Capitolo 13

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Olivia. 
Prima dello scoppio della bomba.
"Allora mi dici dov'è devo andare?" 
"Olivia... Ho capito una cosa, non sono degno nemmeno di scontare la mia condanna in prigione. Ora corri più veloce che puoi."
"Richard devi uscire con me vivo."
"No. Ora tu vai e vivi la tua vita con Elliot. Gli ho già tolto tanto."
"Cosa è successo, fino a poco fa volevi la sua anima."
"E' l'avrò, ma tu ne uscirai viva."
Quando capisco cosa ha in mente e troppo tardi. Sento il ticchettio veloce. Allora lo lascio. 
Vedo un cartellone con scritto primo piano. Mi sporgo dalla finestra, non sembra alto ma prima che possa saltare sento lo scoppio della prima bomba. L'urto mi fa volare dalla finestra e atterrare sul braccio destro. Perdo conoscenza.
(Mentre era svenuta)

"Olivia Benson, non ti ho messo al mondo per morire giovane." dice una voce.
"Mamma?" domando. Oddio sono morta e sono nel limbo.
"Olivia, hai una famiglia che ti aspetta, quella famiglia che non ti ho mai dato. Hai un figlio."
"Mamma non è che bevi anche qui?" domando.
"No. Sono qui per impedirti di arrenderti. Non è così che devi morire."
"Mamma sto bene qui. Non fa freddo."
"Olivia hai delle responsabilità. Devi prenderti cura di quel caprone di mio marito, dei miei figli. Loro hanno bisogno di te."
"Katie?" domando.
"Quante mogli ha mio marito. A parte te."
"Io non sono la moglie di Elliot."
"Fidati lo sei sempre stata più di me."
"Ma sono morta?" domando.
"No. Sei svenuta. Ma presto ti sveglierai." dice mia madre.
"Non voglio andare." dico.
"Devi. Sta attenta a quel Burton. Non posso proteggerti da lui come ho fatto quando eri una bambina."
"Mamma mi spiace a non averti ascoltato. Sai sono arrabbiata con me e con te. Non abbiamo mai avuto un rapporto."
"Olivia io sono così felice della donna che sei diventata, nonostante la tua storia, la nostra storia. Devi chiudere il passato e vivere il presente."
"Mamma." dico in lacrime. Mi sveglio e non ricordo nulla.

Poi sento confusione e qualcuno che mi sta facendo rinvenire. Prendo coscienza in fretta e quando si accertano che sto bene mi portano al Mercy. Sono stata fortunata, non ho molte ferite. La prognosi del medico e due settimane di riposo.

Litigo con Elliot, non gli perdonerò di essersi messo in pericolo. Lui non doveva rischiare tanto, se io fossi morta doveva prendersi cura di Noah.

Quando entra Hank  a propormi di andare a Chicago, sono tentata di dire di no. Infatti prendo tempo. Mi aspetto che Elliot intervenga che dia di matto e che dica che mi ama e che non può lasciarmi andare.
Ma non fa nulla di tutto questo, anzi, mi dice che mi lascia andare. Che sia ora che io sia felice.

Così il venerdì sera dico a Hank che andremo a Chicago con lui, nemmeno Noah dice nulla ha accettato la mia decisione. Quelli che non l'accettano sono i ragazzi Stabler e io mi sento in colpa nei loro confronti. Soprattutto nei confronti di Eli e Kathleen. 
Quando li chiamo dico loro che sabato vorrei incontrarli prima della partenza. Non so se verranno. Infondo si erano illusi che io e Elliot ci saremmo messi insieme.
"Noah sei sicuro che vuoi lasciare NY, la nostra vita qui."
"Sì, mamma andrò dov'è andrai tu. Anche se significa ricominciare tutto da capo. Solo che pensavo che Elliot fosse per sempre."
"Mi dispiace averti illuso."
"No va bene." dice quasi in lacrime.
"Ehi, se non vuoi partire resteremo qui."
"Non voglio perderti e qui sei sempre in pericolo."
"Quand'è che sei cresciuto?" domando.
"Voglio che siamo felici."
"Lo voglio anch'io."
Dopo prepariamo le nostre cose. Non porterò niente da qui, solo i nostri vestiti. Compreremo tutto a Chicago.
Ho lasciato l'unità vittime speciali a Fin e Amanda. Ho dato le dimissioni da questa unità, perchè a Chicago ho già un posto. Non sarà la stessa cosa, ma va bene così.
"Olivia non puoi lasciare tutto e andartene." questo è Fin quando sono uscita dall'ospedale e ho dato la mia decisione. 
"E' la mia vita. E poi mi farà bene cambiare."
"Almeno McGrant ha provato a fermarti?"
"No ha accettato subito le mie dimissioni. Al telefono era contento di prendere le mie dimissioni."
"Testa di cazzo." borbotta.
"Fin promettimi di non litigare con lui."
"Non lo so."
"Olivia, sei sicura. Sai che lì tutto sarà diverso." dice Amanda.
"Non vado a vivere con Hank, voglio solo cambiare aria, vivere in un altro posto."
"Quindi lasci tutto e te ne vai e non per stare con Voight?" dice Fin.
"No."
"Ma Sta..."
"Non nominarlo."
"Va bene." dopo di che mi lasciano sola nel mio ufficio a preparare le mie cose.
Ho le lacrime a gli occhi quando esco dal mio ufficio, dalla centrale dov'è ho trascorso tutta la vita. Me ne vado per dare un po' di tranquillità a Noah. 

Ti amo e non lo so direDove le storie prendono vita. Scoprilo ora