Ci appartammo in modo che nessuno ci sentisse e gli raccontai tutto.
"È giusto, dopotutto. È violenza fisica e psicologica, non leggera."
"L'importante è che tu e il professore siate riusciti a farvi valere e che vi credano."
"Sì. Ora sono molto più tranquilla. Lunedì non vado a scuola, potrebbero esserci dei problemi."
"Per cose del genere io non mi presenterei per un po'."
"La scuola è cominciata da poco. Non posso ancora permettermi di assentarmi per il tempo per cui lo faresti tu. Fosse stata la fine dell'anno lo avrei fatto, contato anche il numero di assenze già fatte."
"Ti capisco tesoro. Ora rilassati, non c'è bisogno che tu pensi più a nulla."Mi accarezzò la guancia e mi sorrise. Sorrideva sempre.
Ovviamente tutti quanti mi chiesero perché non fossi a lavoro e a tutti risposi che ero troppo stanca per allenarmi.
Chan la prese per un'opportunità per stare di più con me. Non stavamo mai insieme. Quel venerdì era così tranquillo. Niente problemi o stronzate simili. Eravamo tutti di buon umore, me compresa.
Guardammo un altro dei film d'amore che ci piacevano, piacevano a me. A Chan piacque, piano piano si stava appassionando anche lui ai film d'amore. Mangiammo soprattutto cioccolata, fino ad esplodere, quasi.
La sera obbligai ancora i miei amici a portarmi al luna park, insieme a Hyeji, stavolta.
Invitai tutti a salire sulle giostre senza obbligarli come feci con Chan. Hyunjin, Minho e Changbin mi accompagnarono su TUTTE le montagne russe, mentre gli altri si limitarono a tre o quattro che facevano meno paura. Sarò stata io coraggiosa, ma le giostre fecero paura a tutti.
"Changbin, perché tremi?"
"Tu non hai avuto paura lì sopra, Hyunjin?"
"Ehm... No? Dai almeno ci sei salito e non hai fatto il fifone come Felix."
"O come HyenJin."Si intromise Minho.
"Ehi!"
Dissero in coro la ragazza e Lix.
"Non avevamo paura, semplicemente non avevamo voglia."
Fece Felix tentando di parare il culo ad entrambi.
"Sbaglio... O domani qualcuno compie venticinque anni?"
"Ioioioio."Mi rispose Chan.
"Sei vecchio."
Gli dissero i più piccoli.
"Però è sempre bellissimo, da quando avete debuttato."
Mi alzai sulle punte più che potevo e provai a baciarlo, ma mi dovette prendere lui in braccio tanto che era alto.
"Che facciamo stanotte, allora?"
"Non ho voglia di fare niente."
"Ma è per te."
"Proprio perché è per me non voglio fare niente."
"Come vuoi."Girai gli occhi e ce ne andammo, erano le sei.
A casa riuscii a farlo addormentare così che noi potessimo organizzargli qualcosa. Loro avevano un rapporto molto particolare con lui, erano come fratelli minori. Chan ha sempre fatto tutto per tutti noi, anche per me per il poco tempo che non avevamo litigato, fino ad ora. Forse, tra le feste della seconda metà dell'anno quella fu la più bella e quella organizzata meglio, ma se lo meritava eccome.
Salii di nuovo in camera, si era svegliato, era mezzanotte, sapevo cosa fare.
"Dai Chan, vestiti, usciamo solo io e te, tanto ti sei riposato."
Si era già messo il pigiama prima di andare a dormire.
"Tra cinque minuti sono giù."
Si era vestito senza pensarci troppo, maglione e jeans.
Oh, e, ovviamente, l'uscita era un modo per farlo vestire decentemente per la festa al piano di sotto.
"Greta eccomi, prendo le chiavi e..."
"BUON COMPLEANNO CHAN!"CHRIS
OK, non me lo aspettavo. Quando scesi giù tutti mi aspettavano, Hyeji compresa. La sorpresa fu bellissima. I miei amici sorridevano, io anche. Avevo detto loro di non organizzare nulla, di solito sono io quello che prende il comando e che preferisce che gli altri non si sforzino per lui. Jeongin mi corse incontro e mi abbracciò. Lo strinsi forte e forse mi uscì qualche lacrima.
"Grazie mille, non dovevate."
La casa era completamente addobbata, anche le lucine, sembrava Natale. Il tavolo pieno di cose da mangiare e il divano era tempestato dai regali.
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Back to Korea (Christopher Bang, Bangchan)
Fanfiction"Benvenuti in Corea, in questo momento sono quasi le 9:00 in Italia e quasi le 16:00 qui, a Seoul. Atterreremo a minuti." "Sei pronta a tornare a casa?" "Io non torno." Però tornò, non in Italia, ma in Corea.