I fratelli Lee (2)

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"Devi parlarne anche con Chan, se questo sta portando problemi anche alla vostra relazione."
"Sì, sì, sì. Tranquillo. Domani vieni a scuola a darmi una mano? Ti procuro qualsiasi cosa per nasconderti."
"Non c'è bisogno, vengo così. Loro sapranno magari che ci conosciamo e cercheranno di essere tuoi amici e sai come va a finire."
"Grazie Hyunjin. Ora andiamo a dormire, è tardi."

Salimmo le scale assieme e mo lasciò un bacio sulla guancia prima che entrassi in camera.

"Notte Hyunjin."
"Notte Greta."

Le sorrisi.

"HYUNJIN SVEGLIATI!"

Le sentii urlare.

"Se proprio vuoi venire ti devi muovere."

Mi preparai velocemente, superai i miei record.

"Sù, andiamo."
"Vuoi che ti porti lo zaino?"
"No, sono apposto."

Arrivati a scuola salii dal preside. Avevo avuto il permesso della vicepreside di salire, quindi era OK.

"Buongiorno signor Cheong. Devo parlarle di una cosa importante."
"Oh, ci accomodi pure... Lei deve essere il signor Hwang."
"Esatto, sono io."
"Mi dica pure."
"Si stanno verificando degli atti di bullismo pesante contro una persona che da lei non è stata ascoltata."
"Io ho ascoltato tutti. Lei sta parlando della signorina Ryu?"
"Esatto."
"Oh, per favore, se ne vada. Non voglio più avere a che fare con questa storia. Quella ragazzina fa la vittima e si autolesiona dando la colpa agli altri. SE NE VADA. ORA."
"Lei non può affidarsi a quello che viene detto."
"Oh, invece sì. Perché è la verità. Ora se ne vada."

Mi dispiaceva non essere riuscito a fare nulla per lei... Ci tenevo così tanto a farla stare bene a scuola.

Bussai alla quarta A.

"Greta, vieni un secondo."

"Che ci fai qua?"

Mi fecero lei e Hyeji col labiale.

"Niente."

"Signorina, può andare."

"Che è successo Hyunjin?"
"Non mi ha ascoltato. Mi ha urlato dicendo di andarmene dopo aver detto che tu fai la vittima e che ti autolesioni."
"Oh, quella storia. Greta glielo dovrebbe aver detto che il preside fa desiderare."

Si intromise il professore, che capii essere quello di psicologia.

"Oh, sì, lo ha fatto. Ho voluto provarci lo stesso."
"Mi dispiace. Non posso fare nulla. Mi dispiace tantissimo per te, Greta, e lo sai bene, ma finché avremmo un preside con queste idee niente può cambiare."
"Va bene lo stesso. Grazie Hwang. Ora vattene. Grazie anche a lei professore."

La campanella suonò e arrivò il professore dell'ora successiva.

Poi "Hwang". OK che era il mio cognome, ma sentirmi chiamare così non era delle migliori sensazioni.

GRETA

Il professor Jung mi portò con lui durante la sua ora di spacco, la seconda.

"È vero? È vero che ti hanno messo le mani addosso? Che hanno parlato male di te? Che ti hanno detto delle brutte cose?"
"Sì."

Dissi.

"Questi sono atti da denunciare. Andiamo io e te oggi pomeriggio con i video delle telecamere della scuola a vedere se possiamo fare qualcosa. Non possiamo andare avanti così."
"Va bene. Ci vediamo all'uscita."
"A dopo, signorina."

Tornai in classe per l'ora di matematica. Che noia.

Andai in bagno per avvisare il mio allenatore che il pomeriggio ero impegnata.

Poi due ore di coreano, una di inglese e una di fisica.

Incontrai il professore poco dopo.

"Ho tutto."
"Grazie mille. Non doveva, veramente."

Non credevo che veramente fosse possibile un'alleanza alunno-professore prima di quel giorno.

Denunciammo tutto con tanto di prove e venimmo creduti. Non dal preside ma almeno da delle persone esperte in campo. Importava di più.

Lunedì sarebbero venuti a scuola per parlare con i Lee e poi si sarebbe deciso cosa fare. Io non mi sarei presentata.

"Hyunjin! Hyunjin!"

Dissi appena tornata a casa. Non andai ad allenarmi quel giorno.

"Dimmi. Oh, e perché sei a casa così presto? Di solito torni dopo mezzanotte."

Back to Korea (Christopher Bang, Bangchan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora