A sette anni

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"Che carino che è stato a preoccuparsi. A me non piace, però. Ho sempre amato solo e soltanto Minho, sin dal momento del debutto degli Stray Kids. Oh, a proposito, non vedo l'ora che avvenga il tuo. Chissà come ti tratterà la gente qui, magari smetterà di squadrarti o di prenderti in giro."

Ah, sì, non l'avevo detto.

A scuola mi trattavano tutti male, tranne Jiwoo, Chul e Bora.

Probabilmente per questo solo loro tre hanno accettato di uscire.

"Mh, direi. Ma inizierebbero tutti ad usarmi se diventassi famosa."
"Non pensare il peggio."
"Sono solo realista."
"Almeno spera per il meglio."
"Speriamo insieme."

Al ritorno Hyeji mi accompagnò alla JYP e si offrì per riportarmi lo zaino a casa, grandissima scusa per rivedere il suo amato fidanzato.

"Ci vediamo domani alle quattro."
"Va bene, Hye."

La abbracciai e salii nel palazzo. Prima rampa, seconda rampa, terza, quarta, quinta, sesta, settima...

...Poi presi l'ascensore.

La sera, come preferivo sempre fare di venerdì, tornai a casa prima.

"Bentornata principessa, ieri mi sembra che tu non ci abbia calcolati proprio."

Mi disse Chang-Bin senza darmi il tempo di entrare.

"Sì, scusate, sono tornata stanchissima."
"Va bene, vieni, siamo tutti in camera tua a guardare un film."
"Devo un attimo lavarmi e cambiarmi, cominciate pure."

Salii in camera e presi i vestiti.

"Torno subito."

Tornai poco dopo.

Chris spalancò le braccia e io mi ci misi dentro.

"Avete scelto un altro film d'amore che diventerà realtà?"

Chiesi ripensando all'ultima volta.

"Abbiamo scelto un film d'amore, che diventa realtà non lo sappiamo."

Disse Felix.

Ecco. Quel film aveva lo stesso inizio della romanticissima storia tra Minho e la mia migliore amica Hyen-Jin.

Poi si lasciano, si innamorano di altre persone, ma poi si mancano talmente tanto che tornano insieme.

E se succedesse veramente?

Nel caso spero che si innamorino più l'uno dell'altro che di altre persone.

Vi immaginate Hyen-Jin innamorata di me e Minho che va dietro a tutti gli altri Stray?

No, probabilmente.

Non fatelo, grazie.

Se avessero saputo che ho avuto in testa questa malsana idea mi avrebbero ammazzata di sicuro.

Dopotutto volevo loro bene.

La mattina dopo, ci svegliamo tutti ammassati nel letto, non ci eravamo spostati di un centimetro.

Loro avevano un "appuntamento" con gli Stay su VLive, quindi mi sarei dovuta cercare qualcosa da fare.

Non trovai nulla di interessante, purtroppo.

Purtroppo perché mentre loro si divertivano io ero lì a non fare nulla con me stessa e me medesima che facevano gruppo con me e mi consolavano dal fatto che fossi triste poiché loro erano un gruppo e potevano divertirsi insieme e io, dopo la mia scelta che avrei ritenuto buona a sette anni, stavo con le mani in mano mentre li sentivo soffocare dalle risate.

Ogni parola che dicevano il mio umore scendeva sempre più giù, fino a toccare il fondo della tristezza.

Probabilmente non ero mai stata peggio.

Piansi.

Perché non potevo scegliere un gruppo?

Poi mi ripresi.

Non era scegliere un gruppo o lavorare da sola.

Erano le persone che cambiavano tutto.

Non stare soli o in gruppo.

Non era colpa mia.

O almeno credo.

Tornai a piangere.

In un eventuale gruppo non avrei trovato nessuno simpatico come loro.

Mi consolai pensando che dal che non sapevo ballare due anni prima, ero arrivata quasi al debutto in una delle agenzie più gettonate della Corea del Sud.

Almeno questo.

Ma non bastava.

Una loro parola era una lacrima, una loro risata ne erano dieci.

Uscii fuori a fare un giro con le mie solite cuffiette nere che portavano sempre il volume al massimo.

Non toglietemi né loro, né la musica.

Back to Korea (Christopher Bang, Bangchan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora