Esattamente aprile. Aprile di qualche anno dopo. Un aprile più caldo non si era mai visto.
Chan aveva venticinque anni e ora ne ha trenta, io ne avevo venti ed ero a venticinque.
"Greta, preparati, andiamo in spiaggia a fare un giro e mangiamo fuori."
Mi vestii e mi truccai, bene, ma niente di esagerato, sia chiaro.
Eravamo da soli nell'auto nuova di Chan, ancora famosi.
Il mio debutto? È avvenuto il sette di gennaio, proprio cinque anni fa, dopo che Chan mi portò quello scatolone di cioccolatini.
Gli Stray Kids? Incredibile a crederci, ma hanno rinnovato il contratto.
Chan mi aprì la porta.
"Vai principessa."
In spiaggia c'eravamo solo noi. Ci stendemmo vicini sulla sabbia e ripensando ai momenti che avevamo passato insieme ridevamo.
"Ci andiamo a fare un giro?"
Annuii. Lui si alzò prima di me. Misi il telo su cui eravamo stesi nella borsa.
Mi girai.
Una lacrima gli rigava la guancia.
Si abbassò.
"Mi vuoi sposare?"
Mi porse un anello stupendo.
Sorrise.
Sorrisi.Non riuscivo a parlare, lo abbracciai. Piangevo, questa volta di felicità. Era la sensazione più bella della mia vita, non ce ne furono altre così, o almeno fino a quando non ci sposammo.
"Sì."
Riuscii a sussurrare a stento.
Mi infilò l'anello al dito e mi strinse la mano.
"Te lo dirò all'infinito, ti amo."
Non riuscivo ancora a parlare, riuscii solo a dargli un bacio e a sorridere ancora.
Aprì le braccia e mi abbracciò ancora mentre mi accarezzava i capelli.
Appena mi calmai, dissi la cosa più ovvia che potesse mai uscire dalla mia bocca.
"È tardi, andiamo a mangiare?"
"Va bene."Rise, era così ovvio.
Mangiammo lì sul mare, in un piccolo locale proprio sopra la spiaggia.
Tornammo a casa, non riuscii a trattenermi.
"RAGAZZIIIIIIIIIIIIIIII! SCENDETE ADESSO!"
Scesero di corsa pensando fossi arrabbiata con loro per qualcosa che avevano fatto.
"IoeChancisposiamo."
Pensavo che avrei dovuto ripeterlo e che nessuno avesse capito, ma i ragazzi abbracciarono Chan neanche fosse l'ultima volta che si sarebbero dovuti vedere, mentre Hyeji si congratulò con me come una persona normalissima, mi abbracciò ed era felice per me.
Solo Seungmin aspettò che il momento si calmasse per congratularsi anche lui normalmente con Chan e poi tornare a quella stronzata di anni fa.
"Quando? Dove? E i figli? VI PREGO VOGLIO DEI NIPOTINI!"
Disse facendo finta di piangere.
Io e Chan sorridemmo.
"Quando sarà ora sarai il primo ad essere avvisato."
"CHE BELLO!"Poi con calma anche i ragazzi mi abbracciarono come persone normali, Jeongin però non voleva staccarsi, il nostro legame si era stretto durante gli ultimi anni, eravamo come fratelli, dopotutto avevamo pochi mesi di differenza e interessi simili.
La sera festeggiammo tutti insieme, preparandoci qualcosa da soli e rischiando di incendiare casa. Erano queste le cose belle.
Stranamente a fine serata eravamo tutti lucidi, avevamo bevuto poco, purtroppo per tutti, ma ridevamo e stavamo insieme ed era forse l'unica cosa che ci importava. Mi sentivo parte integrante di un gruppo di cui non c'era scritto che fossi partecipante.
Eravamo felici per noi e per gli altri, ma basta anche solo dire che eravamo felici.
Ah, e non dimenticatevi Changbin, la parte più importante degli ultimi anni. La persona che mi aveva fatto conoscere tutti, i miei migliori amici, il mio futuro marito, che mi aveva fatta stare bene con tutti, che mi aveva resa quella che sono lasciandomi stare qua con tutti quanti, che mi era stata vicino, che mi aveva fatto superare anche il più stupido dei litigi con Chan e tante altre cose che oggi stento a ricordare.
Andammo tutti a dormire col sorriso sulle labbra e con un ultimo abbraccio.
"E se ci sposassimo a luglio?"
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Back to Korea (Christopher Bang, Bangchan)
Fanfiction"Benvenuti in Corea, in questo momento sono quasi le 9:00 in Italia e quasi le 16:00 qui, a Seoul. Atterreremo a minuti." "Sei pronta a tornare a casa?" "Io non torno." Però tornò, non in Italia, ma in Corea.