Capitolo 21

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Olivia.

Alla fine siamo davvero arrivati tardi, erano le nove quando abbiamo varcato la soglia della centrale. Fortunatamente nessuno a fatto domande, ma vedendoci arrivare insieme e in ritardo hanno fatto due più due.

Io entro nel mio ufficio e li richiamo per avere aggiornamenti.
"Oggi sembra tutto tranquillo. Quindi restiamo a poltrire in ufficio." dice Fin.
"Quindi ci dite questo ritardo di due ore?" domanda Amanda.
"Non partiva la mia auto, ho perso tempo a farla partire." dice Elliot.
"Quindi siete venuti insieme?" domanda Fin.
"Ho perso tempo con Noah che non voleva andare con Lucy, quindi quando sono uscita il detective Stabler era ancora sul suo vialetto." dico. Ci siamo accordati prima sulla versione da dare in ufficio, ma loro sanno la verità quindi ci reggono il gioco.
"Ve la siete studiata." dice Fin.
"Sì." sussurro.
"Comunque quel succhiotto non si copre con la camicia." dice Amanda.
Perchè ogni volta deve lasciarmi sempre dei segni.
"Sapessi i segni che ho io." dice Elliot.
Sto per rispondere quando suonano i telefoni.
"Addio pace." dice Fin alzandosi.
Tutti escono, suona anche il mio.
"Benson." dico.
"Olivia devo parlarti, non rispondi così ti chiamo in ufficio. Non ho molto tempo."
"Rafael che succede." mi allarmo.
"Ho bisogno di te." dice.
"Dove ti trovi?"
"Nel mio appartamento."
"Sto arrivando."
"Porta la tua squadra." dice e riattacca.
Guardo ancora il telefono e entra Fin.
"Capitano abbiamo una chiamata..."
"Rafael Barba a bisogno di noi." dico prendendo le mie cose.
"Quindi andiamo, qualcuno deve rimanere." dice Fin.
"Rimango io." dice Elliot.
"Ne sei sicuro?"
"E' vostro amico. Quindi preferisco stare qui."
"Ok." dico e usciamo.
So che c'è l'ha ancora con lui per il processo, invece di essere dalla nostra parte era dalla parte sbagliata.

Quando arriviamo nel suo appartamento c'è l'ambulanza e varie pattuglie della polizia.
Troviamo Rafael in ambulanza ferito, non gravemente ma ferito.
"Liv sei venuta." dice.
"Cosa è successo?"
"Un tizio ha cercato di uccidermi, ma io mi sono difeso." dice.
"Dobbiamo portarlo in ospedale. Ha una ferita d'arma da fuoco sul braccio."
"Vengo con voi." dico.
"Olivia rimani qui, ho bisogno di tutti voi per dimostrare la mia innocenza. Ci sono le telecamere." dice e poi l'ambulanza parte.
Non ci basta la giornata di ieri anche questa cosa di Rafael, quindi entriamo in casa e troviamo il corpo di un uomo steso a terra da un'arma da fuoco.

"Capitano da dove iniziamo?" dice Velasco.
"Dalle telecamere, la scientifica farà i rilievi e Amanda fa le foto in ogni angolo dell'appartamento."
"Ok capitano."
"Intanto Fin andiamo in ospedale." dico.

Usciamo da casa di Rafael e lo raggiungiamo in ospedale, le infermiere ci informano che è in sala operatoria.
"Non è niente di grave, ma il proiettile ha colpito un legamento." spiega l'infermiera che ci è uscita dalla sala operatoria.
Intanto chiamo Elliot, lui è lì a prendere le chiamate.
"Ehi come va lì?" domando.
"Tutto tranquillo. Da te."
"Siamo in ospedale, Barba è stato ferito, mentre in casa sua ci sono Rollins e Velasco. Io sono con Fin."
"Ok, sta attenta. Per favore."
"Non vuoi venire?" domando.
"No, ho delle cose da finire."
"Ok. Stasera ceniamo insieme?" domando.
"Se finiamo presto."
"Elliot.... è mio amico. Non posso lasciarlo solo."
"Lo so tu sei leale."
"TI amo." gli dico.
"Capitano ci hai preso gusto a dire quelle paroline?"
"Se vuoi te lo dirò stanotte." dico.
"Dormiamo insieme?"
"Sì. Manderò i ragazzi da te. Chiederò a Lizzie di tenerli."
"Mmmm Capitano, non vedo l'ora di essere soltanto noi due."
"Ti amo." sussurro di nuovo.
"Ti amo anch'io." dice.

Intanto esce il medico e ci informa che Rafael sta bene.
"Possiamo parlargli." dico.
"Sì. Però non stressatelo."
Ci avviamo nella camera di Rafael.
"Ehi." dico.
"Ehi." risponde.
"Come stai?"
"Bene. Grazie per essere venuta."
"Allora raccontaci cosa è successo." chiedo.
"Ero nel mio appartamento, quando qualcuno entra, forse per rubare non lo so."
"Quindi ti sei difeso."
"No. Abbiamo lottato, lui era armato, mi ha ferito. Ma l'ho disarmato."
"Quindi non sai chi sia?"
"No. Stavo studiando dei documenti per un caso."
"Potrebbe essere qualcuno per il tuo caso."
"Non lo so. Lui è morto." dice.
"Va bene. Noi andiamo, continueremo ad indagare."
"Liv... sei ancora arrabbiata con me?"
"Sì. Ma in questo momento ho messo da parte ciò che hai combinato."
"Grazie." dice.

Ti amo e non lo so direDove le storie prendono vita. Scoprilo ora