Addio, non addio, Corea

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"Non credo, se fosse per me non mi farei mai baciare da una tipa se non mi piace, ma ancora di più se mi piace un'altra... persona."

Disse in riferimento al film, che parlava di due ragazzi che si piacciono ma uno di loro bacia un'altra, scandendo bene l'ultima parola.

"Hyun, secondo me gli piaci."
"Non credo proprio "
"Eddai, rovini tutti i momenti in cui c'è aria romantica."

Dopo quella sera passai gli ultimi giorni di vacanza li passai con mio cugino a girare e rigirare Seoul.

"Ciao ragazzi, mi mancherete tutti, tanto."
"Ciao principessa, grazie per tutto."

Dissero tutti, Chan escluso.

"Ah e... Hyun, mi raccomando."

Gli feci l'occhiolino.

"Lo farò, appena troverò il coraggio, sempre se ci riuscirò..."
"Ce la farai, tesoro."

Abbracciai tutti tranne Chan, li ringraziai per i bei momenti passati insieme, per avermi fatta stare bene, per tutto quello che avevano fatto per me.

"Mi sento in debito con te..."

Disse Hyu.

"Non devi, è stato un vero piacere aiutarti, mi piacciono le storie d'amore."

Felix spalancò gli occhi.

FELIX

HYUNJIN!?! INNAMORATO!?! DI CHI!?! DI GRETA!?! NON È POSSIBILE, È PER FORZA QUALCUN'ALTRO E IO SCOPRIRÒ CHI È.
È l'uomo che amo, l'unico, non posso permettermi di farmelo scappare, è tutto.

Non mi sono mai innamorato così tanto di qualcuno, non ho mai provato dei sentimenti così forti per niente e per nessuno.

GRETA

Poi arrivò il momento della partenza e della felicità di mio cugino.
Saremmo andati in Giappone prima di tornare a casa.

Salimmo sull'aereo, passammo le ore di viaggio a ripensare al mese in Corea, in cui avevo fatto conoscere ai miei i ragazzi, ci scambiammo due chiacchiere e fummo arrivati.

"Ah, che bello, finalmente è il momento del viaggio della MIA vita."
"Sono felice che ti faccia piacere essere qui."

Dopo aver corso per tutta Tokyo con l'auto andammo a mangiare e girammo per la capitale durante la notte. Che spettacolo.

Passammo un mese stupendo: mangiammo di tutto, partecipammo a molteplici fiere del cosplay, del cibo tradizionale, dell'arte giapponese, dell'artigianato... Vedemmo panorami straordinari, alberi di Sakura completamente fioriti, le città piene di gente come si trovano negli anime e tante belle cose e, come dalla Corea, non volevo andarmene.

FELIX

"HYUUUUUUU!"

Urlai, facendo spaventare la persona con cui volevo parlare.
Hyunjin sobbalzò. Era mezzo addormentato sul divano e io l'avevo svegliato.

"Scusami."

Gli dissi mentre mi sedevo vicino a lui.

"Mh... Fa niente."

Mi abbracciò.

"Greta ha detto che è stato un piacere aiutarti nella tua storia d'amore... Con chi? Di chi ti sei innamorato?"
"Nessuno. Dovevo superare un amore passato che mi faceva ancora male..."
"Oh, non preoccuparti, Hyu, puoi parlarne anche con me se non ti dà fastidio."

Dissi sorridendo.

Almeno non era innamorato di qualcuno, o così pensavo.

"Grazie Yongbok."

Rise.
Non mi piaceva per niente essere chiamato così, non mi piaceva il mio nome... Era...

Però detto da lui era carino, decisamente, carino.

"Non ti arrabbi Yon?"
"Ah, sì, certo... Sono molto arrabbiato, ti conviene scappare."
"AAAAAAAA!"

Urlò Hyunjin cominciando a correre per tutta la casa.
Quando poi fummo troppo stanchi per rincorrerci, ognuno tornò nella sua stanza col fiatone.

GRETA

"Mi manca già la Corea." Pensai. Ma secondo me l'unica cosa che mi mancava erano i miei amici. Ho il numero di Bin, di Hyunjin e di Felix, quelli con cui avevo un rapporto più stretto, avrei potuto chiamarli, ma gli orari dall'Italia alla Corea sono molto diversi. Non potevamo mantenere una forte amicizia o altro simile.

Così, ad una settimana dal ritorno a casa, chiamai mia madre.

"Mamma."
"Che succede?"
"Se tornassi in Corea?"
"Ma sei pazza? Da sola?"
"No, no, con i ragazzi, e poi ho fatto il provino per quell'agenzia vicino all'hotel e mi hanno presa."
"Potevi almeno dirmelo. Come facciamo a farti tornare lì?"
"Pago io il biglietto."
"Va bene."
"Ciao."

Ora dovevo chiamare uno dei ragazzi per fare una sorpresa agli altri.

"Changbin."

Scrissi al mio amico.

"Che ti serve, principessa?"
"Il numero di chiunque tu voglia, ma non di Chris."
"OK."

Mi mandò il numero di Jisung, lo chiamai all'istante.

"Jisung."
"Oh, ciao, Greta. Che ti serve da me?"
"Fai in modo che nessuno ti senta, devi reggermi un gioco. Io torno lì e vengo a stare con voi, qualsiasi cosa ti chiedano a proposito della chiamata, tu rispondi che volevo salutarti."
"Tutto chiaro. Ora ti passo anche gli altri per destare meno sospetti."
"CIAO, RAGAZZI!"
"Ciao, Gre!"

Dissero in coro.

Back to Korea (Christopher Bang, Bangchan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora