Felici insieme

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La luna era quasi piena, stava perdendo luce sera per sera. Lei era completamente immersa da quella luce e la stessa le si rifletteva sugli occhiali oro.

La baciai. Tutte le volte erano come la prima, l'amore ci sommergeva ancora. Poi lì, al mare, solo io e lei, con la luna e il rumore delle onde tutto era più bello.

"Ti amo."

Mi staccai un attimo dalle sue labbra per pronunciare quelle parole di cui forse tutti avrebbero bisogno. Le nostre labbra si toccarono ancora, all'improvviso. Le passò un brivido sulla schiena a causa dello spavento, si irrigidì. Capì subito, però che non era nulla di cui preoccuparsi e si lasciò andare.

Mi stesi sulla sabbia appena staccati e lei mise la testa sul mio petto. Quando lo faceva mi si accelerava il battito, lei lo notava e lo sapeva. Sorrise appena ci fece caso, io riuscii a farlo solo dopo un attimo di imbarazzo.

"Mi piace quando vai in tilt e ti si accelera il battito. È così carino, SEI così carino."

Mi feci rosso a quelle parole, non mi piace quando si vede che sono in un momento di disagio, ma lei non lo faceva sembrare tale. Lei davanti a me non si imbarazzava mai, faceva con me qualsiasi cosa con tanta naturalezza, diceva che secondo lei non c'è motivo di imbarazzo in una coppia. Giusto, ma io non riuscivo, per lei provavo quello che non avevo mai provato per nessuna, mi faceva provare quello che non mi aveva mai fatto provare nessuna.

Mangiammo una cosa al volo e piano piano tornammo verso casa.

"Avevo bisogno di un po' di tempo per te e per noi, poi proprio il giorno del mio compleanno. Grazie mille."
"Di niente, qualsiasi cosa per renderti felice, chiedi pure quando vuoi."

OK che era la "nuova maknae" del gruppo, ma si comportava come mi ero sempre comportato io, il più grande. Mi piaceva questo aspetto, la rendeva attraente.

Sorrisi alla risposta, lei mi baciò di scatto. Sorrisi ancora di più, ero felice di essere con lei, lei era felice di stare con me, sia di modo che di fatto. Eravamo felici insieme, forse come non lo eravamo mai stati.

"Adesso mi puoi raccontare quello che hai?"
"Ti racconto tutto a casa."

Tornammo a casa e salimmo in camera. La ragazza si passò una salviettina struccante sul viso, dove piano piano uscivano dei lividi e delle ferite.

"Colpa di due ragazzi nella mia scuola, e non solo qui."

Si scoprì le gambe, altri segni, e poi le braccia, ancora.

"Hai fatto qualcosa per questo? Ti sei preoccupata di fare qualsiasi cosa per fermarli?"
"Sì, non preoccuparti di questo."
"Perché non mi hai mai detto niente?"
"Non volevo farti preoccupare."
"Greta... Ma..."
"Ho sbagliato. Dovevo dirtelo, lo riconosco."
"No no. Grazie per non avermi fatto preoccupare."
"Non volevo rovinare il tuo compleanno con quello che mi succede, ne avremmo potuto parlare più avanti."
"Va bene così. L'importante è che tu abbia fatto qualcosa per stare meglio."
"Sì, mi sono organizzata e ho preso provvedimenti. Ora sono molto più tranquilla, anche se lunedì non vado a scuola."
"Greta non puoi fare continuamente assenze."
"È una cosa da assenza, quindi non ci vado."
"Tutto è da assenza per te."
"Sì, può essere, ma questo sul serio."
"Lo dici tutte le volte che ti assenti."
"Questa volta è serissima, te lo giuro."
"Come vuoi."

Mi girai verso il mio lato del letto e notai che qualcosa sotto le coperte non andava.

"Greta?"
"Sì?"
"Cos'è?"
"Guarda."

Tutte le nostre foto più belle erano state incorniciate, c'era una lettera, dei petali di rosa, che a dire il vero erano molto profumati e a me piacevano tanto. Poi un pacco chiuso e stra chiuso dallo scotch.

"Che c'è dentro?"
"Apri."

Aprii come mi aveva detto. C'era un profumo, un bracciale con la SUA iniziale, per non dimenticarmi mai di lei, così disse, una collana con le NOSTRE iniziali, almeno quello, un poster con le stesse foto che aveva incorniciato e il poster del suo primo album. A quel punto risi.

"Un tuo poster come regalo di compleanno... stupendo."
"Lo so, grazie mille per aver compreso l'arte e la bellezza, ti amo."
"Ti amo anche io, principessa."

Mi si lanciò addosso e ci baciamo stesi sul letto.

Back to Korea (Christopher Bang, Bangchan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora