"Posso avere la tua mano?"

372 21 1
                                    

Ogni minuto che passava il suo corpo era sempre più vicino al mio, si era girato e mi aveva abbracciata, voleva scusarsi.

"Sono io a doverti chiedere scusa."

Mi fece ad una certa.

"No, no, non devi. Non dovevo parlare così. Mi dispiace di averti ferito, sono l'unica che deve chiedere scusa."

Silenzio.

"Quando torni a casa? Non voglio stare senza di te. Sei proprio una brava persona, ti meriti un bravo ragazzo che ti tratta da dio."
"Questa è già casa. Non voglio tornare in quell'inferno di posto da dove sono venuta."
"Mh, sono stato un bravo compagno di stanza per farti chiamare questo posto "casa"?"
"Sì, che lo sei stato. E lo sei."

Lo presi tra le mie braccia come se fossi più grande di lui e lo strinsi.

"Ti voglio bene."

Mi disse.

"Te ne voglio anche io, Chan."

Non avrei mai immaginato di pronunciargli queste parole.

Passammo la notte abbracciati mentre entrambi cercavamo di farci perdonare dall'altro.

"Buongiorno."

Dissi a Chan appena sveglio.

"Mh, principessa."

Mi prese per i fianchi e portò il mio corpo vicino al suo, così che potesse abbracciarmi di nuovo come si deve.

"Ti sei svegliato presto oggi... Come mai?"
"Ne avevo voglia."
"Chan, io vado, sto facendo tardi, ci vediamo stasera."
"Mh, non mi lasciare."
"Devo lasciarti, scusa. Ciao Channie."
"A dopo principessina."

Nella sala degli Stray c'era già qualcuno intento ad allenarsi: Hyunjin. Il motivo per cui stesse già lì era chiaro.
Bussai.

"Avanti."

Fece il ragazzo interrompendo la musica.

"HYUNJIN."
"Dimmi."

Non riuscivo a parlare, mi dispiaceva troppo per lui, soprattutto perché era colpa mia, così mi fiondai addosso a lui abbracciandolo.

"Mi dispiace."
"Dispiace a me, non avrei dovuto dirgli quelle cose."
"Io e lui abbiamo chiarito, io e te no. È colpa mia, soprattutto, non avrei dovuto trattarti così."
"Ma il motivo per cui l'hai fatto è stato perché Chan si è arrabbiato con te dopo quello che gli avevo detto IO, quindi a me sta più che bene quello che mi hai fatto, ho sbagliato, lo so, scusami."
"Non dovevo certamente sbatterti al muro e urlarti in faccia, sbaglio?"
"Non sbagli, ha fatto male."
"Mi dispiace, non era mia intenzione."
"Ti ho detto già che non fa nulla... A proposito... che ci fai qui? Non credo ti avrebbero lasciata entrare senza tesserino da idol."
"Ehm... Devo andare, ci vediamo stasera Hyu."

Chiusi la porta velocemente ed entrai nella stanza di fronte, la mia.

"Pronta?"

Mi chiese il tipo dello staff.

"Pronta."

Risposi.

Passai la giornata ad allenarmi, senza mangiare, ormai non riuscivo a mangiare più nulla dopo che quelli della JYP mi avevano messo in testa quelle cose sul peso e bla bla bla...

"Vuoi qualcosa?"

Mi disse Channie appena tornai a casa.

"No, no, grazie"
"Sai che non puoi continuare così?"
"Lo so, ma non riesco proprio, nonostante gli forzi non ce la faccio."
"Se scendessimo e andassimo a fare un giro ora?"
"Va bene."

Scendemmo verso l'una e trovammo tutte le lucine dei locali accese. Seoul di notte era ancora più bella che di giorno, la luna illuminava la strada e le persone non c'erano, c'eravamo solo io e lui. Chan mi faceva sentire protetta. Forse per i suoi addominali e per la sua altezza. Era parecchio più alto di me. Senza di lui avrei avuto paura di uscire, soprattutto di sera, mi fece stare bene.

"Guarda lì!"

Indicai al ragazzo un tipo che faceva i dolci, inutile dire che li avrei mangiati tutti appena acquisito un po' di coraggio.

"Ti sembrano belle, vero?"
"Parecchio. Prendiamone qualcuna e portiamole anche agli altri."
"Va bene, tu aspettami fuori."

Chan entrò in quel piccolo edificio lasciandomi fuori. Avevo paura senza di lui, ma non volevo chiamarlo, troppo orgoglio.

"Tutto bene lì fuori?"

Mi scrisse.

"Sì, tranquillo."

Andava tutto bene.

Appena Chan uscì lo abbracciai.

"Ho avuto paura."
"Del buio?"
"No, ma qui fuori è inquietante."
"Sembra così. Man mano che passi tempo qui ti ci abituerai. Poi ci sarò sempre se vuoi."
"È quello che mi fa sentire al sicuro."
"Mi fa piacere che ti faccia stare bene."
"Ti voglio bene, Channie."
"Anche io ti voglio bene principessa."

CHRIS

Ma perché era un "ti voglio bene" e non un "ti amo"?

Un giorno glielo farò dire, giuro

"Posso avere la tua mano?"
"Puoi."

Le presi la mano, lei fece un profondo respiro per tranquillizzarsi e camminammo come fidanzati. Che bella sensazione. Secondo me piaceva anche a lei.

Back to Korea (Christopher Bang, Bangchan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora