"Mi stai dicendo che in cinque mesi non hai fatto nulla?"
"No. Non sono venuto qui per questo."
"E ora cosa sei venuto a fare qui?" 
"Non lo so?" 
"Non lo sai." continua a sussurrare.
"No." ma siamo così vicini che i nostri respiri si fondono.
"Elliot." sussurra.
"Liv." e mi abbasso per baciarla.
Lei alza le braccia e le incrocia dietro il mio collo e alza i piedi per baciarmi.
"Sei bassa senza tacchi." dico.
"Ma arrivo al tuo cuore lo stesso." dice lasciando un bacio sul mio petto.
"Beh ci sei sempre stata nel mio cuore."
"Sei in vena di dichiarazioni." dice.
"Forse." e sono io a catturare le sue labbra.
Lei apre le labbra e io mi insinuo dentro  con la lingua. 
"Voglio fare l'amore con te." sussurro.
"Lo voglio anch'io." dice.
Le tolgo la camicia da notte e la prendo in braccio e la metto sul letto.
"Sei troppo vestito." armeggia con i miei jeans. Mi allontano due secondi e dopo torno da lei nudo. I nostri corpi si fondono, siamo magia lo penso sempre, siamo noi El e Liv.  Dopo un anno che sono tornato penso di poter ricominciare con lei.


La mattina dopo partiamo con i detective di Chicago, andiamo all'incontro con questo tizio. Quando arriviamo nel luogo dell'incontro qualcosa mi mette ansia. Io e Olivia siamo mano nella mano. Anche lei ha sentito che qualcosa non andava.
"Non mi piace." sussurro.
"Stiamo arrivando. I miei uomini sanno cosa fare." dice il tizio di Chicago.
"Ok." dice Olivia stringendomi la mano. 
Siamo in attesa quando entra una donna  a me famigliare. E la mia ex partner, quella che ha sostituito Olivia mentre era in Oregon.
"Guarda, guarda. Elliot non vuoi proprio lasciarmi in pace." dice una voce.
"Wheatley, c'eri tu dietro alla droga di Chicago."
"Chi sennò, vedo anche che Olivia si è unita a questa festa." dice. Io mi metto di fronte a lei.
"Arrenditi Wheatley." dico.
"Mai. Le cose non sono finite tra noi." 
La faccia di Richard Wheatley è bruciata, ha una benda sull'occhio destro e indossa i guanti.
"Come sei sopravvissuto." chiede Olivia.
"Io sopravvivo sempre."
"Non hai nove vite come i gatti." dico.
"Quanto ti sbagli." dice ridendo.
Dani  Back mi guarda, penso che anche lei sia sotto copertura.
Olivia la riconosce subito, prende il comando.
"Wheatley, perchè hai ucciso Angela?" domanda.
"Perchè sapeva troppo. Perchè mi ha minacciato di fare la spia. Un taglio netto alla gola." racconta.
"Sei un mostro." dice Olivia.
"Penso che questa sia la resa dei conti." dice brandendo la pistola. 
Anch'io prendo la pistola mettendomi davanti ad Olivia. Siamo tutti armati.
"Prima che succede qualcosa, Elliot devo dirti una cosa." dice Wheatley.
"Non ho intenzione di sentirti."
"Ho conosciuto Katie, quattordici anni fa, penso che il tuo ultimo figlio sia mio." dice. 
Un moto di rabbia prende il controllo su di me, sto per sparare quando Olivia dice di non ascoltarlo.
"Eli ti somiglia, somiglia a Dickie, vuole farti perdere il controllo."
"L'ho scopata, poi lei ha messo fine alla nostra storia. Perchè amava suo marito. Quando mi ha detto si essere  incinta, le ho chiesto di abortire, ma la sua religione non glielo permetteva. Così ha fatto di tutto per tornare con te." dice con un ghigno.
"Elliot non è vero, non ascoltarlo. Quel ragazzo è tuo figlio." dice cercando di farmi ragionare. 
Ma poi vedo che punta la pistola contro Olivia, e prima che parte un colpo, la sposto in tempo.
Lo sparo mi ferisce, al torace e crollo a terra. Sento le urla di Olivia, ma prima che lui possa sparare ancora, e Olivia che gli spara. Uno sparo dritto alla testa. So che odia sparare.... 

Probabilmente morirò e non vedrò mai più i miei figli, non vedrò più i miei colleghi, non vedrò mai più Noah e non vedrò mai più Olivia. Non le ho detto che la amo ancora di più. Che sono un uomo fortunato ad averla come partner, come amica, ma adesso voglio stare con lei come compagno o marito. Questi poi sono dettagli.

C'è calore in questo posto, è tutto bianco. Sono in pace, non sento più dolore.
"Elliot."
"Katie?"
"Non doveva finire così." dice lei.
"Ma sono dov'è sei tu, siamo insieme."
"No, tu hai dei doveri, verso i nostri figli e verso Olivia."
"Staranno meglio senza di me, non li metterò più in pericolo."
"Non devi fartene una colpa."
"Sei bellissima." dico.
"Elliot. Eli è tuo figlio. Non ho mai dormito con quell'uomo." dice.
"Lo so. Ma adesso non ha più importanza, siamo qui e siamo insieme."
"Ami Olivia, devi prenderti cura di lei. Io sto bene qui."
"Lei non mi vuole."
"Non è vero." mi fa vedere Olivia che cerca di svegliarmi, di tamponare la mia ferita. E' in lacrime e sussurra che mi ama.
"Vedi quella donna sta lottando per tutti è due."
"Deve lasciarmi andare." dico in lacrime.
"Non può farlo." 
"Elliot non mi lasciare. Non puoi, mi hai lasciata per dieci anni, questa volta non te lo perdonerò." continuo a vedere Olivia che cerca di riportarmi da lei.
"Elliot, non è così che deve finire. Hai ancora tanti anni davanti, puoi essere ancora felice con lei e i nostri ragazzi."
"Io non mi perdonerò mai che tu sia morta."
"Inizia a farlo." dice.
"Ma lui è ancora vivo."
"Oh no. Ti sbagli Richard Wheatley è morto, ormai sarà a bruciare la sua anima all'inferno." dice Katie.
"Quindi è morto?"
"Morto. Ora però devi tornare."
"Va bene. Ti amo Kathleen." le dico.
"Ti amo anch'io Elliot. Sii felice." dice.

Poi apro gli occhi, sono in ambulanza e Olivia mi tiene la mano.
"Elliot. Ti sei svegliato. Presto starai bene." dice in lacrime.
"Liv." sussurro.
Poi mi riaddormento di nuovo, ma questa volta è per via dell'antidolorifico.

Ti amo e non lo so direDove le storie prendono vita. Scoprilo ora