Capitolo 16

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Olivia.
Due mesi dopo.

Siamo seduti in giardino della mia nuova casa.
La casetta l'abbiamo presa per il nostro cane che a Chicago era abituato a stare in giardino. Così come Noah. Abitiamo vicino agli Stabler, nonostante tutto quello che è successo alla fine ho deciso che quella era la zona giusta per viverci.
Quello che è successo quel giorno è impresso nella mia mente, nonostante le cose poi si sono sistemate, il mio cuore si è di nuovo spezzato.

Due mesi prima.

Eravamo in viaggio per conoscere quest'uomo per fare questo affare e poi far intervenire la squadra. Avevo un brutto presentimento, avevo detto a tutti di mettere sotto i vestiti dei giubotti antiproiettile, ma loro non mi hanno dato ascolto, in primis Elliot.

Quando siamo arrivati la prima sorpresa si presenta, la partner che mi ha sostituita mentre ero in Oregon, quella con cui Elliot aveva una storia. Lei è lì muta, penso che sia sotto copertura come noi. Quando esce il nostro incubo. Richard Wheatley era ancora vivo, ma sfigurato.

Elliot si mette davanti a me facendomi da scudo.

Poi le cose precipitano Elliot viene colpito e precipita a terra e prima che lui riesca di nuovo a sparare, prendo la pistola e gli sparo dritto in fronte. Non volevo farlo, ma penso che sia stata la rabbia e il dolore a farmi agire così. Ho sempre odiato sparare, ma questa volta avevo l'arma che ci ha salvato la vita. Poi ritorno da Elliot, mentre chiamano l'ambulanza. Ho le mani sporche del suo sangue mentre cerco di non far uscire più sangue. Ma lui è più morto che vivo. Non mi arrendo. Quando arrivano i paramedici e iniziano a rianimarlo ma sembra essere troppo tardi, così lo caricano sull'ambulanza e lì che si sveglia, la mia mano sporca nella sua. Quando sussurra il mio nome vorrei piangere, lui è vivo.

Quando arriviamo in ospedale che in questo periodo ci ha visti troppe volte, viene portato in sala operatoria. Dicono che serve sangue.
"Ho lo stesso gruppo sanguigno di Elliot." dico in lacrime.
Mi portano in una sala per il prelievo, nella camera anche i figli di Elliot arrivano per donargli il sangue.
"Ma cosa è successo?" domanda Kathleen.
"Il nostro caso sotto copertura è finito male. Ma Wheatley è morto."
"Per sempre?" domanda Eli.
"Per sempre." dico.
"Olivia non è che te ne andrai di nuovo?" domanda Lizzie.
"No. Penso che resterò."
"Speriamo che papà si salvi."
"Lo spero anch'io ragazzo." dico ad Eli.
Mi dovrei cambiare, ma non posso andarmene. Le infermiere mi danno una divisa  di carta e lo indosso togliendomi i vestiti sporchi.
"Benson." dice McGrant.
"Capo."
"Hai sparato con la tua pistola?" domanda.
"Sapeva che ero in servizio e sotto copertura, dovevamo proteggerci." dico.
"Sei sospesa con effetto immediato e una valutazione con gli affari interni."
"Ma non può farlo, ho agito per difesa, chieda ai detective di Chicago."
"Me lo hanno detto, ma non cambio idea."
"Lei è un coglione." dico prima che riesca a fermarmi.
"Come?"
"Un coglione, sospendermi per aver difeso la vita dei miei uomini, sospendermi perchè ho ucciso il suo amico Wheatley? O perchè il merito è andato a OC e a Chicago e non a lei. Ho detto loro con l'approvazione della mia squadra che nessun merito alla SVU e al suo capo." dico 
"Sei licenziata."
"Bene." dico.
"Non lotti nemmeno per il tuo posto."
"Sono stanca, ho avuto una giornataccia e il mio partner è stato ferito e ho donato un litro di sangue. Mi scusi se non mi metto ad urlare e piangere per il mio posto di capitano." dico troppo calma
"Olivia." di corsa arriva Hank.
"Hank, cosa fai qui?"
"Sapevo che questo coglione avrebbe fatto qualcosa di affrettato. Non può licenziarti e nemmeno sospenderti. Tutte e tre le squadre abbiamo garantito che hai sparato per legittima difesa. Che ci sono le immagini quel tizio aveva puntato la pistola su di te."
"Vede capo non sono sola. Quindi ora si tolga dai piedi." dico.
"Non finisce qui, Capitano Benson." dice McGrant.
"E' inutile che vada dagli affari interni, nessuno la prenderà in considerazione." dice Hank.
Appena va via io crollo sulla sedia.
"Ehi andrà tutto bene."
"Lo spero. Non può morire, non mi deve lasciare ancora." dico in lacrime.
"Signora Benson, il dottore vuole parlare con la famiglia." mi chiama l'infermiera.
"Va." dice Hank.

Ti amo e non lo so direDove le storie prendono vita. Scoprilo ora